Firenze sott'acqua, Aduc: ''Quadrifoglio e Publiacqua come i ladri di Pisa?''

Firenze va sott'acqua. Si ripete il fenomeno che in pochi istanti è capace di mettere in ginocchio il capoluogo toscano: è il diluvio di Noè? E' l'anatema dei Maya? No, è la pioggia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 ottobre 2012 12:56
Firenze sott'acqua, Aduc: ''Quadrifoglio e Publiacqua come i ladri di Pisa?''

Firenze - Un po' di pioggia torrenziale e Firenze va sott'acqua. "Si tratta di fenomeni atmosferici sempre piu' frequenti - interviene Aduc dalla sede di via Cavour - visti i cambiamenti climatici che ci sono stati e che sono in corso, ma sembrano non raccogliere l'attenzione di chi e' preposto alla nostra sicurezza e che, prima di modificare la propria prevenzione e azione, ha bisogno di danni di milioni e forse di qualche morto. Cosi' e l'Italia, e Firenze non e' da meno". Già in altre occasioni la situazione dei tombini ostruiti ha fatto alterare l'amministrazione che ha fatto scudo dichiarando piani di intervento esemplari.

Salvo ogni anno richiedere "l'aiuto dei cittadini" per tenere pulite le caditoie e riproporre il problema dell'impiccio burocratico, che Aduc si trova nuovamente a criticare. "Quello che colpisce e' lo scaricabarile che puntualmente, ad ogni allagamento post-temporale, viene fatto dalle due societa' preposte alla pulizia delle caditoie, Quadrifoglio e Publiacqua. Intervistati i due “capi”, sembra di leggere una sceneggiata da vernacolo fiorentino: chi deve impedire che foglie e rifiuti ostruiscano le grate (Quadrifoglio), accusa Publiacqua perche' non tiene puliti i tombini all'interno; ovviamente quest'ultima sostiene che loro puliscono ma non fa altrettanto Quadrifoglio.

E' evidente la demenziale differenziazione di compiti per garantire la pulizia delle caditoie e il deflusso delle acque bianche, differenziazione che sembra appartenere alle descrizione della burocrazia in un romanzo di Franz Kafka. Non solo, ma il rimbeccarsi tra i due capi, che rispondono entrambi ad un proprieta' pubblica della loro azienda, e' come quello dei mitici “ladri di Pisa”, che di giorno litigano fra di loro e di notte vanno a rubare insieme". "Il risultato e' che i cittadini di Firenze rimangono col cerino in mano...

e i piedi nell'acqua; non ultimi quelli di viale Belfiore gia' vittime di altri allagamenti anche peggiori di quello dell'altro giorno e a cui era stato promesso che non sarebbe accaduto mai piu'. In un contesto civico rispettoso dei diritti, i responsabili, dopo aver pagato i danni, dovrebbero andare a casa. I nostri responsabili, invece, si limitato a bearci delle sceneggiate vernacolari sui ladri di Pisa" così conclude Vincenzo Donvito, presidente di Aduc all'indomani del ripetersi di un fenomeno storico per Firenze.

Anche i turisti oramai si sono accorti che poche gocce d'acqua possono mettere in ginocchio la città di Firenze, a prescindere dagli allagamenti infatti, i primi a risentire del fenomeno sono i pendolari dei mezzi pubblici che restano imbottigliati nel traffico dei viali.

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