Peretola: il governatore vuole la pista di 2 mila metri

Roselli (NCD): "Gravi parole, così Rossi chiude". Bonifazi (Pd): “Vogliamo continuare a discutere di 400 metri?”. Stella (FI): “Senza sviluppo persi 1.600 posti di lavoro e 20 milioni di ricavi”. Torselli (FdI-An): "Vada un paio d'anni a vivere a Brozzi"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 febbraio 2014 19:18
Peretola: il governatore vuole la pista di 2 mila metri

Questo l'orientamento espresso da Enrico Rossi sul potenziamento dell’aeroporto di Firenze nella replica del presidente della regionale, durante la discussione di oggi in Aula sul Riassetto di Giunta. In sintesi la Regione Toscana è favorevole alla nuova pista, ma anche al parco della piana e la nuova pista dovrà essere al massimo 2.000 metri. "Sono ormai anni che si sente parlare dello sviluppo dell'aeroporto di Firenze, della possibilità di realizzare una nuova pista parallela/convergente al tracciato dell'autostrada, della nascita di un polo aeroportuale toscano con Pisa, ma purtroppo con le parole non si costruiscono castelli, né tantomeno aeroporti.

Adesso è venuto il momento che il governatore Rossi smetta di giocare alle tre carte e ci dica una volta per tutte da che parte sta: dalla parte di chi vuole lo sviluppo dell'Amerigo Vespucci, o dalla parte di chi lo vorrebbe addirittura chiudere. Questo è un dovere istituzionale che il governatore ha, soprattutto nei confronti dei cittadini di Brozzi, Peretola e Quaracchi che al futuro dell'aeroporto hanno legato ormai la propria salute e la qualità della propria vita". Queste le dichiarazioni di Francesco Torselli, consigliere comunale di Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale.

"Si gioca alle tre carte. Si parlare quel politichese che ormai la gente è stufa di sentire perchè ha imparato a comprendere ed a tradurlo in ciò che è realmente: una colossale presa di giro". "Diciamo le cose come stanno realmente - prosegue ancora l'esponente di Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale - ovvero che non esiste nessuna pista di 2.000 metri in grado di assicurare lo sviluppo necessario all'aeroporto di Firenze. Traduciamo ancora più chiaramente: non esiste alcuna compagnia aerea straniera disposta a investire sull'aeroporto di Firenze i soldi necessari all'ammodernamento ed alla realizzazione della nuova pista, se questa non sarà almeno di 2.400 metri, ovvero il tratto necessario a far partire i voli per il medioriente e la Russia in qualsiasi condizione atmosferica.

Quindi: o pista da 2.400 metri o niente: dire 'pista si', ma da 2.000 metri equivale a dire 'pista no'". "Al Partito Democratico - continua l'esponente di centrodestra - spieghiamo che non stiamo litigando su 400 metri di pista, ma più semplicemente stiamo cercando di spiegare ai cittadini di Brozzi, Peretola e Quaracchi, ovvero quei fiorentini per i quali la nuova pista significherebbe smettere di respirare kerosene e riuscire a dormire senza essere svegliati dal rombo dei motori ad un palmo di mano dai tetti delle loro case, che fino ad oggi sono stati letteralmente presi in giro.

Anzi, per essere più precisi, dovremmo dire loro che qualcuno sta continuando ancora oggi a prenderli in giro". "Il governatore Rossi - conclude Torselli - ha un preciso dovere istituzionale: smettere di giocare al gioco delle tre carte e dire una volta per tutte se la Regione Toscana permetterà la realizzazione di una nuova pista da 2.400 metri. Se la risposta sarà no, abbia il coraggio di dirsi una volta per tutte contro lo sviluppo dell'aeroporto di Firenze. E magari, abbia assieme anche il buon gusto di andare per qualche anno a vivere a Quaracchi, a Brozzi o a Peretola, dove i lenzuoli alle finestre diventano neri con gli scarichi di kerosene e dove alle 6 di mattina il buongiorno te lo da il motore di un Boeing". "Ormai è conclamato: il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi vuole la chiusura dell'aeroporto di Firenze.

