Il governatore toscano Enrico Rossi candidato dal PD come capolista alle elezioni europee. I commenti politici alla notizia sono arrivati e puntano il dito sul recente rimpasto teso a dare "Nuovo slancio" a pochi mesi dal termine della legislatura. Un rimpasto mal digerito da alcuni della stessa maggioranza e criticato aspramente dall'opposizione nei modi e nei metodi. Troppe le tematiche sul tavolo delicate e scottanti, secondo gli oppositori, per potersi permettere di cambiare i nomi in gioco. «Con ancora molto da fare nella nostra regione e molte promesse ancora da mantenere, la volontà del Pd di parcheggiare Enrico Rossi a Bruxelles certifica il fallimento politico del Presidente della Toscana».
È quanto sostiene il capogruppo di PT/Nuovo Centrodestra in Regione Toscana, Antonio Gambetta Vianna, commentando la possibile candidatura del Governatore toscano alle prossime Europee. «C’è una strategia in atto da parte dei renziani in Toscana – spiega l’esponente del Nuovo Centrodestra –, ossia quella di allontanare il più possibile dai posti di comando sul territorio chi non appartiene alla loro corrente. Quello di Rossi a Bruxelles sarebbe un vero e proprio esilio. Infatti, ai renziani, vista la loro difficoltà in Toscana suggellata dai deludenti risultati delle primarie in molte zone della nostra regione, non resta che spedire i politici influenti alla Rossi il più lontano possibile per avere carta bianca sul territorio.
Facendo passare l’esilio all’Europarlamento come una promozione, il Pd metterebbe fuorigioco Rossi». Secondo Gambetta Vianna, «Rossi qualche settimana fa ha cambiato tre elementi nella squadra di governo in Regione ponendo degli obiettivi per dare un senso a questa Legislatura. Qualora, da capitano, abbandonasse la nave, darebbe ragione all’opposizione dato che è come se dicesse “ok, avete ragione, ho fallito”».