Selex Es, l'azienda lascia sotto la pioggia sindacati, lavoratori e politici

L'azienda ha annunciato 1.938 esuberi in Italia e la chiusura di vari sedi produttive, fra cui quelle di via Barsanti e via Petrocchi a Firenze, che sarebbero accorpate allo stabilimento di Campi. Stamani l'assemblea pubblica.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 aprile 2013 22:11
Selex Es, l'azienda lascia sotto la pioggia sindacati, lavoratori e politici

“Serve chiarezza sul piano industriale che Finmeccanica ha in mente per l’auspicata valorizzazione di Selex Es. Per adesso sappiamo che questo dovrebbe avvenire attraverso una riorganizzazione che parla solo di tagli e, ora più che mai, l’assenza di un Governo nella pienezza dei suoi poteri pesa nell’acuire situazioni in cui servono forti scelte anticrisi”. Rosa Maria Di Giorgi, senatrice fiorentina del PD, richiama l’attenzione sul futuro di Selex Es, dopo aver partecipato all’assemblea di questa mattina a Campi Bisenzio, insieme a lavoratori, rappresentanze sindacali e istituzionali. “Il non aver fatto accedere il personale, i rappresentanti dei sindacati e delle istituzioni all’interno dello stabilimento per l’assemblea, relegandoli nel parcheggio, sotto la pioggia – stigmatizza la senatrice Di Giorgi -, mi è sembrato un pessimo segnale.

L’azienda ha per adesso fatto vaghi accenni a un rilancio di competitività, che passerebbe attraverso il taglio di 1.938 dipendenti in Italia e la chiusura di vari sedi produttive, fra cui quelle di via Barsanti e via Petrocchi a Firenze, che sarebbero accorpate allo stabilimento di Campi. Una prospettiva che non ci convince assolutamente e per questo, come parlamentari Pd, presenteremo un’interrogazione urgente al Governo per far chiarezza su tutta la vicenda. La Selex Es, assoluta eccellenza in campo internazionale per congegni elettronici, ottici e radaristica, deve essere tutelata e il ritardo nella formazione di un nuovo Governo, che non abbia solo poteri di ordinaria amministrazione, influisce in modo preoccupante sugli indirizzi della politica aziendale”. Anche il segretario dei Giovani Democratici metropolitano Firenze Lorenzo Tilli questa mattina ha preso parte all'assembea congiunta dei due stabilimenti fiorentini "Abbiamo scelto di esserci per stare vicino ai lavoratori che chiedono risposte e ai nostri coetanei che hanno voglia di futuro e fame di certezza.

L’azienda ha annunciato 1938 esuberi a livello nazionale, senza alcuna chiarezza riguardo eventuali ripercussioni sul nostro territorio. Non esiste futuro senza formazione e lavoro. In passato, entrare a far parte di una grande realtà come questa significava acquisire un’importante professionalità. Oggi questo non mette al riparo da nuove forme di precarietà, limitando le occasioni di crescita personali e del nostro Paese. E’ per motivi come questo che l’Italia - conclude Tilli - ha bisogno urgentemente di un governo, per rispondere alla crisi con politiche industriali che garantiscano lavoro ad una generazione che sembra precaria per definizione.

Il Paese è allo sbando. Vogliamo aiutarlo, non lasciarlo. Meglio sporcarsi le mani che sporcarsi la coscienza"

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