Fioccano indagini sui bilanci delle Asl Toscane, incarichi e buchi da spiegare

Il Presidente Enrico Rossi: "Noi collaboreremo e sono certo che ne usciremo bene" e chiede che le indagini restino riservate.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 marzo 2013 19:05
Fioccano indagini sui bilanci delle Asl Toscane, incarichi e buchi da spiegare

«In questi giorni giungono pessime notizie di studi sul livello di soddisfazione, o per meglio dire di insoddisfazione, degli operatori di molte Asl toscane verso i propri vertici aziendali. Contemporaneamente, ogni giorno si registrano le lamentale dei cittadini per un servizio sanitario che presenta criticità crescenti. Ma, al di là di studi ed articoli di giornale, basta parlare con i pazienti, andare nei Cup, relazionarsi con gli operatori per avere la netta percezione che la sanità toscana si stia avvitando entro una situazione critica e sempre più preoccupante, come se ci si trovasse su un piano inclinato che porta a un inasprimento di problemi, conflitti e sofferenze.

Solo la giunta regionale pare non avere questa percezione mentre continua a fare il gioco dell’oca con direttori generali che saranno pure fedelissimi dell’esecutivo regionale, ma che sono anche sempre gli stessi, una sorta di cerchio magico che ha prodotto questi risultati». A muovere questa osservazione sono i Consiglieri regionali del Pdl Stefano Mugnai (Vicepresidente Commissione sanità) e Jacopo Ferri (già Presidente della Commissione di inchiesta sulla Asl 1 di Massa, sul cui crac di bilancio è al lavoro l’autorità giudiziaria). Spesso per altro, ricordano Mugnai e Ferri, quei risultati sono finiti sotto la lente d’ingrandimento delle procure.

Al plurale. «Apprendiamo che sarebbero molte le procure della Toscana che stanno tentando di capire se i bilanci fatti tornare a forza a Massa rappresentino un episodio, oppure la spia di un sistema con finalità comuni in tutte le Asl di quello che fu il modello sanitario toscano. Che poi ci sia chi ha tratto beneficio politico dal poter raccontare che le Asl toscane, Massa compresa, avessero i bilanci a posto è sin troppo facile da capire. Una cosa è certa: alcuni nomi, come quello di Nicolò Persiani e della sua società, la Taitle, non hanno certo operato solo a Massa.

Molti sono gli incarichi attribuiti, senza gara ad evidenza pubblica, a Taitle da molte Asl proprio al fine di applicare i nuovi principi contabili ai bilanci delle Asl toscane. Addirittura due Asl hanno affidato un identico incarico a Taitle con delibere che riportano motivazioni fotocopia. Identiche. Insomma, Taitle e Persiani erano il riferimento certo per i bilanci delle Asl di tutto il sistema sanitario toscano. E che Persiani e Taitle abbiano avuto un ruolo fondamentale nel sistema sanitario della Toscana noi lo diciamo dal 2010 ovvero da quando, scoppiato lo scandalo del buco nel bilancio dell’Asl apuana, la giunta regionale ed il suo presidente pensarono clamorosamente a lui come possibile commissario dell’Asl 1, per poi limitarsi a nominarlo braccio destro del commissario Maria Teresa De Lauretis e quindi risolversi, dopo le nostre denunce, a rinunciare anche a questo incarico.

Forse l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, che prima di prendere posto in giunta è stato per lunghi anni il direttore generale della più grande e importante tra le Asl toscane, quella di Firenze, farebbe bene a fare chiarezza». Le anomalie nei bilanci di Massa prima e ora anche di Pistoia e Siena sono state al centro di piccate interrogazioni e denunce fatte dall'opposizione in Consiglio Regionale della Toscana. "Manca la serena obiettività della Giunta per affrontare con trasparenza la vicenda del buco dell'Asl di Siena, secondo fonti giornalistiche di circa 50 milioni perché è coinvolta direttamente la Dott.ssa Laura Benedetto oggi moglie del Presidente Enrico Rossi”.

E’ quanto ha dichiarato solo qualche giorno fa il consigliere regionale Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia), in seguito alla risposta all’interrogazione presentata in Aula, firmata anche dal collega di gruppo Paolo Marcheschi e dalla consigliera Marina Staccioli (Gruppo Misto). “La Giunta – prosegue Donzelli - insiste nel negare il buco di bliancio, conferma al momento solo il disavanzo di 10 milioni ed è costretta ad ammettere le irregolarità contabili". L'interrogazione fu seguita da una reazione piuttosto stizzita del Presidente Rossi che invece oggi replica con maggior diplomazia: "Leggiamo sulla stampa e dalle agenzie che le Procure, un po’ ovunque in Toscana, aprono le indagini sui bilanci delle Asl.

Io sono contento, perché in questo modo la Toscana, dopo essere stata la prima regione d’Italia ad adottare i principi contabili, a certificare i bilanci e, con il suo Presidente, a denunciare in Procura i falsi in bilancio scoperti dalle stesse Asl, si sottoporrà ad una ulteriore verifica da parte della Guardia di Finanza e della magistratura”. Lo afferma il presidente della Regione Enrico Rossi che prosegue: “Noi collaboreremo e sono certo che ne usciremo bene. Intanto, insisto sommessamente, sarebbe bene che si facesse così anche in tutto il resto del Paese.

Mi limito a fare un’unica richiesta: svolgere le indagini nel massimo della riservatezza e della rapidità in modo da evitare strumentalizzazioni politiche”.

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