Il Forteto: tirati in ballo Comune di Vicchio e servizi sociali

Stamani manifestazione di Casa Pound contro il sindaco. Interviene l'Ordine degli Assistenti Sociali. On. Morganti (Eld) interroga la Commissione Ue "Dica se la comunità è stata finanziata con fondi europei”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 maggio 2013 17:04
Il Forteto: tirati in ballo Comune di Vicchio e servizi sociali

Firenze- Continua a fare clamore il servizio televisivo sulla vicenda del Forteto del programma “Le Iene”, andato in onda domenica 28 aprile 2013 su Italia 1, a cui sono seguiti altri servizi televisivi sullo stesso argomento, come lo speciale di Studio Aperto e articoli apparsi su vari giornali. Il giovane Cristopher Bimonte, domenica notte sarebbe stato vittima di una aggressione da parte del Presidente del Forteto Luigi Goffredi per aver scritto un post su Facebook dopo l'inchiesta TV sugli abusi commessi nella Cooperativa. Questa mattina una decina di militanti di CasaPound Italia, guidati dal Responsabile Provinciale Saverio Di Giulio, hanno protestato davanti al municipio di Vicchio di Mugello contro il sindaco Izzo e i servizi sociali del Comune in merito ai silenzi e alle reticenze che hanno accompagnato tutta la vicenda della comunità de “Il Forteto”.

E’ stato esposto uno striscione e sono stati lanciati cori all’indirizzo del primo cittadino e della responsabile dei servizi del Comune. Il Sindaco Roberto Izzo ieri ha chiesto scusa ai cittadini di Vicchio che si sono sentiti offesi dal suo comportamento durante la visita della troupe delle Iene, troupe che ha nuovamente invitato a Vicchio: "In questi giorni siamo sottoposti ad una pioggia di commenti molto pesanti, a considerazioni false, prive di fondamento, frutto anche della speculazione politica che accompagna la vicenda.

I servizi sociali del Comune, sempre su specifico mandato dell’autorità giudiziaria, hanno seguito negli anni alcuni minori provenienti dai servizi sociali di altri comuni inseriti in famiglie residenti al Forteto. I nostri servizi sociali, per queste situazioni, hanno lavorato con senso di responsabilità, serietà e professionalità collaborando con i servizi sanitari dell’ASL (psicologia, neuropsichiatria infantile, ecc.), con la scuola e relazionato all’autorità giudiziaria nei tempi e nei modi previsti a seconda dei singoli casi.

E’ inconcepibile il solo pensiero che qualcuno dei Servizi Sociali possa aver taciuto su situazioni di estrema gravità come quelle sottoposte al giudizio della Magistratura. La nostra coscienza di persone libere, di persone perbene, sensibili, attente e sempre dalla parte dei più deboli, non lo avrebbe mai permesso e si sarebbe ribellata al peso insopportabile del conoscere e non agire". “Un episodio grave quello verificatosi oggi a Vicchio: al sindaco Roberto Izzo, vittima di attacchi e insulti da parte di Casa Pound, va tutta la solidarietà e la vicinanza del Pd metropolitano di Firenze”.

Lo dice Patrizio Mecacci, segretario Pd metropolitano di Firenze, a seguito della manifestazione di protesta di Casa Pound davanti al Comune di Vicchio. "Siamo a conoscenza della vicenda del Forteto -interviene con un documento la Presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Toscana, Barbara Bonini- Per tale motivo, fin dall’inizio, abbiamo approfondito il più possibile la nostra informazione sugli argomenti e sui fatti a essa attinenti e stiamo anche lavorando, come Ordine Professionale, per attivare procedure per legge di nostra competenza che facciano emergere l’eventuale responsabilità di servizi o di singoli professionisti.

I fatti emersi, se confermati, sono terribili e siamo fiduciosi nell'operato della magistratura, per chiarire eventuali inadempienze. Siamo quindi pronti a collaborare per arrivare a delineare la verità ed anche desiderosi di mettere in atto le nostre conoscenze, al fine di progettare un sistema di servizi che impedisca, in futuro, il ripetersi di fatti simili. Ci teniamo, inoltre, a far notare che spesso gli Assistenti Sociali, da parte dei mass media, sono additati come i principali colpevoli quando, in situazioni simili, si evidenzia una trascuratezza delle istituzioni nel compiere i loro doveri.

La realtà può essere molto più complessa e le professionalità coinvolte sono spesso molteplici. Si assiste in genere a una sorta di sovrapposizione tra il Servizio Sociale e i servizi sociali, facendo coincidere il contenuto di una disciplina e di una metodologia d’intervento con le forme organizzative e istituzionali di erogazione dei servizi ai cittadini. I servizi sociali quindi sono di vario tipo e gli operatori e i professionisti che lavorano in essi non sono solo gli Assistenti Sociali.

