'Calistri rimanga presidente di Commissione'

L'auspicio di Italia Viva e Fratelli d'Italia. Lega: "Imbarazzante guerriglia"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 marzo 2024 16:57
'Calistri rimanga presidente di Commissione'
Ph Facebook Calistri

"Auspichiamo saggezza da parte del gruppo PD, perché non venga messa in discussione, a un mese dalla fine del mandato, la presidenza della commissione Ambiente dopo che Leonardo Calistri ha abbandonato la maggioranza col gruppo Firenze Democratica.

Si tratta semplicemente di esercitare buon senso, viste le qualità e competenze dimostrate. Non ci sono atti significativi al voto e non ci sono motivi, se non prettamente di schieramento politico, per cambiare la presidenza della commissione adesso. Le elezioni sono a un passo".

Lo dichiara la capogruppo di Italia Viva e presidente della commissione Sanità Mimma Dardano.

Sulla stessa falsariga le dichiarazioni del capogruppo di Fratelli d'Italia e vicepresidente della commissione Ambiente e Mobilità Alessandro Draghi:

 "Nonostante la scelta politica di uscire dalla maggioranza, il presidente della commissione Ambiente e Mobilità Leonardo Calistri dovrebbe a mio parere conservare la sua carica fino alla fi­­ne del mandato. Comprendiamo le frizioni interne, ma questo non può pregiudicare il buon ­­­lavoro fin qui svolto e forzare per un cambiamento che risulterebbe assurdo a meno di un mese dalla fine del mandato, senza alcun atto significativo da votare. Auspichiamo che il PD sia ragionevole e non voglia consumare inutili vendette in questa fase".

Queste invece le dichiarazioni di Federico Bussolin, Capogruppo Lega e Segretario Provinciale:“Nutro stima per il Presidente della Commissione Ambiente Calistri, purtroppo il regolamento affida la presidenza alla maggioranza, per cui penso che il discorso sia chiuso”.“È imbarazzante però la guerriglia che fa la maggioranza su temi che interessano pochi, mentre non dice niente sul caos che si vive fuori dal Palazzo”.“La coerenza Armentano la chieda all’Assessore Giorgio, che per mesi ha massacrato di divieti e multe i lavoratori bloccando i diesel, salvo poi fermarsi coi provvedimenti a poco tempo dal voto: primo caso al mondo di ambientalismo per convenienza”.

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