Careggi: 150 posti letto pronti per il Covid-19

Presentato oggi il Blocco F del padiglione DEAS. In due giorni incrementate 70 camere per l’accoglienza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 gennaio 2022 23:30
Careggi: 150 posti letto pronti per il Covid-19

È già attivo con due raparti di degenza medica il nuovo Blocco F, edificio di quasi 10 mila metri quadri su 6 livelli, che l’Azienda ospedaliero–universitaria Careggi di Firenze ha realizzato in quattro anni, adeguando il progetto alle esigenze assistenziali della pandemia da Covid-19. La nuova opera, che completa il padiglione 12 DEAS sul viale San Luca, nella parte interna dell’area ospedaliera, rappresenta la fase conclusiva della costruzione del Nuovo Careggi come ultima ala di una gigantesca struttura che ospita, fra le attività più rilevanti, il Trauma Center, vari blocchi operatori, le cardiochirurgie e le terapie intensive del trauma.

“Da oggi all’ospedale universitario di Careggi ci sono 150 posti Covid in più. Di questi 42 posti per terapia semi intensiva, 46 per intensiva, il resto di posti letto normali. E’ un fatto molto importante perché la Toscana si prepara sempre di più ad accogliere e gestire la degenza di chi vive la progressività della malattia da Covid. Ci prepariamo a qualcosa che potrebbe succedere, anche se ci auguriamo che questi posti restino vuoti. Il livello di contagio è sempre alto e ci stiamo comunque attrezzando ed implementando le nostre difese”.

A dirlo il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani nella visita alla nuova struttura di Careggi.“La gestione commissariale - ha aggiunto il presidente - ci ha fatto i complimenti per il lavoro svolto dall’ufficio tecnico dell’Azienda ospedaliera universitaria di Careggi, per come sono stati attrezzate queste postazioni. Tutto il lavoro è stato fatto nel periodo della pandemia. Questa struttura potrà offrire ora una risposta alle esigenze della lotta al Covid, un domani sarà una risorsa in più a disposizione della sanità toscana.

Ringrazio tutti coloro che si sono adoperati a tutti i livelli per rendere questo possibile, dalla direzione generale di Careggi, ai progettisti, ai costruttori, agli operatori sanitari che vi lavoreranno e gestiranno questi spazi. La nascita di questa struttura dimostra che anche in condizioni difficili la nostra organizzazione è in grado di lavorare”.

Il nuovo Blocco F rende attualmente disponibili oltre 150 nuovi posti letto, 35 al piano terra dedicati alle degenze del trauma, 24 di terapia intensiva e sub intensiva neurochirurgica pronti a supporto della Neurochirurgia che sarà trasferita dal padiglione CTO a completamento dei percorsi assistenziali del Trauma Center. Il secondo piano, in fase di allestimento ospiterà le attività di Ematologia e Trapianto di midollo osseo con 23 posti letto in stanze singole, attrezzate per l’isolamento dei pazienti leucemici. Al terzo piano sono già trasferite le Medicine Interne e d’urgenza con 35 letti complessivi, già trasferiti anche gli altri 35 posti letto del reparto di degenza ordinaria di area medica. A questi si aggiungono il primo e il quarto piano che potranno essere, in caso di necessità, dedicati a reparti Covid con letti ordinari e terapie intensive.

Approfondimenti

La programmazione e l’investimentoIl nuovo Blocco F è stato realizzato con un investimento complessivo di circa 26 milioni di euro da fondi regionali, aziendali, ministeriali e dal Decreto Rilancio del 2020 è stato realizzato da NBI del Gruppo Webuild. L’appaltatore, già impegnato nella costruzione delle precedenti aree del Padiglione 12 DEAS è una realtà multinazionale con esperienza nella realizzazione di altre 150 strutture sanitarie nel Mondo: Europa, Medio Oriente, Sud America, Africa e Asia.

