Costi politica, respinta proposta di legge: la Toscana ha già fatto la sua parte

L'abolizione del vitalizio e delle indennità di fine mandato sono già attuate. Romanelli: "Si ma forse dovremmo dare un segnale ulteriore"

Redazione Nove da Firenze
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11 giugno 2013 20:15
Costi politica, respinta proposta di legge: la Toscana ha già fatto la sua parte

Firenze – Il Consiglio regionale ha respinto a larga maggioranza – voto contrario di Più Toscana, astenuti tutti gli altri gruppi - la proposta di legge di iniziativa popolare di modifica delle norme sui consiglieri e sugli assessori (legge regionale 3 del 2009). Il testo è giunto al voto senza il parere della commissione Affari istituzionali proprio perché “l’aula si potesse formare il convincimento più libero”, ha chiarito il presidente Marco Manneschi (Idv). Lo stesso testo della proposta di legge, per altro, rilevava come su alcune questioni il Consiglio toscano fosse già intervenuto di propria iniziativa (ad esempio per la soppressione del vitalizio). Manneschi ha comunque ripercoso tutti i passaggi fatti dall’assemblea regionale “nel segno della sobrietà”, tanto da fare della Toscana una delle “regioni in assoluto più virtuose” rispetto agli stessi parametri indicati dalle leggi nazionali.

Il presidente ha anche ricordato alcuni dei passaggi più significativi del testo proposto, in specie riguardo alla soppressione di vitalizi, indennità di fine mandato, diarie e rimborsi spese forfettarie (indennità mensile di carica non più parametrata su quella dei deputati, ma in misura fissa di 5mila 700 euro mensili lordi). “Parte delle modifiche proposte sono già state predisposte con legge statutarie e ordinarie, su altre c’è un gruppo di lavoro apposito su Statuto e regolamento e quindi è in corso la discussione”, ha chiosato Manneschi.

Perciò, il testo è “tecnicamente non votabile” ma c’è l’apprezzamento “per lo stimolo al Consiglio” e sintonia con le azioni intraprese già da prima dall’assemblea – “basta guardare il bilancio del Consiglio e la riduzione di spese” e la nostra legge sulla trasparenza -, tanto da motivare comunque il voto di astensione. Mauro Romanelli (gruppo Misto), pur circostanziando anch’esso la differenza tra la Toscana e le altre Regioni – “Siamo i migliori con distacco” – si è però soffermato sul momento di crisi e di sofferenza sociale che attanaglia la società tutta, inclusi alcuni lavoratori in Regione (ha fatto riferimento alla vertenza per le portinerie): “Forse – ha detto rivolto ai colleghi - dovremmo fare una riflessione per dare un segnale ulteriorie”. L’altro aspetto considerato riguarda le leggi di iniziativa popolare, strumento di partecipazione che consente ai cittadini, grazie allo statuto toscano, non solo di presentare il testo ma anche di avere certezza che esso venga discusso e votato in tempi dati.

Secondo il consigliere sarebbe opportuno permettere di modificare il testo durante l’iter in commissione, naturalmente con il consenso vincolante dei proponenti, così da arrivare a una discussione nel merito e non a un’astensione “che appaia una scusa per non votare”. E’ intervenuto Roberto Benedetti, di turno nella presidenza d’aula, per ricordare che la normativa già consente di adeguare il testo e che c’è già un gruppo di lavoro che si sta occupando di questi aspetti. Monica Sgherri (FdS-Verdi) ha notato come la norma di garanzia che a suo tempo ha dettato i tempi per l’iscrizione e la votazione delle leggi di inziativa popolare si sia poi rivelata “impedente”.

In primo piano, per la consigliera, la proposta contenuta nell’iniziativa di legge popolare per ridurre (del 50 per cento) l’indennità di carica per i consiglieri che svolgono attività di lavoro autonomo: “astenendoci di fatto bocciamo questa norma, che tocca un punto oggetto di uno specifico disegno di legge da me presentato (Pdl 49/2009) e sarà mia cura chiedere l’iscrizione della legge”. Perché l’indennità è comunque misurata, secondo Sgherri, su “un’attività a tempo pieno, e non a tempo parziale”.

Il consigliere Gian Luca Lazzeri (Più Toscana) ha annunciato il proprio voto contrario in luogo di “una finta benevola astensione”. Il consigliere ha precisato che là dove si vuole reintrodurre il rimborso effettivo per le missioni al posto del rimborso forfettario voluto dal Consiglio di fatto “si apre le porte al vero illecito”, una possibilità “che noi abbiamo eliminato con le nostre modifiche”. Inoltre, con il tetto forfettario non si può andare oltre la cifra data, nell’altro caso non si sa quanto si va a spendere.

“Annuncio con forza il voto contrario e difendo la bontà della nostra normativa”, ha concluso. Stessa posizione per il capogruppo Antonio Gambetta Vianna (Più Toscana): “Inutile essere ipocriti, perché nel frattempo abbiamo modificato norme e Statuto; piuttosto – ha aggiunto – sarebbe opportuno abbassare il numero delle firma necessarie per presentare una legge di iniziativa popolare e predisporre un iter più veloce”.

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