Carrara: presentato il Centro Tecnologico Marmo

Con la struttura che sarà presto operativa presso l’Internazionale Marmi e Macchine, le aziende avranno a disposizione una struttura che realizzerà test e prove di laboratorio ormai indispensabili sui mercati internazionali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 settembre 2013 22:42
Carrara: presentato il Centro Tecnologico Marmo

Carrara, 24 settembre 2013- Il settore lapideo, che rappresenta una realtà economica di assoluta importanza per le provincie di Massa Carrara e Lucca avrà presto a disposizione il suo Centro Tecnologico per il trasferimento dell’innovazione e la caratterizzazione dei materiali lapidei che è ormai in fase di realizzazione presso l’Internazionale Marmi e Macchine a Carrara, sede naturale per una struttura di altissimo livello realizzata con l’obiettivo di fornire alle aziende un nuovo fattore di competitività per collocare marmi, graniti, pietre e travertini sui mercati internazionali. Dopo una complessa gestazione è stata ormai avviata la fase di costruzione delle strutture necessarie nella sede dell’IMM che presto ospiteranno le strumentazioni necessarie alla realizzazione dei test di laboratorio sulle pietre ma che potranno estendere la loro attività anche ai prodotti per l’edilizia e, in prospettiva, anche ad altri materiali diventando un supporto strategico per l’intero comparto industriale. Hanno presentato ufficialmente alla stampa il “Centro tecnologico” il presidente di IMM Fabio Felici con il direttore Paris Mazzanti assieme a Giuseppe Baccioli presidente dell’associazione degli industriali di Massa Carrara direttamente interessata all’attività della nuova struttura che comporta un investimento di 450.000 Euro finanziati all’80% dalla regione Toscana e per la parte restante a carico di IMM Carrara che ospiterà nella sua sede la struttura che si svilupperà sui 180 metri dei laboratori e in circa 100 metri adibiti ad uffici. Il Centro avrà come obiettivo quello di essere un riferimento per le aziende del Distretto toscano aperto però alla collaborazione con tutti gli altri distretti nazionali e sarà dotato di tutte le attrezzature necessarie all’esecuzione delle prove di caratterizzazione dei materiali lapidei ed aggregati ed in particolare per la loro marcatura CE.

Le attrezzature saranno utilizzate per un servizio di supporto alle imprese per l’interpretazione dei dati sperimentali, per la gestione dell’intero processo di marcatura dei materiali, dalle prove iniziali (ITT) fino al controllo di gestione di fabbrica (FPC). Oltre all’attività ordinaria di testing/certificazione il Centro utilizzerà competenze e attrezzature per l’investigazione di particolari problematiche legate all’utilizzo dei materiali come prodotti da costruzione (piegamento, variazioni cromatiche, ecc..). “L’avvio del Centro è una tappa fondamentale non solo per il comparto ma anche per le attività istituzionali dell’Internazionale Marmi e Macchine che potrà mettere a sistema le conoscenze e le competenze maturate nel corso di oltre trenta anni di attività a supporto del lapideo locale, nazionale e internazionale – ha sottolineato il presidente Felici– avviando una fase di profondo rinnovamento e modernizzazione degli strumenti di supporto ai mercati che oggi si devono confrontare con il regolamento che rende obbligatoria la marcatura CE per i prodotti lapidei”. I Centro sarà il supporto naturale per le aziende che devono affrontare la risoluzione dei problemi connessi all’uso dei materiali lapidei fornendo alla committenza anche test per anche la qualificazione dei prodotti finiti, che ne evidenzi le prestazioni e il comportamento in opera. “Certificare la qualità è ormai, anche per le aziende del marmo, un vantaggio competitivo.

La ricerca tecnologica e quella sulla qualità del prodotto – ha detto fra l’altro il presidente degli industriali Baccioli– diventa un impegno strategico per il futuro perché i mercati esigono certezze sui prodotti mentre gli investimenti sulla ricerca assicurano non solo alle aziende ma anche ai distretti produttivi un beneficio immediato e di prospettiva. Oggi abbiamo tutte le condizioni per iniziare un percorso che, attraverso qualità e certificazione dei materiali, segna un’epoca nuova per il comparto confidando che il centro diventi anche il luogo di riferimento e di scambio dei saperi”. Il Centro Tecnologico rappresenterà una realtà di riferimento a livello nazionale e internazionale e sarà un’unità operativa dell’IMM per il testing sui materiali lapidei e ad attività di ricerca, si occuperà della fornitura di test di caratterizzazione (EN e ASTM) e di servizi connessi alla marcatura CE dei prodotti lapidei, potrà diventare il riferimento per le imprese del distretto apuo-versiliese che è costituito da circa 1100 aziende, con circa 6.900 unità lavorative di cui circa l’80% impegnate nelle aziende di trasformazione. “Il nostro obiettivo è interagire con tutti i distretti non solo italiani - ha detto Paris Mazzanti fornendo dettagli sulle caratteristiche e sulle prospettive di sviluppo dell’attività del cento – perché tutti sono obbligati dalle norme europee ad eseguire le prove di caratterizzazione ed i controlli di produzione di fabbrica sui prodotti lapidei al fine di poter commercializzare i prodotti nel mercato comunitario e le aziende del settore devono effettuare l’adeguamento e la verifica dei requisiti richiesti al fine dell’ottenimento della marcatura CE dei prodotti.

Il laboratorio del centro, che sarà completato da servizi di consulenza specialistica, risponde a questa esigenza reale e fornirà servizi con tariffe assolutamente concorrenziali”. Oggi, infatti, i prodotti lapidei devono rispondere ai requisiti di conformità previsti dal Regolamento UE 305/2011 (ex Direttiva 89/106) sui prodotti da costruzione; di conseguenza tutti i prodotti finiti in pietra naturale per rivestimento e per pavimentazione esterna (lastre, cubetti e cordoli) e interna (lastre e marmette) devono essere dotati di marcatura CE.

Nei prossimi mesi sarà realizzata una campagna di informazione e sensibilizzazione per far conoscere i numerosissimi test e prove su durezza, resistenza, assorbimento e compressione, prove di rottura coefficienti analisi su granulometria e prove di resistenza all’abrasione tanto per citarne alcune fra le più comuni alle quali si sommeranno anche le prove più specifiche richieste dalle aziende che potranno anche chiedere consulenze specifiche per la soluzione di particolari problematiche. Lorenzo Marchini

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