Chiudono le Società della Salute, si temporeggia sulle nuove farmacie

Giurlani (Uncem) "in montagna erano l'anello di congiunzione tra sociale e sanitario". Marcheschi (Pdl): "Ulteriore passo verso la spoliticizzazione del sistema". Lazzeri (Più Toscana) sul ritardo della commissione per aperture farmacie

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 dicembre 2012 20:13
Chiudono le Società della Salute, si temporeggia sulle nuove farmacie

L’esperienza delle Società della Salute in Toscana va verso la fine. La prossima chiusura è stata ufficializzata questa mattina nella conferenza delle SdS presso la sede dell’Assessorato al Diritto alla Salute della Regione Toscana. “Come UNCEM – ha dichiarato il Presidente Oreste Giurlani – abbiamo da sempre sostenuto quanto le Società della Salute, in particolar modo quelle montane, siano state un’esperienza positiva nel corso degli anni, ma a questo punto è necessario delineare il percorso di uscita senza però compromettere il sistema socio-sanitario locale in qualità e quantità”. “Da parte dei Sindaci e amministratori presenti - ha aggiunto Giurlani - è stato chiesto alla Regione un impegno forte nel delineare il percorso da intraprendere alla luce del superamento”.

“Una cosa deve essere certa – è stato ribadito - “Ciò che non può mancare, sono quelle specifiche politiche di governo del territorio montano per quanto riguarda il sociale e sanitario e la loro integrazione. In montagna le Società della Salute nel corso degli anni hanno rappresentato proprio quell’anello di congiunzione tra i due settori portando importanti ricadute sui territori minori, isolati e marginali, ora è necessario non far crollare tutto questo per non far sì che a pagarne le spese siano i cittadini”. Esulta invece Stefano Mugnai, consigliere regionale del Pdl e vicepresidente della Commissione Sanità.

"Con l’annuncio della chiusura imminente della Società della Salute, il Pdl finalmente porta al traguardo una sua storica battaglia. Ora, però, da qui parta il processo di sburocratizzazione e spoliticizzazione di cui la sanità toscana ha bisogno". "Nate come atto di creatività amministrativa dall’allora assessore alla sanità Enrico Rossi – riassume Mugnai – le SdS hanno vissuto anni di sperimentazione di cui i cittadini raramente si sono accorti, riscuotendo bocciature tanto dalla Corte dei conti quanto, per la loro configurazione giuridica in consorzi, dalla Corte costituzionale.

Poi è toccato ai sindaci levare le loro voci contro questi organismi ibridi, operanti entro un limbo normativo e funzionale inaccettabile per chi vi si trovava ad operare. Finalmente, oggi, arriva l’annuncio della chiusura, dopo un confronto di idee nel quale possiamo ben dire di aver avuto ragione, al di là della corsa al sorpasso che in questi giorni si innesca da più parti per ascriversi il merito di un’iniziativa che noi abbiamo sempre caldeggiato, voluto e teorizzato". Sempre sul versante Sanità Toscana il ritardo di 60 giorni nella nomina della commissione deputata a selezionare le domande (2000 su 5000 partecipanti) dei partecipanti al concorso per l'assegnazione delle nuove farmacie viene così commentato da Gianluca Lazzeri di Più Toscana.

"Secondo quanto riportato nel bando della Regione Toscana, in provincia di Firenze sono 27 le sedi farmaceutiche di nuova istituzione messe a concorso. 1 a Bagno a Ripoli (in località Grassina), 1 a Calenzano (nell’area tra via Garibaldi, via delle Bartoline e via Mia Martini), 2 a Campi Bisenzio (nei pressi di via Paradiso e nell’area del ponte di Maccione), 1 a Castelfiorentino (nella frazione di Castelnuovo d’Elsa), 1 a Cerreto Guidi (tra le frazioni di Bassa, Gavena e Pieve a Ripoli), 1 a Certaldo (in zona di via Don Minzoni), 3 a Empoli (in zona Serravalle, in zona Villanova e a Monterappoli), 1 a Figline Valdarno (tra via Petrarca e via della Resistenza fino alla Pirelli), 1 a Fucecchio (tra i centri abitati di Botteghe, Torre e Massarella), 1 a Impruneta (tra le frazioni di Ferrone e Falciani), 1 a Incisa in Val d’Arno (nella zona comprendente tutta la sr69 dal confine con Reggello al km 18,5 compreso, più Piazza Parri, Piazza Capanni, Via Roma e via Petrarca), 1 a Lastra a Signa (tra Porto Mezzo, La Lisca e Brucianesi), 1 a Montelupo Fiorentino (in zona Ambrogiana), 1 a Montespertoli (in centro), 1 a Pontassieve (nella frazione di Sieci), 1 a Reggello (nella frazione I Ciliegi), 1 a Rignano sull’Arno (nella frazione Rosano), 1 a San Casciano Val di Pesa (nei pressi di Spedaletto), 2 a Scandicci (una tra Rinaldi, via San Martino alla Palma e il confine con Lastra a Signa a Carcheri, l’altra tra il confine di Lastra a Signa e il confine di San Casciano Val di Pesa, passando per via Empolese, probabilmente a San Vincenzo a Torri), 2 a Sesto Fiorentino (tra l’A11 e i confini con Firenze e Campi Bisenzio, e nell’area tra via Cavour, la mezzeria di via Cafiero fino al confine con Calenzano), 1 a Signa (nella zona denominata “Colli Alti”) e 1 a Vaglia (nella frazione di Paterno). "La commissione costituita al 40% da farmacisti – spiega – sarebbe dovuta essere istituita entro il 24 novembre, ossia a 30 giorni dalla pubblicazione del bando, come stabilito dall’articolo 7 dello stesso.

Ma, stando a informazioni in nostro possesso, le persone che avranno il compito di stilare la graduatoria ancora non sono state nominate. Ci auguriamo – conclude Lazzeri – che questo ritardo trovi una spiegazione solo nella burocrazia e chiediamo ai soggetti preposti alle nomine dei membri della commissione, a partire dalle associazioni rappresentative dei farmacisti, di procedere subito senza indugio".

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