Rapinatore arrestato a Firenze, tradito dalle scarpe

Accusato di furto e aggressione. A maggio inseguì una donna che aveva appena prelevato ad un bancomat di via Tornabuoni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 settembre 2013 15:13
Rapinatore arrestato a Firenze, tradito dalle scarpe

Commissariato San Giovanni, incastrato autore di furto e tentata rapina A conclusione delle indagini avviate nel maggio scorso dalla squadra di polizia giudiziaria del Commissariato San Giovanni, il G.I.P. ha emesso la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un fiorentino del 65’, con precedenti anche specifici a carico, indagato per i reati di furto con destrezza e tentata rapina. Il 3 maggio scorso, alle ore 12.00 circa, in Via Tornabuoni, l’uomo, dopo avere notato una donna prelevare del contante da uno sportello bancomat, la inseguiva sino in Via del Parioncino, ove la stessa aveva parcheggiato la propria autovettura.

Qui, afferrandola per un braccio, le intimava di consegnargli una somma di denaro non inferiore a 100,00 €. La vittima invocava aiuto, destando l’attenzione di alcuni passanti, ai quali l’uomo rispondeva, dicendo loro trattarsi di una lite tra fidanzati, dopo di che fuggiva nel timore di vedere scoperto il proprio intento criminoso. Lo stesso giorno, intorno alle ore 12.25, in Via Gioberti n. 27/R, lo stesso entrava all’interno di una farmacia ed, approfittando di un momento di distrazione della dottoressa ivi presente, si avvicinava alla cassa, impossessandosi di una somma di denaro pari 130,00 €.

Di seguito si dava a precipitosa fuga. In ambedue le occasioni, veniva richiesto dalle vittime l’intervento della polizia e gli agenti del commissariato guidato dal Primo Dirigente della Polizia di Stato dott. Giuseppe Solimene provvedevano immediatamente ad attivare le indagini, sia raccogliendo le testimonianze delle parti offese sia acquisendo le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza installate sia nei pressi della postazione bancomat sia nella farmacia. Subito gli inquirenti rilevavano elementi di forte affinità tra l’autore della tentata rapina e quello del furto con destrezza sino a giungere al ragionevole convincimento circa la riconducibilità dei due fatti di reato ad una medesima mano.

Tale convincimento trovava positivo riscontro nelle attività di individuazione fotografica compiute dalle vittime, le quali riconoscevano nella stessa persona l’uomo autore del furto con destrezza e della tentata rapina. Gli agenti, quindi, si ponevano con esito favorevole alla ricerca del sospetto che, rintracciato, durante il controllo, risultava peraltro calzare un paio di scarpe da ginnastica riportanti un logo di grosse dimensioni esattamente coincidente con quello descritto da una delle vittime e ripreso dal sistema di videosorveglianza

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