Centrali 118 dimezzate, ecco come funzionerà il servizio

Riorganizzazione delle Centrali operative del 118

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 luglio 2014 15:02
Centrali 118 dimezzate, ecco come funzionerà il servizio

Al via la fase di transizione, che porterà le Centrali a 6 (due per ogni Area Vasta) entro la fine del 2014. L'assetto definitivo, che si concluderà entro il 31 dicembre 2016, prevede 3 Centrali operative da adibire alle attività di emergenza-urgenza 118, e altre 3 Centrali operative per la gestione dei trasporti sanitari (non di competenza delle Centrali operative 118).

Il piano attuativo di riorganizzazione di tutto il sistema di emergenza-urgenza della Regione Toscana è contenuto in una delibera approvata dalla giunta. L'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni l'ha illustrata stamani nel corso di una conferenza stampa, alla quale erano presenti anche il direttore generale dell'assessorato, Valtere Giovannini, e i rappresentanti delle associazioni di volontariato: Alberto Corsinovi, presidente della Federazione regionale delle Misericordie della Toscana, Attilio Farnesi, presidente Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze) Toscana, Pasquale Morano, direttore del Comitato regionale della Toscana della Croce Rossa Italiana.

"Questa fase di transizione - ha spiegato l'assessore Marroni - era assolutamente necessaria a causa della forte complessità organizzativa e tecnologica che la riorganizzazione richiede. Sono tempi necessari, legati alla implementazione delle infrastrutture tecnologiche, alla riorganizzazione delle procedure e alla formazione del personale. Questo percorso non risponde a una logica di risparmio - ha sottolineato ancora l'assessore - Si tratta piuttosto di un grande investimento per migliorare la qualità del servizio, la salute e la sicurezza dei cittadini toscani. Una decisione a cui ha contribuito il volontariato, parte integrante del sistema di emergenza-urgenza e trasporto sanitario".

Nella fase di transizione, che si concluderà entro la fine del 2014, saranno operative le seguenti Centrali 118:

Asl 3 Pistoia Asl 6 Livorno Asl 7 Siena Asl 8 Arezzo Asl 10 Firenze Asl 12 Viareggio La riorganizzazione è stata concepita prevedendo due Centrali operative per ciascuna Area Vasta:

Area Vasta Nord-Ovest (Livorno e Viareggio) Area Vasta Centro (Pistoia e Firenze) Area Vasta Sud-Est (Siena e Arezzo) Nella fase transitoria, questi gli accorpamenti che verranno effettuati:

Area Vasta Nord-Ovest: la Centrale operativa 118 di Pisa sarà trasferita presso quella di Livorno; quelle di Massa Carrara e Lucca andranno a Viareggio Area Vasta Centro: la Centrale operativa di Prato è già stata trasferita a Firenze dal febbraio 2014; quella di Empoli andrà a Pistoia Area Vasta Sud-Est: la Centrale operativa di Grosseto verrà trasferita a Siena Le 6 Centrali svolgeranno compiti misti, sia di emergenza-urgenza che di trasporto sanitario ordinario. Nel passaggio successivo, quello definitivo, 3 Centrali svolgeranno compiti di emergenza-urgenza, altre 3 compiti di trasporto sanitario ordinario. "Il buon funzionamento del 118 - ha commentato ancora l'assessore - non dipende dalla collocazione fisica delle Centrali operative, ma dalla loro organizzazione, dalla qualità professionale degli addetti, dalle attrezzature tecnologiche installate e dai protocolli che si utilizzano. In Toscana vogliamo un servizio di emergenza che sia a livello europeo".

Il piano di riorganizzazione definisce i requisti di base, strutturali e tecnologici, delle 6 Centrali operative previste dalla fase transitoria, fissa la dotazione organica minima e stabilisce i relativi accorpamenti. La giunta dà mandato ai coordinatori di Area Vasta di definire progetti specifici, che dovranno essere presentati all'assessorato entro 60 giorni dall'approvazione della delibera (quindi, entro fine agosto). Un gruppo tecnico costituito appositamente li valuterà.

Per tutte le azioni di supporto alle aziende sanitarie per la predisposizione dei progetti e l'avvio della fase transitoria di riorganizzazione, la giunta destina la somma di 100.000 euro.Problemi non solo sui trasporti, ma anche nei presidi. Ecco cosa accade ad esempio per i Pronto Soccorso: «Che al pronto soccorso di Pisa, come anche purtroppo nelle altre strutture della Toscana, scarseggi il personale medico e sanitario noi lo diciamo da tempo. L’ultima volta non più tardi della scorsa settimana.