Il progetto è stato adeguato in corso d’opera alle nuove esigenze assistenziali emerse a causa della Pandemia. In caso di necessità il Blocco F è strutturato e attrezzato per diventare ospedale Covid con aree isolate dalle altre attività, sul modello del primo Covid Center nato a Careggi dalla riconversione del vecchio padiglione delle Cliniche Chirurgiche, fino ad oggi principale riferimento della rete ospedaliera regionale e dell’area metropolitana fiorentina per l’assistenza nel corso delle ondate pandemiche.

Le due strutture sono entrambe pronte per essere attivate in configurazione Covid Center in caso di massiccia ondata pandemica, con l’intento di fronteggiare improvvisi incrementi dei ricoveri per Covid-19, ma soprattutto di consentire, per quanto possibile, al resto dell’Ospedale di proseguire con la programmazione ordinaria delle altre attività sanitarie. Per questo le degenze ordinarie del Nuovo Blocco F sono state concepite come reparti di terapia subintensiva. Gli impianti di adduzione dei gas medicali sono stati progettati, come portata e ricambi d’aria, per garantire flessibilità e capacità di ventilazione ai pazienti in tutti i percorsi sanitari all’interno del nuovo blocco. Le linee dati sono state potenziate, in termini di capacità di trasmissione e prese dati, per garantire l’attivazione del monitoraggio a distanza della maggior parte dei pazienti.

Il cantiere in corso di pandemiaI lavori del Blocco F sono partiti nel 2018 poco prima dell’inizio della pandemia e si sono conclusi nel 2021. Un impegno difficile e complesso dell’Area Tecnica di Careggi e delle ditte coinvolte, per il rispetto dei tempi, per le difficoltà di reperimento dei materiali a causa dell’emergenza mondiale causata del Covid e per gli interventi necessari a fronteggiare al meglio le nuove esigenze assistenziali imposte, in corso d’opera, dal virus e dalle sue mutazioni.

Per questo sono stati eseguiti lavori di potenziamento di vari impianti e in particolare dei sistemi di climatizzazione e trattamento dell’aria, con una variante al progetto originale che ha coinciso con la prima ondata Covid. Un gigantesco cantiere che si è fermato soltanto per meno di due mesi nel 2020 a causa del lockdown generale. Un cantiere al centro dell’area sanitaria in piena attività del più grande ospedale Covid del centro Italia e per questo soggetto anche i rigorosi vincoli sul rispetto delle procedure di sicurezza per la prevenzione del Coronavirus.

Dal punto di vista tecnico il Blocco F del DEAS costituisce il completamento dell'esteso intervento di riorganizzazione e ampliamento delle Chirurgie generali in attuazione dell’art. 20 della L. 67/88, programma straordinario di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico. E’ stato realizzato a seguito dei provvedimenti della direttore generale n. 63 del 25/01/2018, n. 40 in data 21-01-2020, n. 541 in data 23-10-2020 con i quali sono stati affidati all’ATI aggiudicataria dell’appalto principale, ai sensi dell’art. 57, comma 5, lettera a) del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i., i lavori complementari relativi alla realizzazione dell’opera.

Due nuovi Hotel Covid arrivano a rinforzare la disponibilità di camere sul territorio della Asl Toscana centro. Da domani apre l’Hotel Minerva a Montecatini per un totale di 50 camere e una capacità di accoglienza fino a 75 persone. Ieri sul territorio di Firenze ha aperto l’Hotel Cimabue con 20 camere e già 8 ospiti che hanno occupato le stanze dell’albergo, portando a 194 ospiti il numero complessivo di persone presenti negli alberghi sanitari protetti di Firenze: l’Hotel B&B Novoli, l’Hotel Franchi e, in area fiorentina, l’Hotel Europa a Lastra a Signa. Al momento su Firenze le camere occupate sono 165 e si registra una disponibilità ancora di 23 camere.

