Domani corteo per le Foibe e corteo antagonista, possibili disagi al traffico

Il primo muoverà dalle 15 da piazza Savonarola; il secondo corteo partirà dalle 15 da piazza San Marco. In città arriverà Giorgia Meloni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 marzo 2013 20:35
Domani corteo per le Foibe e corteo antagonista, possibili disagi al traffico

Domani pomeriggio, sabato 9 marzo, a Firenze sfilerà il corteo per ricordare i martiri delle Foibe; quest'anno infatti il corteo per la giornata del Ricordo istituita ogni 10 febbraio è stato rimandato al 9 marzo per evitare strumentalizzazioni di tipo politico perché troppo a ridosso delle elezioni; così hanno motivato gli organizzatori. Per l'occasione arriverà a Firenze anche Giorgia Meloni, fondatrice insieme a Crosetto di Fratelli d'Italia, l'amministrazione avverte che saranno possibili disagi al traffico cittadino.

E' in programma infatti anche il "rituale" controcorteo dei centri sociali e della sinistra antagonista. Da un lato dunque il corteo per i Martiri delle foibe e gli Esuli istriani e dalmati, dall'altro quello organizzato delle associazioni antagoniste. Il primo muoverà dalle 15 da piazza Savonarola per raggiungere Largo Martiri delle Foibe, dove l'iniziativa si concluderà con un comizio; il secondo corteo partirà dalle 15 da piazza San Marco, con itinerario via degli Arazzieri, via XXVII Aprile, piazza Indipendenza, via Nazionale, piazza Stazione, via della Scala, via S.Caterina da Siena, via Valfonda, piazza Strozzi, via Ridolfi, piazza Indipendenza e ritorno in San Marco.

In piazza Indipendenza (tra via XXVII Aprile e via Nazionale) e in via Nazionale, dalle 12 alle 18 sarà istituito il divieto di sosta con rimozione forzata. Il corteo dovrebbe durare circa due ore; l'interdizione momentanea al traffico sarà regolata dalla Polizia Municipale. Anche quest'anno, il quinto consecutivo, tra i partecipanti ci sarà CasaPound Firenze con tutti i suoi militanti. "Anche quest'anno migliaia di tricolori attraverseranno la città sventolando in rigoroso silenzio per ricordare il massacro di oltre 20.000 italiani di Venezia-Giulia e Dalmazia barbaramente trucidati dalla furia dei partigiani jugoslavi di Tito con la complicita' di quelli comunisti italiani. Una vera e propria pulizia etnica programmata e messa in atto dal criminale Tito per tentare di nascondere l'Italianita' etnica e culturale di quelle terre.Scendere in piazza è un'obbligo affinché la più grande tragedia subita dal popolo italiano non venga mai dimenticata!" Ad illustrare i dettagli dell’appuntamento i consiglieri di Fratelli d’Italia Francesco Torselli e Stefano Alessandri, l’On.

Achille Totaro, il responsabile di Casaggì (anche quest’anno organizzatrice dell’evento) Marco Scatarzi, e rappresentanti delle sigle che hanno aderito, Angela Sorice per Azione Universitaria, Fabio Barsanti per Casa Pound, Pierluigi Pozzi e Margherita Bellan per La Destra. “Come ogni anno – hanno dichiarato Torselli, Alessandri e Totaro – la scelta è quella di un corteo aperto a tutti i cittadini senza alcuna bandiera che non sia il Tricolore. A Firenze non solo continua a mancare un’iniziativa istituzionale per ricordare questa tragica pagina di Storia chiusa nel cassetto per troppi anni, ma l’unico spazio dedicato alla memoria dei martiri italiani è rappresentato da un parcheggio ai margini di un viale.

Troviamo tutto questo avvilente, e ancor più avvilente che nella zona di piazza Savonarola, da dove partirà come ogni anno il corteo, siano ricomparse scritte che inneggiano a Tito e alla Jugoslavia. Facciamo appello al sindaco perché ‘rottami’ questa frangia di persone che evidentemente approfittano della ricorrenza del ricordo delle stragi nelle foibe per acquisire visibilità ai loro deliri antistorici, e faccia cancellare al più presto le scritte”. “Altro discorso merita il contro-corteo, anche quest’anno autorizzato dalla Questura – hanno aggiunto gli esponenti di FdI –: si permette lasciandolo svolgere di militarizzare per un giorno la città, con disagi ai cittadini e con costi per l’impiego delle forze dell’ordine che ci piacerebbe conoscere nel dettaglio.

Il tutto per consentire che la violenza ideologica si mescoli a quella che è sempre stata e resta una manifestazione pacifica e apartitica, aperta a tutti gli italiani che vogliano ricordare i propri fratelli caduti”.

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