A tal proposito precisiamo che la Signora che appare nel citato servizio del programma “Le Iene” come dipendente del Comune di Vicchio, è la Responsabile dei Servizi alla Persona, ha un ruolo di tipo amministrativo, e non è un’Assistente Sociale. Per quanto da noi conosciuto il Forteto è una cooperativa agricola, una fondazione e un’associazione, ma non una comunità destinata per legge all’accoglienza di minori e non rientra quindi nelle fattispecie previste dalla normativa nazionale e regionale, per le quali è prevista l’attività di vigilanza attuata da una commissione deputata a questo.

Cogliamo l’occasione per far notare che, sempre più spesso, in Italia, le strutture di accoglienza per persone in difficoltà sono affidate a privati che hanno missions e logiche proprie, rispetto alle quali è previsto un controllo da parte dell’ente pubblico che però spesso non è sufficiente per arrivare a capire le dinamiche presenti all’interno delle dette strutture. Pensiamo che, specialmente nel caso di minori e persone fragili, il ruolo dell’ente pubblico, quale garante di buon andamento e di alto livello qualitativo, dovrebbe essere più incisivo e le sue funzioni dovrebbero essere chiarite in maniera più adeguata e approfondita". «Chiedo che la Commissione europea intervenga immediatamente sul caso a dir poco vergognoso del Forteto, sia perché sembrerebbe che questa comunità degli orrori abbia ricevuto finanziamenti provenienti da Fondi europei, sia perché ci troviamo di fronte ad una palese violazione dei diritti dei minori previsti nella Carta dei diritti fondamentali dell'Ue».

È quanto dichiara Claudio Morganti, eurodeputato indipendente dell’Eld, che ha presentato un'interrogazione alla Commissione europea in merito agli abusi avvenuti all’interno della cooperativa agricola ‘Il Forteto’. «Secondo quanto stabilito dalla Commissione d’inchiesta regionale – afferma Morganti –, il Forteto ha goduto di numerosi finanziamenti pubblici, in parte anche provenienti da Fondi europei. L'Esecutivo europeo – chiosa Morganti – deve fare la propria parte, chiarendo se effettivamente ‘Il Forteto’ sia stato finanziato con fondi Ue, e se sì in quale entità e a che scopo».

L’europarlamentare chiede anche «quali misure intenda prendere la Commissione per far luce su questa situazione, che avrebbe richiesto un intervento più decisivo già da diverso tempo vista la drammatica condizione dei bambini abusati e di minori tuttora vittime di questi delinquenti. La Commissione europea – domanda Morganti – non ritiene opportuno fare pressione sulle Istituzioni locali affinché si attivino per chiudere questo lager?». Poi, l’europarlamentare ricorda anche che «gli affidamenti alla comunità degli orrori sono seguiti fino al 2009, nonostante la condanna ai vertici de "Il Forteto" già nel ’85 per maltrattamenti e vessazioni di carattere fisico, morale e sessuale e una sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo che, nel 2000, ha condannato l'Italia per l'affidamento al Forteto di due bambini figli di italiani emigrati in Belgio.

Mi auguro che l’Esecutivo Ue faccia presto ed intervenga per difendere sia i testimoni che hanno deciso di denunciare sia chi è ancora vittima di questi abusi. Ricordo – termina – che solo qualche giorno fa, dopo il servizio de Le Iene, il fratello di uno dei testimoni è stato picchiato da alcuni membri della cooperativa». "Non passa giorno in cui una vittima del Forteto che trova il coraggio di denunciare gli abusi subiti non sia vittima di un'angheria. Un giorno sono le gomme tranciate, un altro i cavi del telefono recisi, ora siamo arrivati addirittura alle botte" commenta Maria Luisa Chincarini, Capogruppo di Centro Democratico in Consiglio regionale della Toscana e membro della Commissione d'inchiesta sul Forteto "Gli aggressori si stanno scoprendo per quello che sono e stanno rivelando chiaramente il carattere della vita all'interno della struttura, fatta di violenze, abusi e maltrattamenti.

I responsabili di questa tragedia vengono oggi allo scoperto e, nonostante provino a sembrare vittime innocenti dinanzi alle telecamere, si mostrano sempre più chiaramente per quello che sono". "In questo clima nessuno sembra essere più al sicuro. Dobbiamo temere per le gomme della macchina anche noi Commissari?", conclude Chincarini. "Certo, dopo decenni di omertà e disinteresse, i rinvii a giudizio di Rodolfo Fiesoli e dei ventidue soci della Cooperativa rappresentano finalmente una svolta.

L'auspicio, adesso, è che venga fatta celermente luce sui crimini perpetrati al Forteto non soltanto per restituire giustizia a tutte le vittime e punire come meritano tutti coloro che sono stati responsabili di abusi e sevizie contro generazioni di giovani innocenti, ma anche per garantire tranquillità e sicurezza a tutti coloro che hanno trovato il coraggio di esporsi in prima persona per portare alla luce la verità".

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