Brucia la Toscana: carenze e cultura ambientale tra dolo e colpa

Sotto osservazione la disponibilità di uomini e mezzi, ma anche la cultura ambientale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 luglio 2017 15:48
Brucia la Toscana: carenze e cultura ambientale tra dolo e colpa

 Il paesaggio è un bene culturale che la siccità ed il degrado hanno messo a dura prova, e per il quale oggi l'Italia intera piange.

Dopo la domenica drammatica, gli incendi di Capalbio e di Marina di Grosseto sono nella fase di bonifica, ancora attivi i due incendi divampati a Montale e nei giorni scorsi a Piancastagnaio, che sono comunque sotto controllo. Sul posto stanno lavorando mezzi aerei della protezione civile nazionale e regionale per evitare la ripresa. Nel pomeriggio si è aggiunto un nuovo incendio nel grossetano, in prossimità della pineta del Tombolo, a Castiglione della Pescaia.

La Regione ha chiesto ai sindaci di Grosseto, di Capalbio e di Castiglione della Pescaia di preparare un resoconto e un censimento dei danni subiti dai privati e dal patrimonio boschivo, perché sia possibile fare richiesta dello stato d'emergenza regionale e poi nazionale, come avanzato dai sindaci stessi.

In Toscana Cgil, rappresentante degli operatori del settore esclama "Lo avevamo già detto e previsto in tempi non sospetti. La mancanza di investimenti nel settore e recenti scelte legislative, con riflessi anche sulla prevenzione e il contrasto agli incendi boschivi, hanno prodotto da un lato l'abbandono del Corpo dei VVF, lasciato senza mezzi, con risorse inadeguate, dall'altro hanno creato confusioni normative e comportamentali, con la soppressione del Corpo Forestale e la ripartizione delle relative competenze, parte assegnate ai Carabinieri e parte al CNVVF; a tutto ciò si aggiungono leggi Regionali che regolano il settore in modo non omogeneo: quindi un disastro annunciato, e nemmeno tanto velato".

Massimo Marconcini coordinatore regionale CGIL VVF Toscana spiega: "Non ci sembra che venga dato il giusto risalto alle difficoltà operative che giornalmente i pompieri italiani devono superare su tutto il territorio; e non vorremmo dover aspettare che qualcuno si faccia male, o peggio ancora, che si debbano registrare lutti ed ulteriori disastri per quello che ci risulta essere anche effetto di una non adeguata programmazione dei soccorsi, una mancata pianificazione delle risorse necessarie, per affrontare sul serio le emergenze, a partire dall'acquisto di automezzi e materiali specifici, oggi assolutamente inadeguati.

La cittadinanza ci riconosce quale unico ente preposto allo spegnimento, componendo il famoso 115, aspettandosi quelle risposte che con tutto il cuore i nostri operatori mettono in campo; risposte che invece spesso appaiono di circostanza/burocratiche quando si passa dall'impegno personale, presente in tutti gli operatori che concretamente lavorano sull'evento, ai comunicati ufficiali dei diversi soggetti istituzionali coinvolti nella gestione della singola emergenza. Siamo veramente in una fase delicata dove all'antipolitica si deve rispondere con la buona politica intervenendo, per quanto riguarda il nostro settore, sugli organici, assolutamente carenti, sugli investimenti in mezzi, obsoleti e numericamente insufficienti, in pratica lavorare per lo sviluppo del CNVVF per contribuire a migliorare il futuro dei soccorsi, per un adeguato supporto al cittadino, per la sicurezza del territorio, per una adeguata professionalità degli operatori e, non certo per ultimo, per la tutela e l'incolumità fisica degli stessi.

Dei 23 milioni assegnati a livello nazionale in un primo momento alle nuove assunzioni ne sono rimasti 16, stornando la differenza a favore di quel corpo dove l'ingresso di migliaia di forestali sembra non siano bastati e comunque anche gli originari 23 milioni sarebbero stati veramente una goccia rispetto alle effettive necessità. Ormai si naviga a vista, non si attuano programmi di previsione preventivi, non si dispongono le risorse necessarie per far funzionare la macchina dei soccorsi, ma si tampona frammentando le competenze fra vari Enti, Associazioni, figure varie, in cui i Prefetti dispongono a piacere a seconda del momento, del tempo e del luogo". L'articolo 5 della Costituzione dà il potere alle Regioni in materia di gestione del territorio e quindi di conseguenza anche l'antincendio boschivo.

"Non sempre potremo fare i 'Bancomat', attraverso la chiamata 115, per sopperire alle convenzioni non stipulate o fatte al ribasso, e questo non per mancanza di volontà ma perché siamo al limite. Dateci le risorse e gli uomini e noi li utilizzeremo come siamo sempre stati capaci di fare" conclude Massimo Marconcini.

La carenza di personale in Toscana sui teorici (già ampiamente insufficienti) è del 20%, con punte del 30% a Firenze. La situazione dei mezzi è disperata. Gli elicotteri sono tutti fermi per problemi vari Fermi anche quelli del nucleo di Cecina. Gli Aps autopompa serbatoio che trasporta la squadra e le auto hanno in media 15 - 20 anni con più di 200mila km effettuati. In base ad una convenzione con la regione nel periodo estivo, com’è noto, i VVF intervengono per supporto agli incendi boschivi (di norma di competenza istituzionale solo in caso di pericolo per le persone), togliendo con ciò mezzi e personali al soccorso del cittadino, alla normale attività.Fino a 4-5 anni fa per l’attività in convenzione veniva aggiunta una squadra dedicata, ora non è possibile, da qui il rischio, in caso di incendi, di dover lasciare intere città non adeguatamente servite.