Al momento il dato degli ospiti che da domani saranno presenti all’Hotel Minerva non è definito ma si presume che da subito l’albergo darà un sostegno importante alle strutture ospedaliere, dato il tasso di saturazione degli ospedali di questi giorni. Al momento sono 260 gli ospiti negli Hotel Covid di Montecatini: Montebello, San Marco, Terme Pellegrini, Le Fonti e per i soli pazienti negativi, l’Hotel Innocenti. Le camere occupate sono 221 e la disponibilità, senza contare ancora l’Hotel Minerva, è di 16 camere.

In totale ad oggi, quindi, gli ospiti negli Hotel Covid sul territorio della Toscana centro (11 in tutto con l'apertura di domani)) sono 454 per un totale di 386 camere occupate e una disponibilità ancora di 39 camere,al netto delle 50 che si attiveranno da domani al Minerva.

Gli ospiti sono persone che si rivolgono al DEA e che, pur positive, non hanno bisogno di essere ricoverate, persone le cui condizioni abitative non consentono di fare la quarantena in casa e ricoverati presso strutture di cure intermedie che possono essere dimessi perché non più bisognosi di assistenza sanitaria continua. Gli alberghi sanitari protetti consentono di dare una risposta importante per alleggerire sia le strutture di emergenza/urgenza sia quelle intermedie extraospedaliere residenziali. Soprattutto in questo momento, considerata l’evoluzione epidemiologica dell’attuale fase pandemica.

C’è poi un altro albergo sanitario a Montecatini, l’Hotel Alba, che ospita una particolare categoria professionale di persone risultate positive: sono i marittimi che lavorano a bordo di navi sulle coste di Livorno e di Genova. Per loro come previsto da un’ordinanza regionale, è stata fatta una convenzione con un’agenzia privata. Alla Asl, in questo caso, spetta la sola sorveglianza sanitaria con le Usca.

Come annunciato già nei mesi scorsi sta proseguendo il potenziamento del reparto di Terapia Intensiva dell'Ospedale San Donato di Arezzo. Da oggi a disposizione del reparto, diretto dalla dottoressa Raffaella Pavani, l’altra stecca di terapia intensiva di nuova realizzazione ed ultimata da pochi giorni.La nuova stecca, collocata al piano terra, in continuità con quella realizzata l’anno scorso, consta di altri nove posti letto per i pazienti Covid.“Un investimento, dichiara il direttore Generale della Asl Toscana sud est Antonio D'Urso, che ha impegnato la nostra azienda per circa 1,5 milione di euro.

Da oggi ai nove posti letto già disponibili per pazienti Covid, se ne aggiungono altri nove, di cui tre pronti ad essere utilizzati già da domani. Poi nei prossimi giorni verranno allestiti anche i restanti gli altri 6 posti letto con quanto necessario per essere funzionanti.

Al termine di ciò, come promesso, l’Ospedale San Donato potrà contare su 30 posti letto complessivi per Terapia Intensiva di cui 18 utilizzabili per la gestione dei pazienti COVID.Con questo ulteriore sviluppo il San Donato è pronto a qualsiasi emergenza, prosegue il Direttore D'Urso. Un ospedale dinamico ed in grado di rispondere rapidamente alle situazioni che si vengono a creare, sia Covid che non. Abbiamo le strutture ed un grande gruppo di professionisti che ha una grande capacità di adattamento e che potrà dare ancora grazie a queste nuove strutture e tecnologie".

«L’aumento dei contagi Covid sta mettendo a dura prova il nostro Pronto Soccorso». Il direttore generale dell’Aou Senese, Antonio Barretta, parla della situazione che sta vivendo il Pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria alle Scotte dai primi giorni del nuovo anno: una media di 120 accessi al giorno di cui circa il 20% di pazienti positivi al Covid.

