Enrico Rossi: nessuno lo può giudicare, ha il favore dei sondaggi

Alla mozione di sfiducia, presentata oggi in Regione dalla Destra, i consiglieri PD contrappongono il responso di Governance Poll 2012

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 gennaio 2013 23:10
Enrico Rossi: nessuno lo può giudicare, ha il favore dei sondaggi

di Montecristo FIRENZE- Oggi il Consiglio regionale della Toscana aveva all'ordine del giorno la mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Giunta regionale, Enrico Rossi, presentata dai consiglieri Pdl, Più Toscana e della Lega Nord. Al termine del dibattito, con 31 voti contrari e 19 favorevoli l’aula ha respinto la mozione di sfiducia, come pure la mozione dell’Udc sull'indebitamento dell’Azienda Usl 1 di Massa. La mozione presentata dal centrodestra è una sgradevole rottura nel galateo delle relazioni tra gruppi consiliari, eppure un atto istituzionalemente legittimo, mentre è sorprendente l'argomento dialettico affermato da alcuni consiglieri di maggioranza per difendere il Presidente della Giunta, contrapponendo il responso dei sondaggi al costituzionale esercizio della democrazia parlamentare. “Non si può sottovalutare il dato che il presidente Rossi risulta al primo posto nella graduatoria di gradimento dei cittadini pubblicata dal Sole24Ore.

Per questo, trovo che essere qui a discutere una mozione di sfiducia al presidente, sulla scorta e in conseguenza di un avviso di garanzia per la vicenda dell’Asl di Massa, risulti un avvilimento del ruolo del Consiglio regionale” ha dichiarato nel corso del dibattito Pieraldo Ciucchi (PSI). Gli ha fatto eco Rosanna Pugnalini (Pd) sottolineando “l’anomalia” di una mozione di sfiducia presentata proprio mentre un sondaggio del Sole24Ore premia la qualità e la serietà amministrativa del presidente Rossi.

E il recentissimo sondaggio del Sole 24 Ore, che indica il presidente Rossi come “il più amato tra gli amministratori” è stato citato anche dal capogruppo Pd, Vittorio Bugli, puntualizzando che “c’è troppa distanza tra quel rilevamento e la mozione presentata”. Ora, quale responsabilità abbia Enrico Rossi nel debito di 400 milioni di euro accumulatosi nelle casse delle ASL toscane, per lo più nei 13 anni in cui Rossi era prima assessore e poi presidente regionale, lo stabilirà l'inchiesta giudiziaria in corso sulla Sanità toscana.

E' certo importante che la magistratura vada fino in fondo, in un momento di tagli e di inasprimenti fiscali per i cittadini. Fortunatamente il sistema pubblico di controlli funziona. Alla Asl di Massa la Corte dei Conti aveva segnalato anomalie già nel 2009. E a quella di Siena sono stati gli stessi sindaci revisori ad inviare una segnalazione alla Procura delle Repubblica. Tuttavia fa specie che l'argomento difensivo usato dai portavoce della maggioranza regionale in un dibattito politico su una vicenda così grave sia il responso di un sondaggio d'opinione, pubblicato da un sia pur accreditato quotidiano.

Si fa riferimento, infatti, ai dati del Governance Poll che ogni anno Ipr Marketing realizza per Il Sole 24 Ore. Secondo Governance Poll 2012 il Presidente della Regione gode del 59% dei consensi dei toscani, il migliore dei risultati raggiunti quest'anno dai suoi omologhi delle altre regioni. Tuttavia, per pesare il significato di questi annuali sondaggi bisognerebbe valutarne la metodologia. Come rilevabile dal documento informativo completo disponibile nel sito IPR Marketing, la società di Pozzuoli di cui si serve dal 2009 l'editoriale di Confindustria, la consistenza numerica del campione per i Presidenti di Regione è di “2.000 casi”. Sotto questa luce le argomentazioni dei consiglieri regionali del Partito Democratico assumono un accento vagamente berlusconiano, come quando l'ex Presidente del Consiglio dei Ministri, allora “unto del Signore”, si dichiarava ingiudicabile dalla magistratura italiana perché forte del consenso elettorale.

E almeno al tempo, Silvio Berlusconi il consenso elettorale lo aveva conquistato davvero, sia pur in forma relativa, con diversi milioni di voti a livello nazionale, tra gli aventi diritto presentatisi alle urne. Se proprio il PD toscano non può fare a meno di far riferimento ai sondaggi, potrebbe prendere in considerazione la più ampia e recente consultazione, quella delle primarie del 25 novembre 2012. In quell'occasione ben 430 mila elettori toscani del centrosinistra si presentarono ai seggi approntati dai volontari nelle sezioni di partito di PD e SEL per esprimere la preferenza tra le candidature di Pierluigi Bersani e quella di Matteo Renzi.

Come noto in quell'occasione il presidente della Regione si spese ampiamente a favore del segretario del Partito Democratico, che in Toscana raccolse circa il 30% dei voti, mentre il sindaco di Firenze superò la metà dei consensi. Se ne dovrebbe dedurre allora che Enrico Rossi non gode più del seguito dei suoi concittadini? Ai consiglieri regionali PD l'ardua sentenza. Possibilmente con un maggiore senso delle proporzioni, se non in politica, almeno in matematica.

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