Castelfiorentino: ragazza cacciata di casa perché lesbica

Toscana Pride: "L'orrore dentro casa". Il sindaco Falorni promette aiuto. Nardini: "Urgente l'approvazione del Ddl Zan"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 aprile 2021 11:56
Castelfiorentino: ragazza cacciata di casa perché lesbica

Il Comitato Toscana Pride dichiara il proprio sconcerto rispetto alla notizia riportata da Fanpage.it che ci racconta dell'ennesimo caso di lesbofobia: la storia di Malika, una ragazza di 22 anni di Castelfiorentino, in provincia di Firenze, cacciata di casa dai propri genitori per il semplice fatto di essere lesbica. "Una storia - si legge in una nota di Toscana Pride - che ci restituisce l'orrore proprio dietro e dentro casa.

Secondo quanto riportato dai media, alla vittima sono state rivolte frasi profondamente offensive e minacciose e le è stato impedito di prendere con sé gli effetti personali e gli oggetti di sua proprietà nel momento in cui i suoi genitori le hanno intimato di andarsene di casa.

Siamo contenti e contente che il sindaco di Castelfiorentino, Alessio Falorni abbia pubblicamente condannato quanto accaduto e che si sia proposto di aiutare Malika. Tuttavia, non può sfuggirci la triste concomitanza temporale tra questo episodio e il rinvio continuo della calendarizzazione del Ddl Zan in Parlamento. Questo, l'abbiamo ripetuto più di una volta, è un paese dove l'odio che discrimina ha troppi spazi.

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Solo attraverso un cambiamento radicale della nostra società e delle leggi sarà possibile che episodi come questo, non si ripetano mai più. Va infatti ricordato che il disegno di legge sull'omo-lesbo-bi-trans-a-fobia, la misoginia e l'abilismo, oltre a punire l'istigazione all'odio, la discriminazione e la violenza, promuove e sostiene la creazione di Centri di accoglienza a sostegno delle vittime di crimini d'odio.

Come Comitato Toscana Pride vogliamo esprimere la nostra piena vicinanza e solidarietà a Malika e renderci disponibili a fare quanto nelle nostre forze per supportarla in questa difficile situazione. Ribadiamo anche con fermezza che, ancor più in questo momento buio, fatti come questi sono esecrabili e da condannare", conclude Toscana Pride.

Il sindaco di Castelfiorentino, Alessio Falorni, ha parlato con la ragazza e ha assicurato il pieno sostegno: "Sono riuscito a parlare con la ragazza in questione, e confermo che la situazione che vi ho rappresentato è davvero molto delicata. Mi sono ovviamente attivato per quelle che sono le mie competenze; il problema è già in carico ai soggetti opportuni. Devo rappresentare, circa questa vicenda, ancora una volta l’estremo orgoglio di far parte della comunità Castellana, una comunità dal cuore smisurato e dall’identità ben precisa.

A seguito della mia diretta Facebook, ho ricevuto decine di manifestazioni di disponibilità da parte di cittadini, per fornire aiuti di ogni tipo alla ragazza, e le manifestazioni di solidarietà ricevute non lasciano spazio a dubbi circa quali siano i valori che condividiamo e che vanno difesi. Vi ringrazio profondamente, come cittadino, come Sindaco, e anche da parte sua. Il modo con cui voi tutti, che mi avete contattato, potete mettere a disposizione questi aiuti, è prendere contatto con il Centro Antiviolenza Binario Donna, situato presso la Stazione di Castelfiorentino, sede delle Pubbliche Assistenze.

Troverete lunedì, dalle 16 alle 18, delle operatrici che accoglieranno queste disponibilità, e si occuperanno di riportarle direttamente alla persona in questione. Prego chiunque sia interessato di condividere questa informazione. Continuerò a seguire questa vicenda, e eventualmente a tenere informati i cittadini circa i suoi sviluppi".

Sulla vicenda interviene il presidente del Parlamento Europeo, il giornalista fiorentino David Sassoli ch esprime totale solidarietà alla ragazza di Castelfiorentino: "Se torni a casa ti ammazziamo, meglio 50 anni di carcere che una figlia lesbica, meglio un tumore". La mia solidarietà e il mio sostegno a Malika, 22 anni, di Castelfiorentino, cacciata dalla famiglia e brutalmente minacciata, senza nemmeno la possibilità di tornare a prendere gli effetti personali. Tutto questo accade perché Malika è innamorata di una ragazza, e rivendica il diritto a vivere liberamente le scelte affettive. In queste ore la comunità di Castelfiorentino si è stretta attorno a lei, e lo considero un segnale importante. Perché Malika, come tutte le persone che combattono per i propri diritti e la propria dignità, non va lasciata sola".

"È una vicenda dolorosissima, che ci impone di riflettere molto su quanto ci sia ancora da lottare per costruire una cultura diffusa di rispetto e di uguaglianza verso le persone LGBTQIA+". A dichiararlo è l'assessora regionale alle pari opportunità Alessandra Nardini "Malika è una ragazza che a soli 22 anni viene giudicata, offesa e cacciata di casa semplicemente per ciò che è. Come possiamo accettare che ancora accadano queste cose? Mi rincuora, nel dramma, l'iniziativa appassionata del sindaco Falorni e lo stringersi della comunità di Castelfiorentino attorno a questa ragazza.

