Imu: Toscana a macchia di leopardo, qualcuno la paga

A Sesto Fiorentino le abitazioni principali sono totalmente esenti. A Castelnuovo i cittadini non pagheranno la seconda rata. A Chiusi inalterate le tariffe. A Castiglione della Pescaia si può richiedere la restituzione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 dicembre 2013 13:18
Imu: Toscana a macchia di leopardo, qualcuno la paga

A Sesto Fiorentino le abitazioni principali sono totalmente esenti dal pagamento dell’Imu: è quanto precisa l’Ufficio comunale tributi in vista della prossima scadenza della seconda rata dell’imposta. Il decreto legge approvato nei giorni scorsi dal governo prevede infatti, per le abitazioni principali, il pagamento della quota di Imu superiore all’aliquota base fissata al 4 per mille. Le aliquote fissate a Sesto Fiorentino per la prima casa sono a un livello persino inferiore (3,8 per mille) e vanno pagate soltanto se le abitazioni principali sono immobili di tipo A1, A8 e A9.

Le altre aliquote per l’anno 2013 - approvate con delibera del Consiglio Comunale il 27 giugno scorso - sono: 6 per mille sugli immobili locati secondo i patti territoriali e per gli immobili di edilizia residenziale pubblica di proprietà di altri comuni; 7,6 per mille per le abitazioni concesse in uso gratuito dal proprietario residente a genitori o figli, purché l’utilizzatore vi abbia la dimora e la residenza anagrafica; 8,6 per gli immobili locati in categoria D (escluso D5); 8,8 per gli immobili locati in categoria C1, C3, C4 e C5; 10,6 per mille sugli immobili sfitti da oltre due anni e per quelli in categoria D5; 9,2 per mille per tutti gli altri immobili. Il Comune di Castelnuovo Berardenga ha dato il via libera all’assestamento di bilancio con il voto favorevole della maggioranza.

Nel corso della votazione una parte dell’opposizione ha lasciato l’aula, giustificando il gesto con l’assenza della firma autografa del Revisore dei Conti dagli atti trasmessi ai consiglieri comunali, nei giorni precedenti al consiglio. Atti che, ha sottolineato l’assessore comunale al bilancio, Letizia Pacenti sono stati certificati dal segretario generale, secondo le norme del regolamento e che sono a disposizione di tutti i consiglieri. Unico componente dell’opposizione a restare in aula, esprimendo voto contrario, è stato il consigliere comunale, Lorenzo Rosso.

“Castelnuovo – ha spiegato Pacenti – è stato uno dei primi Comuni ad approvare, già nel mese di luglio, il bilancio di previsione 2013. Lo abbiamo fatto in un contesto caratterizzato da tre macro variabili: l’incertezza sull’Imu e le incognite sull’ammontare del Fondo di solidarietà comunale e della Tassa sui rifiuti solidi urbani (Tares). L’assestamento di bilancio è servito a definire, con certezza, l’ammontare del Fondo di Solidarietà Comunale, introdotto dalla legge di stabilità 2013 e la cui quantità è stata resa nota dal Ministero delle Finanze solo a metà novembre, a conferma del caos istituzionale che pesa su tutti i Comuni.

Per Castelnuovo il Fondo ammonta a 912.301.49 euro che, aggiunte ad altre somme dovute per incassi pregressi sull’Imu, arriva a quota 991.382 euro circa. Si tratta di risorse che il nostro Comune è obbligato a versare per la solidarietà verso gli atri Comuni”. Il Fondo di solidarietà comunale. “A settembre, quando il nostro Comune, non aveva certezza sull’ammontare del Fondo di solidarietà comunale – ha spiegato Letizia Pacenti – abbiamo apportato una prudente variazione in aumento pari a 439.500 euro, in attesa della corretta determinazione dell’importo da parte del Ministero.

Grazie a questa variazione non siamo stati costretti a fare tagli significativi al bilancio ma abbiamo lavorato, rivedendo alcune entrate che, nel mese di luglio, avevamo tenuto su livelli più bassi: dai 170 mila euro di Ici arretrati, già certificati dall’Agenzia delle Entrate fino alle maggiori risorse incassate sull’Imu per le aree edificabili. Con queste due nuove entrate siamo riusciti a coprire le maggiori uscite, senza apportare tagli che avrebbero pesato ulteriormente sui cittadini e senza intaccare gli investimenti per alcune opere pubbliche, destinate al territorio”.

I cittadini di Castelnuovo non pagheranno seconda rata dell’Imu. “Tra gli aspetti più rilevanti – ha detto Pacenti – c’è quello relativo alla seconda rata dell’Imu per la prima casa. Il nostro Comune con la delibera del 28 settembre scorso ha scelto di adottare l’aliquota minima del 4 per cento sull’abitazione principale. Grazie a questa importante scelta i cittadini non dovranno versare la seconda rata per la prima casa. Il versamento della seconda rata per tutte le altre tipologie di immobili, invece dovrà essere effettuato entro il 16 dicembre 2013”.

