Bekaert: incerto l'impegno per la reindustrializzazione

Oggi il tavolo al Ministero dello sviluppo economico. Fine al 31 luglio del supporto dell’Advisor e degli incentivi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 maggio 2021 18:51
Bekaert: incerto l'impegno per la reindustrializzazione
ph archivio

Confermato l’impegno del Mise per la reindustrializzazione del sito della Bekaert e per valutare la ‘praticabilità’ di progetti per la siderurgia a Piombino che possano coinvolgere l’ex trafileria di Figline.

Questo pomeriggio, venerdì 21 maggio, al tavolo dedicato alla vertenza Bekaert convocato presso il Ministero dello sviluppo economico, l’azienda ha annunciato il prolungamento al 31 luglio degli incentivi per ricollocare i 112 lavoratori rimasti in capo a Bekaert – 10 mila euro per ogni la riassunzione – e della disponibilità dell’advisor, per la ricerca di una soluzione di reindustrializzazione del sito.

Al tavolo per la Regione Valerio Fabiani, consigliere del presidente Giani per il lavoro e le crisi aziendali. “Abbiamo registrato, così come il ministero, la disponibilità dell’azienda sugli incentivi seppure per un periodo limitato e contiamo sull’asse con Piombino per il rilancio della siderurgia toscana su cui sta lavorando il Governo” spiega Fabiani. Il consigliere esprime la volontà di “tutelare il bacino occupazionale del Valdarno: chiameremo a raccolta i Comuni dell’area, le organizzazioni sindacali e le organizzazioni di categoria”.

Terminata la riunione presso il Mise, il presidente Eugenio Giani si è incontrato con la sindaca di Figline Incisa Valdarno, Giulia Mugnai.

Bekaert si è resa disponibile, considerate le richieste provenienti dalle Istituzioni e dalle Organizzazioni Sindacali, nel rispetto della procedura conclusa con accordo tra le parti lo scorso 24 febbraio e degli accordi precedentemente sottoscritti, a proseguire con azioni volte a favorire sia la reindustrializzazione che il massimo riassorbimento occupazionale dei lavoratori, anche con il supporto delle Istituzioni locali e in particolare della Regione Toscana e del Comune di Incisa e Figline Valdarno.

L’Azienda ha quindi rinnovato il suo impegno, tramite il proprio Advisor incaricato Sernet, così come auspicato dalle Istituzioni, nel proseguire fino al 31 di luglio 2021 con il lavoro di supporto e cooperazione per eventuali progetti industriali che dovessero coinvolgere il sito Bekaert e per favorire il ricollocamento attivo dei lavoratori presso aziende del territorio interessate ad assumere a condizioni incentivate, anch’esse prorogate fino al 31 luglio.

"Ci aspettavamo di parlare del piano di reindustrializzazione dello stabilimento e del necessario ritiro dei licenziamenti, vista la conferma dell'impegno del Ministero a dare un futuro industriale a quel sito -ribattono da Fiom CgilBekaert invece ha ribadito che per l'azienda non ci sono né le condizioni, né le intenzioni ad attivare ulteriori ammortizzatori sociali, solo la disponibilità a prorogare il lavoro dell'Advisor e gli incentivi per le ricollocazioni fino al prossimo 31 luglio.

Nei giorni scorsi abbiamo visto come, a fronte di un progetto di reindustrializzazione, il Ministero del Lavoro abbia concesso per Embraco ulteriori sei mesi di cassa integrazione per cessazione di attività, chiesta con forza dalla Regione Piemonte. Riteniamo che anche Bekaert rientri in questa casistica. La Regione Toscana perciò si unisca a noi con più forza nel chiedere all'azienda il ritiro dei licenziamenti affinché si possa continuare a lavorare alla filiera toscana dell'acciaio.

Le imprese che delocalizzano le produzioni devono qualcosa al Paese che lasciano. Si chiama responsabilità sociale dell'impresa ed è sancita dalla Costituzione.  Abbiamo inoltre appreso positivamente che dal coordinamento dei Sindaci del territorio è nato un bacino dei lavoratori licenziati da Bekaert. Riteniamo che, vista la fine del blocco dei licenziamenti, questo potrebbe riguardare non soltanto i lavoratori Bekaert, ma anche altri del Valdarno Valdisieve, provenienti da diversi settori, che si troveranno senza lavoro. Resta inteso che, se non vi sarà la reindustrializzazione, Bekaert è tenuta alla bonifica dell'area".

Le parti hanno infine concordato la possibilità di incontrarsi, in sede istituzionale e regionale o di Governo centrale, per monitorare l’evolversi delle attività e aggiornarsi in merito agli eventuali progetti industriali.

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