«L’Aou Senese – spiega Barretta - è l’unico ospedale Covid di Siena e provincia e il Pronto Soccorso è la porta di accesso all’ospedale che è anche centro di riferimento per l’Area Vasta per traumi, patologie tempo-dipendenti e ad alta complessità. Oggi più che mai occorre fare squadra per evitare che l’ospedale entri in crisi a causa dei numerosi accessi quotidiani al Pronto Soccorso, connessi anche con l’elevato numero di contagi di questo periodo. Abbiamo identificato delle soluzioni organizzative per rafforzare il Pronto Soccorso ma il carico di lavoro è così impegnativo che devo rivolgere un appello a tutti i cittadini affinché lo utilizzino solo in caso di effettiva urgenza e in modo appropriato.

Contatterò le associazioni di volontariato del trasporto sanitario per spiegare il perché, in questo momento, i mezzi di trasporto potrebbero essere costretti a lunghe attese e, soprattutto, per identificare con loro eventuali soluzioni condivise alle difficoltà contingenti. Infine, è già fissato un incontro della nostra Direzione Aziendale con quella dell’AUSL Toscana Sudest per discutere anche delle problematiche di questa fase della pandemia, così da identificare soluzioni condivise e di reciproco sostegno».A dare ulteriori dettagli sui ritmi a cui in questi giorni è sottoposto il Pronto Soccorso dell’Aou Senese è il direttore del reparto, il dottor Giovanni Bova: «In questa settimana abbiamo registrato un incremento di accessi di pazienti asintomatici che, dopo contatti o tamponi positivi effettuati in autonomia, hanno attivato il servizio di emergenza territoriale che li conduce in Pronto Soccorso per accertamenti medici, non per reali urgenze.

Ciò ha causato e continua a causare forti rallentamenti perché la gestione di un paziente Covid, anche se asintomatico, richiede un processo di gestione e sanificazione complesso, oltre all’attivazione di percorsi dedicati che creano rallentamenti. Sono quotidiani - prosegue Bova - gli accessi di soggetti positivi asintomatici che vivono soli, in particolare anziani che non hanno supporto a domicilio. Molti di loro sono vaccinati, hanno comorbilità e risultano positivi ma senza conseguenze dirette dell'infezione virale e potrebbero quindi essere assistiti a casa, in cure intermedie o alberghi sanitari.

Si rivolgono a noi anche tanti pazienti oncologici positivi che si aggiungono a quelli in arrivo per trauma, problematiche chirurgiche o mediche non respiratorie che poi risultano positivi. Registriamo inoltre un aumento di casi pediatrici. Cito un esempio – aggiunge Bova - : il 5 gennaio abbiamo trattato ben 20 pazienti positivi al Covid ma abbiamo 6 box dedicati al Covid, gli altri box sono per gli altri pazienti e dobbiamo mantenere separati i percorsi. Con la Direzione aziendale abbiamo identificato soluzioni organizzative interne per la gestione del marcato incremento dei pazienti anche positivi al Covid, ma la situazione attuale necessita del supporto dei cittadini che ora più che mai dovrebbero ricorrere al Pronto Soccorso per reali urgenze, e dell’AUSL Toscana Sudest che, se può, dovrebbe aumentare i propri posti di cure intermedie nel territorio.

Stiamo facendo davvero del nostro meglio per dare a tutti i pazienti una risposta ai loro bisogni assistenziali e ci scusiamo con i cittadini e con le associazioni di volontariato che si occupano di trasporto sanitario per le attese, sia in ingresso che in uscita, ed eventuali disagi che potranno ancora verificarsi e che, per quanto nelle nostre disponibilità, faremo di tutto per evitare».Infine, la Direzione aziendale dell’Aou Senese fa presente che la zona allestita all’esterno del Pronto Soccorso per offrire accoglienza agli accompagnatori, a causa di lavori già programmati e non procrastinabili, è in corso di trasferimento nel lato opposto e per pochi giorni non attiva, pertanto, si scusa anche per questo disagio.

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