Nicola Longo, Poliziotto e l'incontro con Fellini

Quando "il Maestro" e "il Poliziotto" s'incontrano Nicola Longo è già celebre, Federico Fellini ne ha seguito le imprese sui giornali appassionandosi a una carriera fitta di operazioni sotto copertura, scontri a fuoco, ferimenti e casi risolti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 febbraio 2014 15:00
Nicola Longo, Poliziotto e l'incontro con Fellini

Mercoledì 5 marzo 2014 ore 18.00 a Firenze in via de' Cerretani 16/R da IBS la presentazione del libro di Nicola Longo Poliziotto Quando "il Maestro" e "il Poliziotto" s'incontrano Nicola Longo è già celebre, Federico Fellini ne ha seguito le imprese sui giornali appassionandosi a una carriera fitta di operazioni sotto copertura, scontri a fuoco, ferimenti e casi risolti. Tra i due, messi in contatto da Tonino Guerra, nascono subito una reciproca fascinazione e la voglia di lavorare insieme.

Il primo tentativo - un film tratto dal romanzo autobiografico di Nicola, "La valle delle farfalle" - fallisce per contrasti con il produttore Renzo Rossellini. Il regista rilancia, sa che Nicola può essere la guida perfetta per decifrare il presente dei primi anni Ottanta: un eroe senza retorica, diviso tra l'orgoglio del proprio ruolo e una nascosta amarezza, con la consapevolezza del male e dei suoi indefiniti contorni. "Poliziotto" raccoglie i sei racconti che i due produssero, con l'aiuto di Gianfranco Angelucci, chiusi nello studio di Fellini nell'estate del 1983.

Longo racconta impassibile, la voce è fredda e impersonale, irresistibilmente ipnotica. Fellini ascolta e annota, nella sua mente le storie diventano l'affresco di un mondo assediato da una violenza cieca e pervasiva che tutto confonde. Sono episodi di lotta quotidiana, che attraversano i bassifondi della malavita, s'immergono nel vortice caotico del crimine e arrivano a sfiorare il fantasma dei poteri occulti. Questi racconti, sospesi in precario equilibrio tra descrizione della realtà e metafora visionaria, non diventaranno film... Nicola Longo nato in Calabria, figlio di un sottufficiale dei Carabinieri, Nicola Longo entra in Polizia a diciassette anni, facendo parte anche delle squadre di boxe e lotta libera.

Nel 1970 viene trasferito alla Squadra Mobile di Roma, dove compie numerose operazioni sotto copertura, per collaborare poi con la Dea nella maggiore operazione antidroga degli anni Settanta. Il suo nome diventa ricorrente sulla stampa – lo chiamano lo «007» e il «Serpico» italiano – e diversi film realizzati in quegli anni furono ispirati proprio al suo personaggio, compresi quelli interpretati da Tomas Milian nel ruolo del maresciallo Nicola Giraldi. Nel 1978 rimane gravemente ferito in un conflitto a fuoco.

Durante la convalescenza scrive una favola contro la droga, che viene proposta per il primo programma di prevenzione nelle scuole. In quest’occasione conosce Tonino Guerra, che lo sollecita a scrivere ancora. Dall’amicizia con Federico Fellini nasce il progetto di un film ispirato alla sua vita, interrotto per contrasti con la produzione ma mai abbandonato dal regista. Longo lascia la Polizia di Stato nel 2004 con il grado di commissario, e viene chiamato a insegnare Tecniche Avanzate d’Investigazioni presso «La Sapienza» e a far parte del comitato scientifico dell’Università degli Studi dell’Aquila.

Attualmente dirige l’agenzia Intelligence Security Investigation. «Nicola Longo è un poeta con la pistola» Federico Fellini «Nicola ha una vita così importante, di una forza limpida e questo coraggio chiaro l’ho sempre amato … e gli ho detto perché non scrivi queste tue avventure gigantesche?» Tonino Guerra «Questo libro appassionante permette di conoscere un vero personaggio, una storia che non dimenticheremo facilmente» Vincenzo Mollica «La vera storia di un poliziotto leggendario che entra nella Squadra Narcotici e, lavorando sotto copertura, dimostra l’amore che prova per il suo Paese insieme alla sua integrità e al suo onore»Frank Tarallo (Capo della DEA – Dipartimento di Giustizia di Miami) «Con Nicola Longo, Federico era riuscito a creare un'osmosi.

Il film sarebbe stata la creatura nata dall'incontro fra due segreti: i segreti dell'inconscio e i segreti del mondo della polizia» Padre Angelo Arpa «Come agente di polizia, Nicola Longo sa di potersi riconoscere in una figura ideale, di vendicatore di soprusi, “raddrizzatore” di torti, paladino dei deboli. Il suo operare è sempre teso ad assicurare alla giustizia il colpevole, chi fa danno, chi esercita prepotenza, criminalità e mettere così la società in condizione di infliggergli la giusta pena.

Ma questo risultato naturale – il semplice epilogo di ogni suo racconto – in lui è sempre accompagnato da una leggera caduta di umore, una specie di incupimento; una “pietas” istintiva gli impedisce di esercitare nei confronti dell’avversario sopraffatto il piacere della rivalsa o l’arroganza del disprezzo» Federico Fellini

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