Morosità dei condomini: Publiacqua ribatte alle accuse di Aduc

Roselli (NCD): “Si usi il deposito cauzionale per guadagnare tempo ed evitare l’interruzione del servizio. Si dia attuazione alla mia mozione approvata dal Consiglio Comunale ad aprile: necessaria sinergia e collaborazione”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 gennaio 2014 22:00
Morosità dei condomini: Publiacqua ribatte alle accuse di Aduc

Rispettiamo la legge e lo abbiamo fatto anche in occasione dei recenti casi di sospensione del servizio ai condomini di via Berignolo e via Pratese -si afferma in un comunicati di Publiacqua- Siamo sinceramente stupiti dei toni del comunicato di Aduc che addossa a Publiacqua responsabilità che l'associazione in questione sa benissimo essere di altri soggetti. In particolare teniamo a ribadire che la nuova legge sul condominio citata dal predetto signore interviene e norma la fase del recupero coattivo e non le azioni precedenti a questa estrema ratio che sono previste dal Regolamento del Servizio Idrico Integrato e che Publiacqua attua correttamente.

Con l’occasione ricordiamo comunque che Publiacqua, nei casi di sospensione del servizio idrico per morosità mette in campo tutte le azioni possibili per evitare la chiusura stessa o, come successo nel caso di via Berignolo, addirittura la rimozione del contatore. Azioni che di seguito brevemente riassumiamo insieme ad altre note utili a chiarire il quadro complessivo di una vicenda complessa". “Usare i milioni di euro di deposito cauzionale che potrebbero aiutare per recuperare tempo prezioso ed evitare così l’interruzione del servizio evitando di penalizzare chi è in regola con i pagamenti”.

Questo quanto proposto dal consigliere del Nuovo Centro Destra Emanuele Roselli in una mozione dello scorso aprile scorso approvata dal Consiglio Comunale. “La questione della morosità degli utenti di Publiacqua è un problema serio e diffuso considerate le oltre 20mila utenze condominiali presenti in città. Il fatto è che c’è un triangolo perverso tra Publiacqua, le ditte recapitiste e gli amministratori condominiali che troppe volte penalizzano le famiglie che sono in regola con i conti.

Ma è anche vero che una maggiore collaborazione tra questi soggetti eviterebbe molti disagi e soprattutto, in alcuni casi eviterebbe la sospensione del servizio – ha aggiunto il consigliere –. Il deposito cauzionale è superiore ai 3 milioni di euro con una media di 215 euro circa ad utente: dato che la morosità di poche decine di euro porta comunque all’interruzione del servizio (una volta decorsi i tempi di sollecito previsti dalla normativa) sarebbe opportuno utilizzare il deposito cauzionale a momentanea copertura del debito allungando così i tempi per contattare il soggetto moroso ed evitare di danneggiare gli altri condomini”.

“Spesso è la buona volontà e la riorganizzazione di procedure interne che possono aprirsi a sinergie con altri soggetti operanti sul servizio a risolvere problemi che pesano come macigni sulle famiglie fiorentine: con l’acqua non si può scherzare, visto che nel 2012 erano state chiuse le utenze di ‘soli’ 76 condomini contro le 250 del 2013” ha concluso Roselli.

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