Buone pratiche toscane valorizzate dal Programma operativo del Fondo per la pesca

La soddisfazione della Giunta Regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 dicembre 2020 16:11
Buone pratiche toscane valorizzate dal Programma operativo del Fondo per la pesca

E' stata infatti la sola Regione, insieme alla Campania, invitata in qualità di organismo intermedio nella sessione “Il futuro vien facendo: buone pratiche territoriali" da cui trarre indicazioni per il Programma nell'ambito dell’evento di chiusura organizzato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

Durante l'evento è stato presentato anche il progetto finanziato con il Feamp Toscana 2014-2020 della Cooperativa In Quiete "Acquacoltura Molin di Bucchio", selezionato anche dalla Commissione Europea come esempio di Best Practice. L’esperienza è stata illustrata dai protagonisti, a dimostrazione del fatto che i concetti di “sostenibilità”, “innovazione” e “sviluppo” possono essere realizzati in equilibrio fra evoluzione del settore e rispetto per l’ambiente.

“Un riconoscimento significativo per il quale esprimo la mia soddisfazione - ha detto la vicepresidente e assessore all’agroalimentare Stefania Saccardi - che conferma la Toscana terra di buone pratiche. Soddisfazione anche per l’onore a partecipare come organismo intermedio alla sessione, che dimostra il lavoro svolto dall’amministrazione regionale per il settore ittico, così come la volontà nell’utilizzare al meglio i fondi comunitari messi a disposizione. Proseguiremo in questa direzione, cogliendo le sfide poste da uno scenario globale particolarmente complesso in cui è strategico proporre nuove prassi verso la sostenibilità, la transizione ecologica e digitale.

Il sostegno al comparto produttivo ittico, che conta circa 1500 occupati nel settore della pesca, allevamento e trasformazione - ha proseguito Saccardi - è fondamentale sia nel superamento dell’emergenza sanitaria che si sta vivendo a livello mondiale, sia in un’ottica di lungo periodo dove gli aspetti ecologici e ambientali devono armonizzarsi con quelli socio-economici e produttivi”.

La Regione Toscana con il Feamp ha proposto un ventaglio di progetti finanziati sia sulla costa che nelle aree interne quali esempi di sostenibilità, diversificazione ed esperienze lavorative virtuose e di successo, particolarmente significativi in quanto spesso realizzati nei territori cosiddetti “marginali”, in situazioni di debolezza strutturale, dove invece è stato possibile innescare dinamiche positive di cambiamento.

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