Toscana al disastro. Casa e ambiente per ripartire

Bani: “Un patto tra banche e sistema bilaterale per sconfiggere le infiltrazioni illegali e riannodare il legame tra credito e economia reale.”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 aprile 2013 18:43
Toscana al disastro. Casa e ambiente per ripartire

Gli occupati sono diminuiti in media del 40%, con punte del -50% (Arezzo, Grosseto, Massa Carrara e Siena le province peggiori, Lucca e Pisa quelle dov’è andata ‘meno peggio’); il fatturato delle imprese si è ridotto in media del 10% all’anno; il 70% delle aziende che operano su lavori pubblici e si trovano a fare i conti con un forte indebitamento perché non vengono pagate a causa del patto di stabilità; c’è una presenza preoccupante di irregolarità che, nonostante i benefici effetti del Durc, resta forte soprattutto per le infiltrazioni della criminalità organizzata che, specie attraverso i subappalti, usa l’edilizia per ‘lavare’ il denaro sporco. E’ il quadro desolante dell’edilizia in Toscana, emerso durante i lavori del X° Congresso regionale della Filca, il sindacato dei lavoratori edili e del legno della Cisl, in corso oggi a Firenze.

Il sindacato però non si limita a ‘piangere’ per le difficoltà e avanza proposte: “Il primo scalino per tirarci fuori dalla fossa può essere l’edilizia abitativa –ha detto il segretario generale uscente della Filca toscana, Massimo Bani-. Senza consumare altro territorio, si può varare un grande piano di ristrutturazioni, puntando sulla bioedilizia e la riqualificazione energetica, attraverso incentivi delle pubbliche amministrazioni, inserite nei piani strutturali. E per ‘ripulire’ l’edilizia dalle infiltrazioni c’è bisogno di una nuova legislazione sugli appalti, con l’esclusione del massimo ribasso e l’adozione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, con una riparametrazione che davvero non tanga conto solo del prezzo.” Sul fronte della legalità Bani ha avanzato anche un’altra proposta: “Sottoscrivere dei protocolli in base ai quali le banche si impegnano a dedicare un’attenzione particolare alla legalità e agli investimenti sul territorio e il sistema bilaterale si impegna a lavorare con queste banche: nel sistema della bilateralità toscana orbitano oltre 100 milioni di euro; consoliderebbe il legame tra credito e economia reale, assai utile anche alla luce di vicende come quelle Mps.” Secondo Bani anche le istituzioni locali possono promuovere comportamenti virtuosi creando condizioni di convenienza.

Ad esempio nel comparto lapideo: “L’estrazione ed esportazione del marmo va bene –ha detto- ma se lo si esporta grezzo, come avviene spessissimo, si perde valore aggiunto per il territorio. Differenziando la tassa marmi e alleggerendola per la lavorazione in loco e un’estrazione ‘responsabile’, si ottengono tre benefici: meno impatto sull’ambiente, più occupazione, più ricchezza in loco.” Per il settore del legno Bani ha detto che “la Filca è impegnata ad estendere al massimo la contrattazione di secondo livello che in Toscana raggiunge solo il 40% dei lavoratori, con un danno economico per gli altri.

Chiediamo alla Regione un’Irap premiale per le aziende che distribuiscono ricchezza attraverso la contrattazione rispetto a quelle che non lo fanno.” Il congresso ha anche dato il via alla novità della ‘regionalizzazione’ della categoria, che avrà d’ora innanzi una segreteria regionale e dei coordinatori provinciali, per alleggerire l’apparato sindacale e spostare risorse e uomini sui posti di lavoro e sul territorio, secondo la riforma organizzativa avviata dalla Cisl. Nel pomeriggio il voto per il rinnovo di tutte le cariche regionali della Filca.

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