Nell’incendio di Castiglione della Pescaia di due settimane fa sono state impegnate 6 squadre operative provenienti da comandi limitrofi, diminuendo la sicurezza del territorio Regionale. Gli incendi sono aumentati del 50% in Toscana, in più ci sono interventi da fare anche in altre regioni. Per gli incendi nel sud Italia sono partite 3 squadre con mezzi, squadre che per esigenze di servizio nella loro sedi operativa rientreranno senza mezzi che devono restare per coprire le carenze in quelle sedi.Uilpa Toscana ricorda che il 19 luglio in Piazza Montecitorio "saranno chieste ulteriori risorse economiche necessarie a fronteggiare l’emergenza incendi tutt’ora in atto e manifestare l’esigenza di sanare attraverso l’assunzione di almeno 2000 uomini la cronica carenza degli organici del Corpo, attestatasi ad oltre 4000 unità ed aggravatasi ulteriormente con l’affidamento ai VVF di nuove competenze in materia di incendi di bosco".

Il corso di formazione per il personale assunto ha una durata di non meno 6 mesi, "sarà necessario garantire un’assunzione immediata per far sì che, già dal 2018, siano disponibili nuove risorse umane da destinare alla lotta attiva agli incendi di bosco e al soccorso ordinario".

Le reazioni della politica:La Regione Toscana per voce dell'assessore all'ambiente Federica Fratoni nel corso della videoconferenza che ha tenuto stamani con il prefetto di Grosseto Cinzia Teresa Torraco, i sindaci di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, di Capalbio Luigi Bellumori, rappresentanti della struttura regionale degli antincendi boschivi, dei Vigili del fuoco e delle forze dell'ordine, dopo gli incendi che sono divampati a Marina di Grosseto e a Capalbio.

"Un grazie e un plauso vanno ai sindaci – ha detto subito l'assessore Fratoni – che hanno messo in atto procedure di evacuazione complesse e alle forze dell'ordine. Dovremo capire come migliorare il sistema che ha dato comunque prova di grande presidio grazie al coordinamento svolto dalla nostra Protezione civile, al lavoro dei tanti volontari e all'opera dei Vigili del fuoco.

"Potremo valutare l'eventualità di un presidio organizzato nelle aree più critiche e nella stagione a rischio - ha continuato Fratoni - facendo leva sulla grande risorsa rappresentata dai volontari, soprattutto di fronte a una situazione climatica come quella che stiamo vivendo. Certo, rimane in piedi la domanda sempre maggiore di forze e di uomini che riguarda però una sfera più alta e mi riferisco a quella nazionale".

"Rimane valido il lavoro generale che dobbiamo fare come amministrazioni - ha concluso Federica Fratoni - tramite la manutenzione, la nuova realizzazione di strade tagliabosco, e la pulizia stessa dei boschi. In questo senso mi riservo di fare un nuovo passaggio con il prefetto e i sindaci del territorio per impostare le azioni future".

“In queste ore difficili, con le fiamme che stanno divorando migliaia ettari delle nostre foreste, non possiamo che essere grati alle donne ed agli uomini della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco che si stanno prodigando per garantire la sicurezza nostra e dei nostri territori” afferma la vicepresidente del Senato Rosa Maria Di Giorgi in merito al susseguirsi di roghi che sta falcidiando la Toscana.

“Sappiamo che nella maggior parte dei casi i roghi o hanno un'origine dolosa o sono frutto della colpevole disattenzione dell'uomo - continua Di Giorgi - per questo, nel ringraziare chi interviene sugli incendi con professionalità e dedizione non possiamo dimenticare quanto ancora debba essere fatto sul terreno della prevenzione e della cultura ambientale diffusa. In questi momenti - conclude Di Giorgi - mi sento particolarmente vicina al vigile del fuoco che ha accusato ieri un malore mentre prestava il proprio servizio presso l’unità di comando locale (Ucl) allestita nelle vicinanze del rogo di Montale (PT): a lui e a tutti i suoi colleghi il nostro più sentito ringraziamento per quello che viene fatto, e la speranza che si riprenda al più presto”.

"Un Canadair anche presso la base aeronautica di Grosseto, almeno d’estate" questa la proposta contenuta nell’interrogazione presentata dal capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai, di concerto con il coordinatore provinciale di Forza Italia a Grosseto Sandro Marrini, a seguito dei roghi.

Alla luce dei fatti e delle dichiarazioni rilasciate dal governatore Rossi, Mugnai nel suo atto domanda alla Regione dettagli su "come abbia funzionato il sistema Antincendi boschivi in occasione degli incendi 2017 e soprattutto in occasione di questi ultimi incendi verificatisi nella giornata di ieri domenica 16 luglio". In particolare, però, unitamente a Marrini chiede un incremento delle flotte di contrasto alle fiamme, domandando alla giunta regionale "se non ritenga opportuno aumentare la dotazione di mezzi aerei, soprattutto per i periodi di alta operatività, posizionando un Canadair presso la base aeronautica di Grosseto e quali altri strumenti abbia intenzione di attivare per la prevenzione e repressione di incendi che appaiono sempre più sistematici e di origine dolosa", è l’ipotesi scritta nel documento.

Considerano Marrini e Mugnai "davanti a fenomeni incendiari di massima allerta il dispiegamento di mezzi necessari sia al pattugliamento e alla prevenzione che allo spegnimento degli incendi deve essere attenzionato da parte della Regione Toscana, riteniamo opportuno che per lo meno si valuti di incrementare la dotazione di ulteriori mezzi a sostegno delle iniziative dei sindaci e a tutela della popolazione, soprattutto in Maremma. Tra i vari mezzi, i più efficaci per il contenimento e il contrasto degli incendi sono i Canadair, che potrebbero stazionare presso l’Aeroporto di Grosseto durante il periodo estivo".

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