Ammortizzatori sociali, la Toscana si difende in attesa del governo

In Toscana resteranno transitoriamente invariate, fino alla conclusione dell'iter del decreto del governo sui nuovi criteri, le modalità di accesso e di durata delle domande di ammortizzatori sociali in deroga

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 dicembre 2013 15:26
Ammortizzatori sociali, la Toscana si difende in attesa del governo

E' una vera e propria esplosione quella che ha toccato la cassa integrazione in Toscana. Nel mese di novembre 2013, infatti, rispetto a ottobre, il ricorso alla Cig è aumentato del 115%. Le ore autorizzate sono passate da quasi 4,2 milioni a oltre 9 milioni. In Toscana resteranno transitoriamente invariate, fino alla conclusione dell'iter del decreto del governo sui nuovi criteri, le modalità di accesso e di durata delle domande di ammortizzatori sociali in deroga. E' quanto prevede, pur in un quadro di forte incertezza sulle risorse finanziarie disponibili e sui nuovi criteri, una circolare della Regione Toscana adottata di concerto con le organizzazioni datoriali e sindacali.

Lo rende noto l'assessore al lavoro Gianfranco Simoncini, ricordando che le misure adottate applicano quanto previsto dal ministero del lavoro e delle politiche sociali in relazione alla possibilità che le Regioni, in attesa dell'entrata in vigore dei nuovi criteri, possano provvedere alla concessione di ammortizzatori in deroga, per periodi non superiori a sei mesi e comunque nel limite delle risorse disponibili. "Una decisione che abbiamo preso per evitare una situazione di incertezza che si sta registrando in queste settimane e per andare incontro alle esigenze di tanti lavoratori in difficoltà nella nostra regione - sottolinea l'assessore - Non si può però nascondere le nostre preoccupazioni sia riguardo alle dotazioni finanziarie che riguardo a una riforma degli ammortizzatori necessaria, ma che deve andare verso una copertura universalistica dei lavoratori e non verso un ulteriore differenza nelle tutele.

In ogni caso, in attesa di un nuovo quadro di riferimento che disciplini in modo uniforme i criteri di concessione su tutto il territorio nazionale, bisogna garantire l'erogazione del trattamento a tutti i lavoratori che abbiano maturato un diritto soggettivo, senza che sia condizionato dal limite delle risorse assegnate alle regioni. Ci auguriamo che negli ulteriori passaggi si possa evitare il rischio di colpire le fasce più deboli e in particolare i precari e i giovani, così come gli apprendisti e i lavoratori in somministrazione che per la prima volta avevano ricevuto tutela". La preoccupazione dell'assessore riguarda nello specifico le risorse messe a disposizione dal governo per chiudere il 2013.

"Risorse a oggi insufficienti alla copertura di tutte le richieste pervenute - richiama l'assessore - tanto che le autorizzazioni relative a mensilità prive di copertura restano sospese in attesa di nuove risorse". A questo proposito Simoncini, anche in veste di coordinatore delle Regioni in materia, ha più volte sollecitato il governo per una copertura integrale del fabbisogno del 2013. In occasione del parere consegnato in sede di Conferenza Stato-Regioni, tra l'altro, i governi regionali hanno preannunciato l'intenzione di rimettere le funzioni fino a oggi esercitate, vale a dire la gestione per conto dello Stato delle autorizzazioni per Cassa Integrazione e mobilità in deroga. Per quanto riguarda il 2013 la Toscana, sulla base degli stanziamenti finora ricevuti dal governo, ha autorizzato la trasmissione all'Inps di circa 12.300 richieste di Cig e di mobilità che hanno interessato quasi 29.200 lavoratori.

Restano però prive di copertura più di 7.200 richieste per altri 19.450 lavoratori: in pratica sono giacenti tutte le domande pervenute dal primo luglio a oggi. Per quanto riguarda le domande 2014, la procedura telematica per l'invio è già stata aggiornata. E' già possibile inviare le richieste relative al primo trimestre 2014. Gli uffici regionali potranno però provvedere al rilascio delle autorizzazioni solo quando il governo avrà emanato i decreti di assegnazione delle risorse. I numeri - contenuti nell'11° rapporto della Uil sulla cassa integrazione per macro aree, regioni e province - non ammettono repliche.

La Toscana risulta essere al terzo posto nella classifica nazionale, ma di fatto si può parlare di un triste primato per la nostra regione visto che i distretti industriali di Basilicata e Provincia autonoma di Trento (rispettivamente al primo e secondo posto) non sono numericamente significativi al confronto con quello della Toscana. E non è un caso, insomma, se è Grosseto la provincia peggiore d'Italia per ricorso alla Cig, con una crescita a novembre su ottobre del 774,8%. Non va meglio nel resto delle province toscane.

Da ottobre a novembre la Cig fa segnare un +579% a Livorno, a Lucca +210,6%, Siena +84,3, +63,9% a Firenze, a Pisa un +59,7%, Prato +41,9% a Pistoia un 26,7%. In controtendenza soltanto Massa Carrara (-41,8%) e Arezzo (-8,8%). "Esprimiamo la più viva preoccupazione per questi numeri che sono a dir poco sconcertanti e avvilenti - dichiara il segretario generale della Uil Toscana Vito Marchiani -. Temiamo che il volume immenso di tutto questa cassa integrazione possa trasformarsi, in breve tempo, in disoccupazione.

Va evitato con tutte le nostre forze. Per questo facciamo appello a tutte le istituzioni, a partire dalla Regione Toscana, affinché siano messe in campo politiche di salvaguardia e sviluppo del lavoro. E' chiaro ormai a tutti che le attuali politiche regionali sul lavoro non sono sufficienti per rispondere all'attuale crisi economica. Serve un deciso e immediato cambio di passo".

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