Caccia: approvata la legge per il trasferimento delle funzioni

Anche i lupi nel mirino. Fattori e Sarti (Sì): “Spreco di soldi pubblici, pratiche insensate e cruente”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 febbraio 2016 22:50
Caccia: approvata la legge per il trasferimento delle funzioni

Firenze– Via libera mercoledì scorso alla legge di riordino su caccia e pesca nel mare e nelle acque interne. Il Consiglio regionale ha approvato, con 21 voti a favore e 8 contrari, il testo che regola il trasferimento delle funzioni provinciali per effetto della legge 22/2015. Come illustrato dal presidente della commissione Sviluppo economico e rurale, Gianni Anselmi (Pd), nel corso dell’illustrazione all’Aula, il testo adegua i corpi normativi anche in materia di tassidermia (preparazione e conservazione dei corpi degli animali per l’esposizione), calendario venatorio, pesca nelle acque interne e pesca marittima.

Si rendono inoltre operativi gli Atc (Ambito territoriale di caccia), consentendo loro di approvare i bilanci e di attivare l’organo di revisione. Riguardo all'Assemblea degli Ambiti, si interviene sulle regole di formazione prevedendo che sia nominata, con le modalità indicate nel regolamento regionale dalle associazioni venatorie nazionali, dalle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale, presenti in forma organizzata sul territorio regionale e dalle associazioni di protezione ambientale, sempre presenti in forma organizzata sul territorio.

Riguardo al collegio dei revisori si introduce la figura del revisore unico, in luogo del collegio composto da 3 membri.

In sede di dichiarazione di voto, Roberto Salvini (Lega) ha annunciato il voto contrario: “Questa è una legge fallita, totalmente inadeguata a gestire la situazione venatoria toscana. Danneggia – ha osservato - agricoltori, allevatori e cacciatori in regola”.

“Come Sì Toscana a Sinistra abbiamo provato, nuovamente, con nostri emendamenti a far emergere alcuni aspetti negativi e contradditori del mondo venatorio” – dichiarano Tommaso Fattori e Paolo Sarti di Sì Toscana a Sinistra. “Abbiamo chiesto che finalmente sia vietata su tutto il territorio regionale la cattura di uccelli a fini di richiamo, una pratica barbara e crudele che destina centinaia di volatili a una vita di prigionia e morte precoce. Abbiamo denunciato che centinaia di migliaia di euro ogni anno sono destinati alle associazioni venatorie, non per progetti di valorizzazione del territorio, come previsto dalla legge nazionale, ma per le loro attività e iniziative.

La Regione Toscana finanzia quindi soggetti privati per loro fini privati in maniera del tutto ingiustificata e contro l’interesse pubblico”. “Si è poi spiegato come risulti contraddittorio da una parte dire che si vuole ridurre il numero di ungulati a tutti i costi e poi continuare a permettere i foraggiamenti dei cinghiali: non solo è un metodo che ormai moti studi hanno mostrato come inefficace, ma anzi è una delle cause del disequilibrio ecologico. Insomma un’altra prova che in realtà un alto numero di alcune specie di animali è funzionale al business della caccia”. “Non ultimo abbiamo segnalato come sulla caccia all’avifauna migratoria non vi siano, di fatto, controlli di alcun tipo, con la Toscana totalmente in contraddizione con le direttive dell’Unione Europea e con lo stesso Governo che in questi giorni sta approntando norme di recepimento”. “Purtroppo la risposta del PD è stata come sempre negativa, i Consiglieri democratici neanche sono intervenuti, votano in silenzio ennesime regalie alle lobbies delle doppiette.

Siamo amareggiati da questa continua mancanza di confronto anche su punti specifici e qualificanti” terminano Fattori e Sarti.

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