Il trionfo di Matteo Renzi, Firenze e la Toscana spingono per il cambiamento

Le reazioni politiche e sociali all'elezione del nuovo Segretario del Partito Democratico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 dicembre 2013 13:45
Il trionfo di Matteo Renzi, Firenze e la Toscana spingono per il cambiamento

Il nuovo segretario del Partito Democratico parla toscano, parla fiorentino, parla il linguaggio di Matteo Renzi e non sono tardate le manifestazioni di orgoglio e di entusiasmo da parte del territorio che guarda con favore alla elezione su scala nazionale, e si aspetta immediatamente un cambiamento che possa far ripartire l'Italia e la Toscana in particolare. Confermato a Firenze, sostenuto a gran voce in Toscana. Si è parlato di correnti e di carri, si è parlato di scricchiolii e di malumori, di tremolii e di equilibrismo tattico fin nei pilastri cardine della politica nazionale.

Si è parlato. Adesso con i nomi al posto giusto, oggi Matteo Renzi renderà nota la nuova Segreteria, si potrà fare. "Fare tutto quello di cui fino ad ora abbiamo solo sentito parlare" è stata una delle frasi più gettonate dal Sindaco di Firenze. De Ria, presidente di Confcommercio Firenze: "Bene l'elezione di Renzi a segretario del Pd. Speriamo che presto attui quella riduzione dei costi della politica più volta annunciata". Jacopo De Ria, presidente di Confcommercio Firenze, esprime soddisfazione per l'elezione di Matteo Renzi a segretario del Pd.

"La città non potrà che trarre beneficio dal fatto che il suo sindaco prosegua la scalata ai vertici della politica nazionale". "In particolare - aggiunge De Ria, - ci auguriamo che riesca presto a tradurre in realtà quei concetti di riduzione dei costi della politica e di meritocrazia più volte espressi". "Ci sarà sicuramente molto da fare per Matteo Renzi, ma siamo sicuri che il nostro Sindaco darà al paese quello scossa che noi da tempo chiediamo sui temi dell'innovazione, della crescita economica e della competitività delle aziende!", questo il commento di Nico Gronchi, Presidente Confesercenti Firenze, in merito alla straordinaria vittoria del primo cittadino alle primarie Pd.

"Anche noi, " continua Gronchi, "dovremo fare la nostra parte e non ci faremo trovare impreparati rispetto a questa sfida, quella della modernizzazione del paese, attraverso lo sviluppo di idee e progetti che creino nuove opportunità di lavoro e crescita." "Ecco perché cercheremo in questa fase di accelerare un percorso, intrapreso da tempo, di passaggio dalla pura "rappresentanza di interessi" a quella "del fare", cercando di mettere a disposizione delle nostre imprese, ancor più di prima, strumenti di facile lettura e di aiuto concreto per resistere a questa difficilissima fase economica e sociale." "Buon lavoro dunque al Sindaco Renzi, con l'auspicio che la sua determinazione possa tradursi, in tempi brevi, in una rinascita del nostro "sistema-paese". Nino Frosini segreteria regionale Pdci Toscana commenta la vittoria di Matteo Renzi: "Dopo la plebiscitaria vittoria di Renzi battute, slogan e commenti.

Uno ci ha colpito in modo particolare, il titolo a nove colonne de Il Tempo : ".. un ex democristiano sulla poltrona che fu di Togliatti e Berlinguer". Eh si! Anche così viene letta la vittoria del sindaco fiorentino. Una precisazione però vien d'obbligo, in realtà Renzi si siede sulla poltrona che fu di Occhetto, un comunista pentito. Poi di Veltroni, uno che a suo dire comunista non lo fu mai (quando prese la tessera pensava di iscriversi al Rotary..). Ed ora succede al socialista Epifani.

Ah! Dimenticavamo, a suo tempo quella poltrona è stata "sfiorata" anche dall' "Invictus" di Gallipoli. Appunto, niente a che vedere con Togliatti". Anche a Montespertoli ha vinto il cambiamento contro la conservazione, il coraggio contro il timore, il talento contro l’esperienza: “Il popolo delle primarie ha scelto, e ha scelto Matteo Renzi: a livello locale e a livello nazionale abbiamo dimostrato che la nostra battaglia, sincera e a viso aperto, era la migliore per poter cambiare verso al PD e all’Italia.

– commenta Marco Pierini coordinatore del comitato – Adesso non ci sono più scuse: dobbiamo impegnarci come non mai all’interno del PD per farne il vero Partito Democratico, quello che abbiamo sempre sognato e per cui sempre ci batteremo.” “A Montespertoli Matteo Renzi ha vinto con oltre l’82% dei voti, una vittoria netta che non lascia alibi. E’ finito il tempo delle scuse e dei temporeggiamenti. Abbiamo messo il cuore in questa sfida offrendo la possibilità di cambiare, di innovare, di cercare strumenti nuovi con cui ottenere risultati di sinistra.

