Cellulari usati in cambio di Buoni Aquisto per le scuole

Ogni Istituto potrà decidere come spendere il buono in materiale disattico ed educativo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 febbraio 2013 21:09
Cellulari usati in cambio di Buoni Aquisto per le scuole

La Ditta Physis Srl, con il patrocinio dell'Unione Valdera, della Provincia di Pisa e dell'Ufficio Scolastico Regionale della Toscana, ha messo a punto un progetto per la raccolta dei cellulari nelle scuole, servizio completamente gratuito, che ha lo scopo di sensibilizzare gli studenti (dalle scuole materne fino alle scuole medie superiori) sulle problematiche relative ai rifiuti, con particolare riguardo alla necessità di ricorrere alla raccolta finalizzata al riutilizzo o al recupero di cosiddetta materia prima seconda.

All'interno delle scuole che partecipano all'iniziativa saranno posizionati a partire dal mese di febbraio, appositi contenitori nei quali possono essere conferiti i cellulari usati. Per incentivare l’iniziativa, Physis premia il conferimento dei cellulari sottoforma di Buono Acquisto, che vuole essere non solo una gratificazione per le scuole più attive, ma anche un incentivo per promuovere la cultura della raccolta differenziata. In particolare, ogni istituto (a seconda dell'obiettivo di raccolta raggiunto) potrà scegliere come spendere il buono, per l'acquisto di materiale didattico ed educativo. Il telefono cellulare è una apparecchiatura elettrica ed elettronica che se non correttamente smaltita può risultare dannosa per l’ambiente e per la salute dell’uomo e allo stesso tempo una perdita economica, perché al suo interno vi sono materie prime (tra cui metalli preziosi) che possono essere recuperate.

La raccolta finalizzata al riutilizzo o al recupero di materia prima seconda rappresenta l'unica possibilità per ridurre significativamente i rifiuti che confluiscono in maniera indiscriminata nelle discariche e per limitare l'uso delle materie prime naturali, che, per definizione, rappresentano una risorsa non infinita, bensì destinata ad esaurimento se non gestita in maniera oculata. Per creare una vera e propria cultura del riciclaggio che sopravviva e dia frutti anche in futuro, occorre intraprendere azioni mirate alla sensibilizzazione delle generazioni più giovani: il luogo più adatto per fare questo è senza dubbio la scuola.

Le cifre: le statistiche nazionali affermano che ogni famiglia possiede una media di 2.5 cellulari dismessi di cui non sa come disfarsi (e quindi in Valdera dovrebbero essere decine di migliaia), perché il cellulare richiede una raccolta differenziata in quanto R.A.E.E. (Rifiuto derivato da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). Secondo uno studio dell’ONU, in Italia si producono, in un anno, circa 800.000 tonnellate di rifiuti tecnologici, di cui solo il 13,5% circa viene raccolto e smaltito correttamente.

Inoltre, i cellulari sono tra gli accessori che vengono sostituiti con maggiore frequenza: infatti, secondo le ultime ricerche la vita media di questi apparecchi è di soli diciotto mesi, passati i quali il loro destino è segnato: oggi la maggior parte finisce abbandonata nel fondo di qualche cassetto o gettata nei rifiuti generici. Da domani in Valdera potrebbe essere diverso.

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