Cena a Palazzo Vecchio, menù fisso e conto variabile

Tommaso Grassi: “Nardella e Bettarini danno i numeri”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 febbraio 2015 14:06
Cena a Palazzo Vecchio, menù fisso e conto variabile

“Ancora nessun accordo con gli organizzatori della Luxury Conferenze che si svolgerà in Palazzo Vecchio il 22 e 23 aprile, ma il sindaco Nardella è l’assessore Bettarini, pur di salvarsi la faccia, danno i numeri” così Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra in Palazzo Vecchio, interviene sulla vicenda che da giorni anima il dibattito in città. E il Consigliere rincara la dose “per l’affitto del Salone dei Cinquecento prima erano 120 mila euro, poi diventati 140 mila a detta di Nardella durante una trasmissione tv”.Il sindaco ha replicato ricordando di aver intrapreso la strada dell'affitto ai privati dei luoghi pubblici al fine di poter finanziare interventi in città.

Grassi mette in evidenza come il male non sia tanto l'affitto a 140mila euro quanto il fatto che "per partecipare si paga" e dunque "l'incasso previsto è di 1,5 milioni di euro". Non è tutto. Grassi accusa il primo cittadino di aver promesso l'uso del ricavato per "mettere nuovi giochi e arredi nei giardini cittadini" anziché dire che "quei fondi sarebbero serviti per coprire i buchi di bilancio".

“Il punto centrale della nostra critica, non è decidere se i soldi incassati dal Comune sono pochi o tanti, o se convenga affittare o no le sale monumentali per eventi commerciali, cosa su cui sappiamo bene di pensarla diversamente da Nardella – continua Grassi – e dalla sua maggioranza. Ma piuttosto è giusto sottolineare come si possa permettere a fronte di un affitto di non più di 200 mila euro, al soggetto organizzatore dell’evento di incassare dai soli partecipanti circa 1,5 milioni di euro. Pari a quasi 8 volte il canone d’affitto. Il Comune non sapeva e adesso tace per non far brutta figura? O è più forte la paura di infastidire qualche potente e possibile futuro sostenitore elettorale?”.

“Peraltro dobbiamo ammettere che era stato più credibile Renzi – conclude Grassi – quando dopo l’affitto del Ponte Vecchio annunciò che erano stati incassati 120 mila euro, che sarebbero stati utilizzati per mandare dei minori alle vacanze estive. Salvo poi scoprire che ne erano stati incassati meno della metà. Ma almeno in quel caso i principi di bilancio erano stati rispettati. Nardella, coerente col suo slogan elettorale “più di prima” ha provveduto a reinventarsi i principi di bilancio è così con le entrate per servizi derivanti dal canone d’affitto ha annunciato il finanziamento di opere e investimenti per i giardini pubblici che non possono essere finanziati con i fondi ordinari.

Si sarà certo sbagliato e confuso il sindaco. Vorremmo fargli notare che c’è una bella differenza tra dire alla cittadinanza che quei fondi sarebbero serviti per coprire i buchi di bilancio piuttosto che per mettere nuovi giochi e arredi nei giardini cittadini”.

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