Forteto, ora si teme per la tenuta occupazionale e produttiva della Coop

Approvato a maggioranza in Commissione Lavoro un documento in tal senso. Le obiezioni di Pdl. "Le forze politiche firmatarie hanno perso un'ulteriore possibilità per far luce sulla complessità dell'intreccio che ha contraddistinto cooperativa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 marzo 2013 19:33
Forteto, ora si teme per la tenuta occupazionale e produttiva della Coop

La Commissione Lavoro della Provincia ha elaborato un documento sulla vicenda del 'Forteto', che è stato approvato a maggioranza. Quella della Società Cooperativa Agricola “Il Forteto" è una delle maggiori realtà produttive del Mugello, specializzata in produzione casearia, che occupa oltre 100 addetti fra lavoratori dipendenti e soci-lavoratori, ma la vicenda che in questo caso la vede protagonista è molto complicata e controversa. Tutto nasce anni fa quando si comiciò a parlare di maltrattrattamenti subiti dai bambini ospitati nella cooperativa, di recente le indagini della magistratura su presunti fatti di violenza e sopruso ai danni di minori.

La Commissione ha dedicato la prima audizione alle organizzazioni sindacali di categoria Flai Cgil e Fai Cisl insieme alla Rsa, a seguito della preoccupazione espressa dalle stesse sulle possibili ricadute negative sull’attività della Coop Agricola, derivanti dalla vicenda su cui sta indagando la Magistratura e che ha visto il rinvio a giudizio di esponenti della Coop stessa. Le organizzazioni sindacali e la Rsa, nel dichiarare la loro preoccupazione e sconcerto per le accuse, ritengono necessario tenere distinte le vicende giudiziarie dalla realtà produttiva al fine di salvaguardare l’occupazione ed il futuro di una delle aziende più importanti della zona del Mugello.

E' stato ascoltato in tal senso il Presidente della Coop. Stefano Pezzati, presente insieme ad altri esponenti della Cooperativa ed a rappresentanti delle Associazioni di Categoria Lega Coop Toscana e Conf Cooperative. Così si è avuto modo di approfondire la situazione economica e patrimoniale dell’azienda e le associazioni di categoria hanno ribadito l’importanza che l’azienda riveste per il territorio e per il ruolo di importante acquirente dai produttori di latte in Toscana. E’ stata inoltre presentata richiesta di audizione, svolta dalla Commissione, da parte di soci della Cooperativa usciti dalla comunità i quali hanno rappresentato una situazione di forte tensione all’interno del luogo di lavoro e di azioni tese a penalizzare in termini di ruoli e competenze alcuni soci-lavoratori che hanno lasciato la comunità, tali da configurarsi al limite del sopruso.

La Commissione ha avuto quindi modo di analizzare la situazione nei suoi molteplici aspetti riguardanti il rischio per la tenuta occupazionale e le possibili ricadute negative per l’economia di quella zona, ma anche la questione del rispetto dei contratti di lavoro e dei diritti dei lavoratori. La Commissione Lavoro della Provincia, alla fine del percorso di audizioni finalizzato allo svolgimento delle proprie competenze in materia di lavoro e diritti dei lavoratori, auspicando che la Magistratura faccia piena luce sulle ipotesi di reato su cui sta indagando, ritiene che debba essere difeso il patrimonio umano e produttivo della cooperativa agricola, eccellenza toscana del settore.

La Commissione ritiene altresì che i legami fra la Cooperativa e la comunità siano tali da poter ingenerare sovrapposizioni e confusione fra i soggetti, cosa che sta accadendo e che determina i rischi di ricadute negative per l’attività produttiva e quindi per i lavoratori ed i soci-lavoratori. La Commissione valuta quindi che il futuro della Cooperativa Agricola possa essere meglio tutelato determinando una discontinuità con il passato ed una maggiore autonomia della stessa da altri soggetti, così come i Commissari hanno avuto modo di esplicitare ai diversi interlocutori durante le audizioni.

La Commissione valuta quindi positivamente per il futuro della Cooperativa agricola quanto appreso dagli organi di stampa in merito ai futuri assetti della direzione. La Commissione auspica inoltre che tali decisioni possano contribuire a riportare entro limiti di correttezza le relazioni fra i lavoratori, soci e non soci, altra condizione necessaria per le prospettive future dell’azienda, e che le organizzazioni sindacali di categoria e la Rsa possano, in una situazione nuova rispetto al passato, svolgere al meglio le loro funzioni di rappresentanza e tutela dei diritti dei lavoratori tutti".

Il documento è stato approvato con il voto favorevole dei Consiglieri Azzarello, Bartaloni, Capecchi, Conti, Fiorentini, Giunti e Prosperi (gruppo Pd), Calò (gruppo Rifondazione comunista), Lazzerini (gruppo Sel), Clementini e Cresci (Diritti e Libertà) e Lensi (radicale, nel gruppo Misto). Contrarie le Consigliere Cavaciocchi e Franchi (gruppo Pdl), astenuto il Consigliere Sensi (Fratelli d'Italia, nel Gruppo Misto). Ha espresso adesione anche il consigliere Barillari (Gruppo Misto). Il gruppo del Pdl della Commissione Lavoro della Provincia di Firenze, ha invece votato contro il documento proposto dal Partito Democratico sul problema del Forteto poiché lo ritiene "un documento di facciata - spiega Erica Franchi, capogruppo del Pdl - e quindi parziale nella sostanza e pilatesco nella forma".

Se dopo quattro incontri la Commissione, "di fatto, è in grado solo di esprimere preoccupazione riguardo alla cooperativa prendendo le distanze dalle vicende giudiziarie che riguardano direttamente la cooperativa ed in particolare i gravi atti illustrati dai soci lavoratori durante l'audizione, significa che le forze politiche firmatarie del documento hanno perso un'ulteriore possibilità per far luce sulla complessità dell'intreccio che ha contraddistinto cooperativa, associazione e fondazione del Forteto ed hanno dimostrato arroganza e cinismo in particolare nei confronti di quelle lavoratrici e di quei lavoratori che, prima in Commissione Pari Opportunità e successivamente nella commissione sopra citata, hanno narrato vicende di evidente sopraffazione".

Il gruppo del Pdl "aveva anche formalizzato la richiesta di coinvolgere la Consigliera di Parità, preposta ad attivarsi in caso di mobbing di genere, ma a tale richiesta non vi è stata risposta alcuna".

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