Il governatore ha affermato ufficialmente di volere la pista lunga 2mila metri, una condizione che significa la morte di Peretola, e il rischio concreto che lo scalo fiorentino perda la concessione aeroportuale". Lo afferma Emanuele Roselli, consigliere comunale fiorentino del Nuovo Centro Destra, commentando le parole del governatore toscano Enrico Rossi. "Dopo le ultime dichiarazioni del presidente di Enac, Vito Riggio - aggiunge l'esponente del Ncd - l'aeroporto di Peretola ha solo una strada percorribile per la sua sopravvivenza: la realizzazione di una nuova pista lunga 2400 metri, come noi da sempre chiediamo.

Se così non fosse, la sua funzione di aeroporto risulterebbe inutile, perché potrebbero volare solo piccoli aerei, ormai superati e troppo inquinanti e rumorosi. La pista lunga è l'unica ad assicurare futuro commerciale e nuove tratte internazionali, con ricadute positive sull'economia del territorio”. “E' davvero assurdo che le liti interne alla sinistra e al Pd toscano mettano in serio pericolo la sopravvivenza dell'aeroporto di Firenze, perché di questo si tratta. Speriamo che i fiorentini e i toscani se ne ricordino al momento del voto" conclude Roselli. “Vogliamo essere gli unici al mondo a rinunciare allo sviluppo di un aeroporto e continuare a discutere di 400 metri? E tutto ciò quando per Firenze e la Piana ci sono in ballo meno inquinamento e rumore, 2000 nuovi posti di lavoro, la serie A degli aeroporti strategici nazionali, l'opportunità di sviluppo e la garanzia di uno scalo più sicuro ed efficiente”.

Lo afferma l’onorevole Francesco Bonifazi, capogruppo del Pd in Palazzo Vecchio. “So che non è necessario ricordare al presidente Rossi che la Regione non è un Ente regolatore, non fissa metri di pista o regole di sicurezza o altro. Noi – prosegue l’onorevole Bonifazi- ci rimettiamo alle decisioni dell'Ente competente che è Enac, e le applichiamo. Nel master plan dell’aeroporto di Peretola, votato anche dal rappresentante della Regione nel Cda, c’è la previsione dei 2400 metri che risponde ai criteri di sicurezza dei voli posti da Enac, e messi nero su bianco.

Il piano di sviluppo aeroportuale – conclude l’onorevole Francesco Bonifazi- è una grande opportunità, ed è bene anche chiarire una volta per tutte che gli aeroporti vanno realizzati rispettando tutte le regole, e noi ci atteniamo a queste e non ad altro o alle semplici opinioni". “I ritardi e le continue discussioni interne al centrosinistra toscano e fiorentino, ed oggi anche nazionale, hanno fatto perdere al nostro territorio oltre 1.600 posti di lavoro ed oltre 20 milioni di ricavi per la società che gestisce lo scalo fiorentino -interviene il capogruppo di Forza Italia Marco Stella- un danno di proporzioni colossali per la nostra regione e per Firenze, sia in termini occupazionali che di competitività.

Non possono esserci più scuse perché con Renzi presidente del consiglio, Rossi presidente in Regione e Nardella vice sindaco, o si decide ora per lo sviluppo di Peretola o si affossa non solo l'aeroporto ma la nostra economia. I colpevoli oggi hanno un nome e un cognome: Renzi, Rossi e Nardella. Per colpa dei continui giochini di potere del centrosinistra, l'aeroporto di Peretola non si sviluppa e il nostro territorio perde una occasione.

Oggi i passeggeri che arrivano in città sono circa 1.900.000, secondo i dati forniti con la nuova pista potrebbero arrivare a Firenze 2 milioni di passeggeri in più, arrivando a circa 4 milioni di passeggeri. Con queste stime si creerebbero 1.600 posti di lavoro sul nostro territorio e 20 milioni di ricavi in più. Prediamo che sia necessaria una integrazione tra i due aeroporti per costituire un polo toscano dove vincano le sinergie e non le appartenenze, ma se Peretola non si sviluppa a perdere sarà la Toscana.

Soltanto con le elezioni di maggio e con la vittoria di un sindaco di centrodestra vi potrà essere una volta per tutte lo sviluppo dell'aeroporto di Peretola, nuove possibilità di business per i nostri imprenditori e nuovi posti di lavoro”.

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