Abbiamo messo in campo grandi energie che sono state ripagate dal sostegno dei cittadini che mai ci hanno lasciati soli in questa partita.” Queste le parole di Alessio Mugnaini, consigliere comunale e membro del Comitato Montespertoli Cambia Verso. Ringraziamo uno per uno, di cuore, tutti i 1607 elettori che hanno votato per Matteo Renzi a Montespertoli. Per non disperdere l’energia di queste primarie vi invitiamo a partecipare all’Assemblea del Partito Democratico di Montespertoli che si terrà Giovedì 12 Dicembre 2013 alle ore 21 presso il Circolo ARCI di Montespertoli (P.za del Popolo)". Il successo di Mattero Renzi nelle elezioni “primarie” di domenica 8 dicembre è stato da tutti riconosciuto come indiscusso.

In questa analisi metteremo a confronto il voto per il segretario come è uscito dalle primarie e quello che era uscito circa tre settimane prima dai circoli, nei quali avevano votato solo gli iscritti al partito. La differenza fra i due voti è un indicatore della rappresentatività degli iscritti rispetto alla cerchia più larga degli elettori-simpatizzanti e ne analizzeremo le differenze territoriali. Nel grafico che segue abbiamo riportato, regione per regione, la differenza fra la percentuale di voti presa da Renzi nella prima (iscritti) e nella seconda (elettori-simpatizzanti) elezione.

Sappiamo che a livello nazionale Renzi ha preso fra gli iscritti il 45,3% dei voti, mentre fra gli elettori ha preso il 67,8%. Si tratta di una differenza di 22,5 punti percentuali. Ma questa media nazionale nasconde profonde differenze territoriali. Il grafico ci mostra che – se accantoniamo il caso della Basilicata (dove Pittella nei circoli aveva preso il 40%, da cui un balzo in avanti sia di Renzi sia di Civati nelle primarie) e della Valle d’Aosta – fra le quattro regioni nelle quali lo scarto fra voto nei circoli e voto nelle primarie è stato maggiore troviamo le regioni “rosse” dell’Umbria, Emilia-Romagna e Toscana.

In queste regioni Renzi ha guadagnato quasi 30 punti percentuali. Nelle regioni del Sud la differenza tra le percentuali ottenute da Renzi fra gli iscritti e fra gli elettori-simpatizzanti sono molto più contenute. Il risultato è significativo. Le regioni “rosse” sono quelle in cui il partito è sempre stato particolarmente forte, ha goduto di un radicamento storico di tipo sociale e organizzativo unico nel paese. Pensiamo alla funzione svolta in queste regioni dal partito comunista negli anni ‘60 e ‘70 nei confronti dei ceti popolari, nei quartieri urbani di edilizia popolare, nelle città industriali; pensiamo agli immigrati che venivano dal sud e che trovavano nel partito – dalle tombole per i bambini al liscio domenicale – un potente fattore di integrazione sociale.

A questo radicamento sociale si è unito il radicamento organizzativo, che ha portato ai successi elettorali degli anni 70. Nel tempo tuttavia questo modello di apertura-integrazione si è trasformato in chiusura: le persone sono invecchiate, il partito non è stato capace di mostrare la stessa accoglienza e la stessa sintonia verso i nuovi ceti sociali. La struttura organizzativa si è come isolata dalla società e dai suoi mutamenti, diventando in qualche modo vittima del suo stesso successo (potremmo parlare di “paradosso del successo”), Oggi lo scollamento fra iscritti ed elettori-simpatizzanti è massimo proprio in queste regioni, ed è significativamente espresso dallo scarto fra il voto nelle due arene elettorali, quella degli iscritti e quella degli elettori-simpatizzanti L’ Empolese Valdelsa, dove hanno votato 27.074 persone, regala la percentuale più alta della Toscana a Matteo Renzi con l’85,33%, pari a 23003 voti.

Molto lontani gli altri due candidati: Gianni Cuperlo prende 2169 voti (8,05%) e Pippo Civati 1787 voti pari al 6,63%. Record per Renzi nel comune di Vinci che gli conferisce l’88,23%, ma sono sopra l’80% tutte le percentuali comunali. Cappotto anche per la presenza di delegati all’assemblea nazionale, passano infatti tutti e 4 i candidati della lista "Con Matteo Renzi l'Italia cambia verso": Anna Gloria Giani, (63 anni, ex insegnate, pensionata), Fabrizio Biuzzi (35 anni, commercialista, Consigliere comunale Empoli), Silvia Tarabugi (35 anni, si occupa di energie rinnnovabili), Alessio Mugnaini (27 anni, studente di Informatica, consigliere comunale Montespertoli, allenatore di calcio)

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