Purtroppo, nonostante le conquiste raggiunte, accadono ancora episodi come questo, a dimostrazione di come l'omofobia sia ancora radicata e presente nella nostra società provocando esclusioni e discriminazioni addirittura dentro le famiglie, che dovrebbero essere per eccellenza contesti di accoglienza. Storie come questa confermano quanto sia importante il lavoro che stiamo portando avanti, come Regione e come amministrazioni locali, per combattere stereotipi e discriminazioni legate al genere, all'orientamento sessuale e all'identità di genere, ma ci dicono anche quanto sia ormai irrimandabile, a livello nazionale, l'approvazione del disegno di legge Zan, per sancire il diritto di ogni cittadina e di ogni cittadino a non subire discriminazioni e violenze per chi si è o per chi si ama".

"Per questo - prosegue l'assessora - ho promosso un appello a sostegno del disegno di legge: perché dalla Toscana, terra da sempre all'avanguardia nei diritti, arrivi forte e chiaro il messaggio che nessuna forma di insulto, discriminazione, violenza, esclusione contro le nostre concittadine e i nostri concittadini LGBTQIA+ deve essere più tollerata o minimizzata. A Malika il mio abbraccio più grande".

L’assessora Nardini ha la delega all'attuazione della legge regionale (la legge 63/2004) "norme contro le discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere" e coordina le pubbliche amministrazioni toscane aderenti alla rete RE.A.DY. (la Rete italiana delle pubbliche amministrazioni contro le discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere). Ha promosso un appello a sostegno del ddl Zan in cui si auspica una rapida e definitiva approvazione in Senato. Il disegno di legge Zan contiene misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all'orientamento sessuale, all'identità di genere e alla disabilità.

Si tratta di un disegno di legge caratterizzato da un approccio integrato al fenomeno delle discriminazioni e delle violenze, che non si limita ad un intervento di carattere penale ma affianca ad esso strategie di prevenzione, contrasto e sostegno alle persone che le subiscono. All’iniziativa lanciata dalla Regione Toscana hanno aderito, oltre alla stragrande maggioranza dei Comuni e delle Province aderenti alla RE.A.DY. anche altre Amministrazioni toscane

Il consigliere regionale Jacopo Melio esprime così il proprio disappunto per quanto sta capitando a Malika: " 'L'altra gente ha figli normali, noi abbiamo uno schifo come te'. Malika ha 22 anni e vive a Castelfiorentino, a due passi da casa mia. Malika è stata cacciata di casa dopo aver subito violenze e minacce da parte dei genitori, che hanno poi cambiato la serratura della porta e impedendole di recuperare vestiti e effetti personali.

Lo hanno fatto anche quando la ragazza si è presentata coi carabinieri, sostenendo di non conoscerla. “Mi hanno augurato un tumore, mi hanno detto che faccio schifo, che preferiscono una figlia drogata che lesbica” racconta Malika. La sua unica colpa, quella di aver fatto coming-out e di amare una ragazza. E io vorrei tanto dirle che la sua condanna è quella di tutti noi, che ogni giorno lottiamo per una società migliore, umana, spalancata ad una diversità che profuma di libertà e coraggio.

Come dovremmo essere tutti. Come di certo è lei, a testa alta, anche se oggi ci fa male. Anche per questo, domani alle 16:00, parlerò in diretta su Instagram con Alessandro Zan, per fare un punto insieme sul Disegno di Legge contro l’omolesbobitransfobia e l’abilismo. Perché non è concepibile dover raccontare episodi del genere, ancora. E perché non è umanamente accettabile che Lega e Fratelli d'Italia tengano bloccata in Commissione Giustizia una legge che, tra le tante cose, garantirebbe quattro milioni di euro ogni anno ai centri antiviolenza, per assistere le vittime dei reati di odio e discriminazione.

Ditemi voi se è giusto. Per questo non ci fermeremo. Forza Malika, un abbraccio a te", conclude Melio.

Interviene un altro consigliere regionale, Massimiliano Pescini: "Mi ha molto colpito la vicenda di Malika, la ragazza di Castelfiorentino che è stata cacciata di casa per aver confessato alla propria famiglia di essersi innamorata di una sua coetanea. Mi ferisce la violenza con cui è stata trattata dai propri genitori, le parole e i gesti di intolleranza contro chi secondo loro li avrebbe disonorati. Sembra di essere catapultati indietro nel tempo, in tempi bui per la verità.

Ma mi ha altrettanto colpito come tutta la comunità, in testa il sindaco Alessio Falorni, si sia mossa per dare solidarietà a questa ragazza. Una rete di persone e associazioni che subito si è dimostrata in grado di “riparare” il dolore causato a Malika. Ecco credo che questo sia il vero valore di una comunità, mostrarsi pronta a aiutarsi quando ce n’è bisogno.

E credo anche che questo Paese abbia più che mai bisogno che la legge Zan contro l’omotransfobia sia al più presto approvata. Chi si oppone lascia che in Italia possa accadere ciò che è successo a Malika".

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