Cassa in deroga: 19mila i lavoratori toscani non ancora garantiti

I lavoratori coinvolti saranno in tutto 9.813. Le autorizzazioni permetteranno di dare risposta a tutte le domande arrivate entro la prima metà di agosto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 febbraio 2014 14:47
Cassa in deroga: 19mila i lavoratori toscani non ancora garantiti

FIRENZE – Saranno 2387 le domande di cassa integrazione e 40 quelle di mobilità in deroga, presentate nel 2013, che potranno essere autorizzate nei prossimi giorni a seguito delle risorse assegnate alla Regione dal governo. I lavoratori coinvolti saranno in tutto 9.813. Le autorizzazioni permetteranno di dare risposta a tutte le domande arrivate entro la prima metà di agosto. Resteranno ancora prive di copertura 6.950 domande, per oltre 19 mila lavoratori, per far fronte alle quali sarebbero necessari ancora altri 40 milioni di euro. Le risorse assegnate, in tutto 26,5 milioni, costituiscono la quota parte destinata alla Toscana dei 400 milioni stanziati dal governo per gli ammortizzatori in deroga con il decreto del 22 gennaio scorso. "La notizia del positivo accoglimento da parte del ministero della richiesta avanzata dalle regioni e dalle organizzazioni sindacali di utilizzare le risorse stanziate per il 2014 a compensazione parziale delle domande sospese del 2013 e’ certamente un fatto positivo.

Sono pero’ ancora quasi 20.000 i lavoratori in attesa di una parola certa, riferita agli ultimi mesi dell’anno. Questa navigazione a vista rispetto all’effettiva percezione degli ammmortizatori sociali rimane intollerabile. E' necessario procedere al piu’ presto, prima di parlare di una riforma che e’ improcrastinabile, sanare definitivamente, con le necessarie risorse, i mesi residui scoperti e procedere poi a quegli interventi universali che superino le diseguaglianze in atto" così commenta Cgil Toscana All'indomani dell'emanazione del parere sul decreto, l'assessore alle attività produttive lavoro formazione Gianfranco Simoncini, coordinatore delle Regioni per il settore lavoro, aveva chiesto espressamente al governo la possibilità di usare queste risorse, pur stanziate nel 2014, per finanziare le autorizzazioni di ammortizzatori sociali in deroga concessi nel 2013 e rimasti in sospeso perchè ben 11 Regioni fra cui la Toscana avevano dovuto bloccare le autorizzazioni per esaurimento dei fondi, mentre altre 6 stavano per farlo. Il ministero del Lavoro ha accolto la proposta, sbloccando così una parte delle domande inevase.

A queste risorse la Regione Toscana ha aggiunto circa 4,5 milioni di recuperi su autorizzazioni non utilizzate a pieno, permettendo così lo scorrimento delle domande presentate nel corso dell'anno e ferme ai primi di luglio per esaurimento dei fondi. "Un atto di buon senso – commenta – oltre che dovuto, verso migliaia di lavoratori che da mesi attendono il pagamento dell'indennità. Purtroppo anche questo ulteriore stanziamento non è sufficiente a sanare il pregresso per l'intero 2013, che resta ancora largamente senza risposta". "Questi numeri - osserva Simoncini - rispecchiano situazioni difficilissime, di migliaia di lavoratori senza reddito che, da mesi, aspettano di poter ricevere la copertura cui hanno diritto.

Una situazione che continua a profilarsi come un'emergenza sociale che non può essere ignorata e, come ho avuto modo di dire più volte al governo, deve trovare una risposta". Enrico Rossi su Facebook interviene sulla redistribuzione economica: "Dei 7 miliardi di ‪#‎capitali‬ che si stima rientreranno dall'‪#‎estero‬, spero che almeno uno venga destinato al ‪#‎sociale‬. Come ‪#‎Regione‬ abbiamo destinato 5 milioni al ‪#‎microcredito‬ sociale e mi auguro che enti locali, fondazioni, istituti di credito e altri vogliano incrementare questo fondo.

Le domande che riceviamo sono purtroppo crescenti e credo che pacchetti povertà come quello toscano non ne esistano in Italia". Il 07 febbraio 2014 il Caaf Cgil Toscana e l’Ires Toscana presentano un’analisi sui redditi e i patrimoni della nostra regione. Il Caaf per il secondo anno ha messo a disposizione i dati estratti in maniera anonima da 500.000 pratiche fiscali, e l’Ires ne ha fatto una straordinaria occasione di analisi e di riflessione sul come la crisi abbia avuto ripercussioni su retribuzioni, pensioni e patrimoni.

Sarà l'occasione per rendere noti numeri e percentuali accreditate da un campione che non ha eguali in nessun altra ricerca economica in ambito regionale e, forse, nazionale. Nel corso della presentazione della ricerca, le riflessioni conclusive saranno affidate al segretario generale della Cgil Toscana Alessio Gramolati, prenderanno sostanza la perdita del potere d'acquisto di salari e pensioni, l'aumento del prelievo fiscale sui redditi da lavoro e da pensione e le significative differenze patrimoniali dei soggetti che presentano la dichiarazione Isee.

Dal Contratto sportivo alla stabilizzazione. Succede a circa 60 lavoratrici e lavoratori delle strutture fiorentine Klab (piscine, palestre, Spa), dopo la firma dell'accordo, avvenuta venerdì scorso 31 gennaio 2014, tra l'azienda, Nidil Cgil e Slc Cgil di Firenze. In trenta sono stati assunti con un contratto a tempo indeterminato; altri trenta circa hanno ottenuto un Co.co.co che prevede diritti sindacali quali il diritto all'assemblea e quello a scegliere i propri delegati.

Non solo: l'azienda stipulerà forme di assistenza sanitaria per coprire le lavoratrici e i lavoratori in malattia o in gravidanza. Prima dell'accordo, questa sessantina di lavoratori e lavoratrici era impiegata in Klab col contratto sportivo, che non prevede contributi, NÈ DIRITTI. “La Klab oggi diventa una delle strutture fiorentine del settore rispettose delle regole - spiega Alessio Branciamore, segretario di Nidil Cgil Firenze -. Questo accordo rappresenta un grande risultato. La Cgil è riuscita ad aumentare i diritti di questi lavoratori e a farli riconoscere.

E' stata messa in pratica quella contrattazione inclusiva che sarà una delle basi fondanti della discussione del nostro Congresso e del futuro del sindacato”. Aggiunge Branciamore: “L'accordo con Klab, un soggetto privato, inoltre assume ancora maggiore valore in un momento in cui nel pubblico, come ad esempio nel caso delle piscine comunali, vengono tolte tutele ai lavoratori, senza il riconoscimento della clausola sociale”.

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