Ma lascia di stucco osservare ancora una volta come, pur di consumare lotte intestine al partito, il Pd sia pronto anche a scoprire l’acqua calda scaricando le proprie beghe sul groppone già piegato della sanità toscana»: arriva a stretto giro il commento del Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (FI) alla nota con cui il Pd pisano lamenta la carenza di organico sanitario presso il pronto soccorso dell’ospedale di Cisanello a Pisa. «Le guerre sugli assetti del sistema aeroportuale, le conseguenti inopinate e scomposte accuse da parte del Presidente della Regione Rossi al pronto soccorso pisano, quasi come se il dominus indiscusso della sanità toscana e quindi anche di quella pisana da ben tre lustri fosse un altro Rossi, lo scambio di cortesie tra Rossi stesso e l’ex europarlamentare Domenici sono solo la punta dell’iceberg di ciò che si va consumando nel Pd.

A Pisa, ma anche in tutta la Toscana, tutto ciò – osserva Mugnai – deborda nella solita confusione con cui il Pd mescola troppo spesso partito e istituzioni. Beh: forse sarebbe il caso di tenere la sanità toscana fuori da queste lotte di potere intestine al Pd, non fosse altro perché la sanità toscana è così tanto permeata dal partito-stato che è surreale assistere a polemiche dentro al Pd per stabilire di chi sia la responsabilità delle tante cose che non vanno in questo importante comparto». «La sanità toscana – prosegue il Vicepresidente della Commissione sanità – soffre di mali tra cui un blocco del turn over che inibisce l’ingresso di nuove risorse di personale sanitario mentre a Palazzo Strozzi Sacrati si continua a perseguire la tutela degli apparati.

Anche adesso. Proprio così, a Pisa stiano pur tranquilli perché qui in Consiglio il Pd regionale per la sanità lavora eccome: di sbloccare il turn over e procedere a nuove assunzioni, magari anche stabilizzando come promesso da anni i medici precari dei pronto soccorso, non se ne parla manco per niente; in compenso proprio in queste ore c’è un grande impegno per tentare di mantenere in piedi le Società della Salute. Apparati, non cure; proprio il ritornello classico che ha portato il pronto soccorso di Pisa nella situazione attuale».Ospedale di Santa Verdiana, sopralluogo a sorpresa dell’Assessore Tafi al Punto di Primo Soccorso.

L’Assessore alla Sanità del Comune di Castelfiorentino, che tra l’altro ha svolto per molti anni la professione medica, ha voluto rendersi conto in prima persona delle modalità con cui vengono erogate le prestazioni sanitarie al “Santa Verdiana”, a partire dal PPS che svolge un ruolo importante nel fornire soccorso immediato di fronte a traumi o patologie di minore entità. Il Punto di Primo Soccorso, attualmente ubicato nel blocco più vecchio dell’Ospedale, si avvale dell’assistenza fornita dai medici del 118, i quali prestano servizio anche a bordo dell’automedica, convenientemente attrezzata come un vero e proprio “presidio mobile” a disposizione di tutti i cittadini che ne hanno bisogno. “Il sopralluogo al Punto di Primo Soccorso è stato soddisfacente – sottolinea Tafi – poiché negli ultimi tre mesi sono praticamente raddoppiate le prestazioni fornite alla cittadinanza.

Tuttavia, credo che vi siano margini per migliorare, anche perché – al momento – la disponibilità del medico e dell’infermiera in sede dipendono anche dalle richieste di intervento che interessano contestualmente l’automedica, il che rende talora problematico dare una risposta a tutte le esigenze.” “Per tutti questi motivi – prosegue Tafi – nei prossimi mesi mi impegnerò a fondo per elaborare nuove ipotesi organizzative, magari passando attraverso una ristrutturazione del servizio di guardia medica territoriale, oggi poco calibrato sui bisogni della popolazione.

Sono certo che attraverso una migliore organizzazione ci sia la possibilità di rafforzare il Punto di Primo Soccorso di Castelfiorentino, evitando così che anche per ferite lievi o contusioni minori i pazienti debbano per forza andare a Empoli”.

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