Albergo diffuso o confuso? Albergatori bocciano l'idea delle case in rete

Federalberghi boccia la proposta di legge regionale. Giudizio negativo degli albergatori sul pdl approvato in commissione consiliare regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 novembre 2013 14:24
Albergo diffuso o confuso? Albergatori bocciano l'idea delle case in rete

La Commissione sviluppo economico della Regione Toscana ha espresso il via libera alla proposta di legge che istituisce l'albergo diffuso: aprendo le porte a un nuovo modello ricettivo che si sta espandendo in tutta la Penisola. L'albergo diffuso è una struttura ricettiva, composta da più alloggi indipendenti, situata in un centro abitato, con un'unica reception. Uno strumento che "può concretamente offrire delle possibilità di sviluppo imprenditoriale in molte aree, valorizzando soprattutto le piccole realtà locali”, così la presidente della Commissione Rosanna Pugnalini. Il giudizio negativo degli albergatori: “Permane, nel Consiglio Regionale, un metodo di legiferare che ha prodotto solo abusivismo ed evasione, piuttosto mettiamo mano ad una seria riforma del Testo Unico delle Leggi Regionali per il turismo“, è la condanna senza appello che il presidente toscano degli albergatori, Paolo Corchia, ha espresso contro il disegno di legge approvato qualche giorno fa in commissione al Consiglio Regionale . “E’ intollerabile, continua Corchia, che il disegno di legge sul cosiddetto Albergo Diffuso venga contrabbandato come una soluzione per far emergere il diffuso abusivismo con conseguente evasione di tributi come la Tassa di Soggiorno.

Definire albergo una serie di unità immobiliari distribuite in uno spazio di tre chilometri dal nucleo centrale è ridicolo ed offensivo per le imprese che fanno attività ricettiva e che già oggi, grazie ad una legislazione permissiva , sono sottoposte alla sleale concorrenza di chi non applica il contratto di lavoro, non ha obblighi di legge per la sicurezza e la tutela del cliente, usufruisce di agevolazioni e sconti fiscali “. “ E’ urgente - conclude il presidente di Federalberghi - riformare il Testo Unico delle Leggi Regionali per il turismo, ormai superato, e regolamentare il mercato dell’offerta secondo un principio basilare, stesso mercato, stesse regole, stessi diritti e doveri.

In questo quadro ci sarà spazio per dare legittimità, senza dequalificare l’offerta ricettiva toscana, alle richieste della domanda, sia per quanti amano alloggiare in area rurale, sia per quanti scelgono soluzioni di pernottamento in piccole unità non concentrate in un solo immobile, sia per valorizzare la ristrutturazione a fini ricettivi di borghi medievali e no, sia per esaltare la destinazione a impresa ricettiva di immobili di valore storico “.

Notizie correlate
In evidenza