Un nuovo Teatro dell'Opera per un Maggio che rischia la chiusura

La provincia non conferma il suo contributo annuo alla fondazione. Mancano 39 giorni alla liquidazione annunciata dal commissario Bianchi, i lavoratori non accettano le condizione imposte e chiedono un tavolo.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 marzo 2013 19:58
Un nuovo Teatro dell'Opera per un Maggio che rischia la chiusura

Mancano 39 giorni al 31 aprile, termine ultimo fissato dal commissario Francesco Bianchi alla messa in liquidazione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino il cui deficit è ormai insostenibile. Trascorsi ormai 11 giorni dei 50 dati come scadenza per la chiusura del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, le rappresentanze dei lavoratori del Maggio sono ancora in attesa di essere convocati dal commissario straordinario. "Di fronte alla prospettiva di definiva chiusura del Teatro, con la conseguente perdita di una delle migliori eccellenze italiane in ambito culturale e la messa sul lastrico di centinaia di famiglie, colpisce il silenzio del Governo, della Regione Toscana e del Comune di Firenze.

Paradossalmente oggi apprendiamo che la Provincia non rinnoverà alla Fondazione il contributo annuo di 1.150.000 €, in contrasto con gli impegni presi in questi anni, ribaditi in ogni occasione, aggravandone ulteriormente la già drammatica situazione. In questo contesto stridono le notizie apparse sulla stampa riguardo l'ingente investimento, ad opera delle stesse istituzioni di cui sopra, per la costruzione della Piazza più grande della città e per il completamento parziale del Nuovo Teatro di cui in ogni caso, come affer- mato dal Commissario, la Fondazione non potrà accollarsi i costi di gestione". Le OO.SS.

chiedono con urgenza la convocazione di un tavolo di confronto aziendale per verificare i dati esposti dal Commissario, e contemporaneamente l'apertura di una discussione davvero seria con le istituzioni che allontani lo spettro della chiusura e crei le condizioni di un effettivo rilancio, consapevoli che non si può addossare ai lavoratori, che provengono già da due anni di sacrifici, la responsabilità o meno della chiusura del Teatro. Responsabilità che dovrebbe ricadere su chi ha gestito il Teatro in questi ultimi due anni.

Per questo chiediamo l'applicazione dell'art.21 comma 5 della legge 367 del 1996, che te- stualmente recita: "spetta ai commissari straordinari l'esercizio dell'azione di responsabilità contro i componenti del disciolto consiglio di amministrazione, previa autorizzazione del- l'autorità di governo competente in materia di spettacolo" .

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