Bring back our girls, anche il Comune di Firenze aderisce alla campagna per salvare le ragazze nigeriane

Meriam deve vivere: la Regione si unisce alla campagna di Avvenire. Appello della candidata sindaco Ncd-Udc agli altri competitor: "Dedichiamo parte del tempo riservatoci nei talk show radiofonici e televisivi alla vicenda della 26enne sudanese. Anche noi nel nostro piccolo possiamo contribuire alla mobilitazione internazionale"

Nicola
Nicola Novelli
17 maggio 2014 08:57
Bring back our girls, anche il Comune di Firenze aderisce alla campagna per salvare le ragazze nigeriane

Anche Palazzo Vecchio condivide l'appello per liberare le ragazze sequestrate in Nigeria dal gruppo fondamentalista di Boko Haram: è stata infatti elaborata un’immagine che è stata diffusa sugli schermi del circuito ‘digital signage’ del Comune di Firenze (nel cortile di Palazzo Vecchio e in musei, biblioteche, infopoint, musei e teatri) e sui profili twitter @comunefi (con l’hashtag #bringbackourgirls) e facebook CittàdiFirenzeufficiale.La vicepresidente della Regione Toscana si unisce alla campagna promossa dal quotidiano Avvenire in favore di Meriam, la donna sudanese condannata a morte per apostasia. Lo scrive in un post sul suo profilo Facebook (https://it-it.facebook.com/stefania.saccardi.9) ricordando la storia di Meriam, moglie e mamma di un bimbo, incinta all'ottavo mese, condannata all'impiccagione dal tribunale di Khartum, in Sudan, perché cristiana e sposata ad un cristiano.

Essendo suo padre musulmano, il suo matrimonio è considerato adulterio. Il tribunale le aveva dato 3 giorni per aderire all'Islam, ma lei ha rifiutato e per questo è stata condannata a morte. "Nel mondo cresce la mobilitazione per salvarla - scrive la vicepresidente - e mi unisco alla campagna di Avvenire". Anche in Italia infatti è cominciata una raccolta di firme, promossa da Italians for Darfur (le sottoscrizioni si raccolgono online all'indirizzo http://www.italianblogsfordarfur.it/petizione/), da inviare al presidente sudanese Omar al-Bashir. Il quotidiano Avvenire si è fatto promotore di una campagna via Twitter con l'hashtag #meriamdevevivere e di una petizione alla quale si può aderire sul sito (http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/sudan-meriam-deve-vivere.aspx) o scrivendo all'indirizzo di posta meriamdevevivere@avvenire.it ."Meriam Yehya Ibrahim deve vivere.

La storia della 26enne sudanese incinta all'ottavo mese, e condannata all'impiccagione per aver abbracciato il cristinaesimo, mi ha scioccata e commossa. Meriam è in carcere da febbraio con l'altro figlio di 20 mesi. La loro unica colpa: nel Sudan fondamentalista, passare dall'Islam al cristianesimo è una colpa da punire con la morte. Deve crescere la mobilitazione internazionale, per spingere il governo del Paese africano a intervenire e restituire Meriam al marito e alla sua famiglia. Nel mio piccolo, dedicherò 10 secondi del tempo che avrò a disposizione nei dibattiti politici da qui alla fine della campagna elettorale, per lanciare un appello a favore di Meriam, e invito gli altri candidati a sindaco a fare altrettanto".

E' l'appello di Gianna Scatizzi, candidata sindaco di Ncd-Udc a Firenze.

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