Via del Bronzino: 6 nuovi alloggi popolari al posto di un asilo dismesso

Gli appartamenti realizzati nel complesso Erp. Il sindaco Renzi: “L’emergenza abitativa non va in ferie. Continua il nostro impegno sull’edilizia sociale”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 agosto 2013 22:32
Via del Bronzino: 6 nuovi alloggi popolari al posto di un asilo dismesso

Sei nuovi alloggi popolari per altrettante famiglie. Questa mattina il sindaco Matteo Renzi e il vicesindaco Stefania Saccardi hanno materialmente consegnato le chiavi degli appartamenti, realizzati all’interno del complesso di Edilizia popolare di via Bronzino 55. Era presente anche il presidente di Casa Spa Luca Talluri. “L’emergenza abitativa non va in ferie, non solo a Firenze ma in nessuna città – ha dichiarato il sindaco Renzi – anche perché da tanti anni i governi centrali hanno smesso di finanziare interventi sull’edilizia sociale e quindi i sindaci si trovano da soli a dover fare i conti con quella che è un’assoluta priorità.

Oggi abbiamo fatto un altro pezzetto di strada. Nei prossimi mesi consegneremo oltre 330 alloggi, che si aggiungono agli oltre 1.600 già assegnati. Dopo via Bronzino, sarà la volta delle case in via del Pesciolino e al Pontignale. Continuiamo quindi a investire sull’edilizia residenziale pubblica anche se – ha sottolineato il sindaco – il tema centrale è quello degli enormi spazi inutilizzati nel cuore delle città. Accade a Firenze ma credo che accada anche negli altri territori. Penso cioè alle caserme semivuote o inutilizzate, come i Lupi di Toscana: se questi spazi, oggi del Ministero della Difesa o dell’Agenzia del Demanio, fossero messi nelle disponibilità dei comuni, potremmo dare risposte concrete all’emergenza abitativa e quindi alle esigenze dei cittadini”. “Si tratta una bella ristrutturazione nel segno del nuovo Piano Strutturale perché è stato recuperato un edificio esistente, originariamente utilizzato come asilo, e trasformato in sei alloggi – ha aggiunto il vicesindaco Saccardi – .

È quindi una bella operazione che si va ad aggiungere ad un lavoro importante fatto in questi anni dall’Amministrazione sul fronte degli alloggi di edilizia popolare. Da inizio consiliatura abbiamo consegnato più di 1.600 alloggi e altri ne seguiranno. Resta l’emergenza abitativa, che non possiamo risolvere con le risorse che abbiamo, ma stiamo lavorando costantemente per recuperare edifici da destinare all’accoglienza delle persone in graduatoria Erp”. Il vicesindaco ha ricordato le operazioni avviate con aziende e soggetti privati.

“Stiamo cercando di canalizzare sul settore della casa anche le risorse di chi vuole impegnarsi ed investire sul sociale: Menarini ristrutturerà 10 alloggi cui si aggiungerà quello recuperato grazie al Rotary. Ci aspettiamo che anche il governo abbia questa sensibilità, si renda conto che questa è la vera emergenza e sia disponibile a fare con noi un ragionamento sulle caserme dismesse”. I sei alloggi (quattro di circa 50 metri quadrati ciascuno, gli altri due un po’ più grandi) sono stati ricavati dalla ristrutturazione dell’asilo, lasciando inalterata la struttura esterna dell’edificio (con grandi finestroni vetrati e decori delle facciate), risalente al 1923 e che ospita già case popolari.

Si tratta di 210 alloggi distribuiti su nove fabbricati costruiti in muratura ordinaria di pietre e mattoni a tre piani fuori terra oltre il terreno. Nel piazzale al centro del complesso sorge un edificio ad un solo piano destinato, originariamente, all’asilo infantile e a uno stabilimento per bagni e docce. Nella porzione del fabbricato che ospitava l’asilo sono stati realizzati 4 alloggi su base unica e due su due livelli, ognuno con cantina e posto auto esterno. Il riscaldamento è centralizzato, con integrazione dei pannelli solari per la produzione di acqua calda.

“In questi anni la società ha lavorato in stretta sinergia con l’Amministrazione per dare una risposta concreta al disagio abitativo – ha dichiarato il presidente di Casa S.p.A. Luca Talluri –. La ristrutturazione dello stabile è costato 564.000 euro, quindi 91.000 ad alloggio. La peculiarità sta nel fatto che non è stato solo un recupero edile ma anche architettonico, mantenendo integro l’edificio del 1923 e ponendo una particolare attenzione alla parte degli impianti, preservando la sostenibilità ambientale ed ecologica, attraverso l’uso, tra gli altri, di pannelli solari”. Gli alloggi sono stati assegnati ad un singolo proveniente dalla graduatoria sociale, una coppia sempre proveniente da graduatoria sociale (con presenza di un disabile), due coppie che hanno preso parte al bando apposito per le giovani coppie e due singoli dalla lista riservata ai nuclei sfrattati. (mf)

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