“Grazie alle scelte lungimiranti di questa amministrazione – ha concluso il sindaco, Roberto Bozzi – i cittadini non saranno costretti a pagare la seconda rata dell’Imu per l’abitazione principale. Il Consiglio comunale infatti aveva deliberato di lasciare al minimo consentito l’Imu sulla prima casa e di aumentarla invece sulle seconde case sfitte. Dobbiamo essere orgogliosi di essere riusciti a non tagliare servizi fondamentali e di essere riusciti a individuare strade alternative da destinare al Fondo di Solidarietà comunale, uno strumento che incarna un falso federalismo che toglie risorse preziose alle amministrazioni locali e che si aggiunge ai tagli subiti sui trasferimenti statali, senza dare niente in cambio in termini di servizi e di opportunità”. “Nonostante l’incertezza della politica in materia economica e nonostante lo Stato continui ad oberare gli enti locali con tagli scellerati utilizzando i Comuni per far tornare la propria cassa, siamo orgogliosi di poter dire che Chiusi conferma di avere un bilancio solido e dalla parte dei cittadini capace di garantire quantità e qualità dei servizi erogati senza mettere le mani nelle tasche dei chiusini”.

Usa queste parole il sindaco di Chiusi Stefano Scaramelli per commentare l’approvazione, in consiglio comunale, dell’ultima variazione di assestamento di bilancio del Comune etrusco. Nonostante, infatti, oltre 2 milioni di euro di tagli fronteggiati dall’inizio dell’esperienza amministrativa dalla giunta Scaramelli, Chiusi è riuscito a mantenere inalterate le tariffe all’anno 2009 per quanto riguarda i servizi fondamentali ai cittadini come mense, trasporti ed asili. Allo stesso tempo sono aumentate anche le entrate grazie ad una revisione al rialzo dei contratti, ad esempio di affitto, delle aziende che lucrano in proprietà comunali (fin’ora con tariffe fuori mercato) oppure con operazioni come Palazzo delle Logge e fotovoltaico che sommate porteranno circa 200 mila euro all’anno nelle casse comunali.

“Sono soddisfatto della politica economica che stiamo portando avanti a Chiusi –dichiara l’assessore al bilancio e finanze Juri Bettollini – perché nonostante le difficoltà mette in primo piano l’esigenza del cittadino senza ripararsi dietro la facile scusa dei tagli imposti dal governo che continua a minare l’autonomia degli enti locali con una profonda ed inaccettabile incertezza. Noi siamo convinti che i Comuni debbano riscoprire quel ruolo fondamentale e di servizio al cittadino, ma per fare questo occorrono le risorse o quanto minimo regole certe.

Il nostro è un bilancio che fin’ora e sarà così anche il futuro, rispetta gli impegni presi con i cittadini perché per noi la parola data vale più di un contratto firmato ed infatti non siamo arretrati di un centimetro rispetto alle promesse fatte e questa è una bella soddisfazione perché significa che quando prendiamo un impegno poi lo portiamo a termine.” Il Comune di Chiusi dunque continua a seguire la filosofia di creare nuovi processi di ricchezza per sopperire ai tagli centrali, filosofia che ha portato ad approvare il bilancio all’inizio dell’estate così da dare certezza di interventi assumendosi ovviamente oneri ed onori di tale responsabilità.

Grazie a tutto questo, una buona notizia è in arrivo per i cittadini di Chiusi; il Comune etrusco è infatti uno di quelli che è riuscito, come promesso, a mantenere al minimo la tariffa Imu. Così facendo i cittadini non dovranno pagare quella che è stata ribattezzata la “mini-Imu” ovvero la differenza tra il gettito minimo dello 0,4% e l’eventuale aumento imposto dai sindaci, cosa che appunto a Chiusi non è avvenuta. “Siamo molto soddisfatti di questo –dichiarano Stefano Scaramelli e Juri Bettollini –potevamo alzare l’aliquota e fare cassa, ma abbiamo preferito mantenere uno stile sobrio.” Una iniziativa di cui si è tanto sentito parlare, ma che non ha ancora trovato applicazione pratica né da parte del Parlamento né da parte di altri Comuni italiani, a Castiglione della Pescaia diventa realtà.

Sì, infatti fino a lunedì 16 dicembre, i proprietari di una sola casa adibita ad abitazione principale, potranno fare richiesta della restituzione dell’IMU 2012. Questa opportunità dipenderà anche dal reddito: infatti l’iniziativa garantirà tutti quei cittadini che, oltre ai requisiti sopraelencati appartengono ad una fascia ISEE inferiore a 36 mila euro. Per questa operazione, il Comune di Castiglione della Pescaia, ha messo a disposizione una somma massima di 200 mila euro, come contributo a sostegno delle fasce più deboli e disagiate della popolazione in una situazione generale di crisi economica: “L’attenzione dell’amministrazione rimane sempre rivolta al sostegno delle famiglie e delle imprese – dice l’assessore alle finanze Federico Mazzarello -.

Per questo, l’amministrazione castiglionese ha avviato una serie di interventi che comprendono la non introduzione delle addizionali comunali IRPEF, lo stanziamento di 80 mila euro per interventi a sostegno delle imprese, i buoni scuola, buoni sport e buoni musica per i bambini, mantenendo inoltre invariati gli stanziamenti per interventi nel sociale”. L’Amministrazione comunale, a fronte di richieste di precisazione giunte da numerosi cittadini, in merito al conguaglio che sarebbe dovuto per la cosiddetta “mini-IMU” relativa all’abitazione principale, precisa che nessun onere in tal senso è dovuto dai cittadini di Lastra a Signa. L’Amministrazione comunale infatti, in un momento particolarmente pesante per le famiglie, ha mantenuto al minimo l’aliquota IMU sulle abitazioni principali, ritenendo più congruo alla politica sociale del Comune intervenire su voci diverse del Bilancio, proprio con l’obiettivo di non gravare sulla cittadinanza.

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