Benedizione dell'Arno: le foto

Solenne cerimonia con il Cardinale Simoni per il 55° dall'alluvione del 4 novembre 1966

Antonio
Antonio Patruno
04 novembre 2021 13:35
Benedizione dell'Arno: le foto
PH Antonio Patruno

Una cerimonia solenne, accompagnata da un vento deciso quella che poco fa ha visto il fiume Arno essere benedetto dal Cardinale Ernst Simoni. 

La ricorrenza dei 55 anni dall'alluvione del 4 novembre 1966 è stata celebrata dalle autorità religiose, civili e militari ed il culmine, l'evento più simbolico e potente è proprio questa benedizione. 

La benedizione è stata preceduta da una preghiera nella piccola chiesa sul lungarno, dedicata alla Vergine Maria, dove, come spiegato da Franco Mariani, organizzatore delle celebrazioni, c'è una immagine della Madonna che  prima si trovava nell'ambito del Ponte alle Grazie, finché i lavori per una vecchia tramvia hanno portato a trasferire la sacra immagine. 

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PH Antonio Patruno

Era naturalmente presente il Gonfalone della Città di Firenze che ha dedicato una corona di alloro gettata in Arno e simbolicamente accolta dai Canottieri. 

C'è stata tanta Firenze in questa cerimonia. Ma non solo. Il Cardinale Simoni nella sua intensa e profonda invocazione ha pregato anche per l'Italia e il mondo intero. 

AGGIORNAMENTO - LE PAROLE DEGLI ASSESSORI 

"Un gesto simbolico ma potente per ricordare il dramma dell’alluvione ma anche ribadire orgoglio e gratitudine per tutti i fiorentini che si rimboccarono le maniche, per gli Angeli del Fango, per tutti coloro che scesero in campo in prima persona per aiutare la città colpita da questa tragedia; non un mero momento di celebrazione ma anche e soprattutto l’occasione di riflettere su come le catastrofi ambientali siano diventate sempre più frequenti e su come il cambiamento climatico imponga di mantenere sempre molto alta l'attenzione sul tema della messa in sicurezza delle nostre città ". Così la vicesindaca Alessia Bettini in occasione del lancio in Arno, dal Ponte alle Grazie, della corona di alloro del Comune in memoria delle vittime dell’alluvione del 4 novembre 1966. Presenti anche l'assessora alla Protezione Civile Elisabetta Meucci e il presidente del Consiglio comunale Luca Milani.

"In questi anni abbiamo visto come questi fenomeni estremi siano in aumento, dobbiamo quindi impegnarci tutti sulla prevenzione ma anche sulla creazione di una coscienza e di una consapevolezza maggiore da parte di tutti. - ha aggiunto Bettini – L'alluvione del '66 ci ha anche insegnato quanto sia fondamentale una rete di solidarietà forte che sa attivarsi al momento giusto. Questo è cruciale per fronteggiare ogni emergenza e oggi quindi dobbiamo dire grazie a quello straordinario patrimonio associativo ben presente e radicato nella nostra città".

"Proprio la tragedia del 1966 - ha ricordato l'assessore Meucci - ha contribuito alla creazione di un modello di protezione civile che ha portato alla nascita del sistema attuale, in grado di reagire e agire in caso di emergenza e di mettere in campo azioni di previsione e prevenzione". "E di recente, proprio perchè abbiamo fatto tesoro di quanto accaduto 55 anni fa - ha aggiunto - abbiamo approvato una delibera che contiene il nuovo protocollo per la salvaguardia dei beni culturali in caso di esondazione dell'Arno. L'obiettivo è salvare i tesori di Firenze e della città metropolitana in caso di alluvione. Gli strumenti una strategia che veda coinvolta tutti i soggetti interessati: il Comune di Firenze, naturalmente, e i proprietari o detentori di quei beni appartenenti all’amministrazione statale, come la Gelleria degli Uffizi, regionale, della città metropolitana e della curia, ritenuti a rischio".

“La triste vicenda dell’alluvione ha dimostrato – ha sottolineato il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – una eccezionale capacità di resilienza da parte dei cittadini di Firenze. Ancora oggi, a 55 anni di distanza, facciamo memoria di quanto accaduto affinché una tragedia del genere non debba più accadere”.

“Sono stati fatti importanti passi avanti per la sicurezza del fiume, dalla realizzazione delle casse di espansione ai continui interventi di manutenzione – è quanto ha detto ’assessore all’Ambiente Cecilia Del Re -. La sfida oggi è doppia: da un lato proseguire sul tema della sicurezza idraulica e ambientale, che significa anche lotta ai cambiamenti climatici e agli effetti impattanti sul territorio; dall’altro, unire il tema della tutela a quello della valorizzazione del fiume e delle sponde e della loro fruibilità: solo così la città potrà davvero riappropriarsi del fiume. Su questo siamo impegnati, insieme al Consorzio di Bonifica e agli altri soggetti istituzionali coinvolti con il contratto di Fiume, per la realizzazione di un nuovo paesaggio urbano su uno dei fiumi più belli al mondo. Un’ulteriore spinta arriverà con i fondi europei, agendo per singoli tratti”.

LA PROPOSTA DI MARIANI: SAN PAOLO VI COMPATRONO DI FIRENZE

Questa mattina nella Basilica di Santa Croce durante i discorsi ufficiali commemorativi del 55mo Anniversario dell’Alluvione di Firenze, promossi dall’Associazione Firenze Promuove e dalla Presidenza del Consiglio Comunale, il Giornalista Vaticanista Franco Mariani, Presidente di Firenze Promuove, ricordando quanto Papa Paolo VI ha fatto per la città ha lanciato la proposta che Giovan Battista Montini – Papa Paolo VI, oggi Santo, diventi Compatrono della Città di Firenze.

Eugenio Giani, oggi Governatore, quando era Presidente del Consiglio Comunale di Firenze disse: “Franco Mariani è indubbio che ha la legittimità per dare sollecitazioni sull’alluvione, perché è l’unico che da molti anni (1994) vive il ricordo dell’alluvione del 4 novembre”.

“San Giovanni è il Patrono di Firenze, e si festeggia il 24 giugno, ma la nostra città – ha evidenziato Franco Mariani – ha anche diversi compatroni, come, ad esempio San Lorenzo, e quindi perché non chiedere che uno di questi diventi Papa San Paolo VI, oggi Santo?”.

Papa Paolo VI riversò sulla città diverse miliardi delle vecchie lire in aiuti di varia natura, sia alla popolazione alluvionata che al recupero delle opere d’arte, fino alla costruzione, ex novo, di una casa di riposo per persone anziane in via Cimabue, che ancora oggi è una eccellenza in questo campo, e, non ultimo, l’apposizione della Medaglia d’Oro del Concilio Vaticano II sul nostro Gonfalone per il coraggio dimostrato dai fiorentini, unico Gonfalone al mondo a poter vantare questo onore. Ora che è nell’alto dei cieli può quindi continuare ad assistere Firenze e Fiorentini anche col titolo di Compatrono di Firenze

E’ stato proprio Paolo VI con il decreto “Normae de patronis constituendis” promulgato il 19 marzo 1973 a stabilire le nuove norme per la scelta del Patrono di una città, confermando però quello che è sempre stata una “tradizione” della Chiesa, ovvero che la scelta del patrono spetta anche coloro che godono della sua protezione, e quindi non solo al vescovo e al clero ma anche e soprattutto al popolo.

La palla è stata dunque lanciata….

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