Rosignano Solvay, dissalatore in arrivo?

Se ne discuterà in Commissione per arrivare ad un testo condiviso entro un mese. Romanelli (Sel): "La Regione faccia valere di più gli interessi collettivi"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 dicembre 2012 18:40
Rosignano Solvay, dissalatore in arrivo?

“Stamani è finalmente arrivata alla discussione in aula una mozione da tempo presentata da Sinistra Ecologia e Libertà – dichiara il Consigliere Regionale di SEL Mauro Romanelli – sulla questione Solvay, nello specifico la richiesta di inserire nell’accordo di programma la realizzazione di un dissalatore con costo a carico dell'azienda”. “La costruzione di un dissalatore garantirebbe, infatti, la continuità certa di materia prima e delle produzioni Solvay, senza negatività occupazionali e, nel frattempo, darebbe risposte positive a quanti sui territori sollecitano soluzioni per la difesa dell’ambiente, della risorsa idrica nella Val di Cecina e dello stesso fiume”. “Purtroppo la mozione, protocollata già il 31 maggio scorso, è stata messa in discussione solo oggi, con un accordo di programma ormai in via di definizione e con nuovi dati attesi su progetti e consumi idrici”.

“Ho quindi accettato la proposta fatta dal Partito Democratico di rinviare la discussione in Commissione, con l’intenzione di unificare la mia mozione con un analogo testo proposto dai colleghi della Federazione della Sinistra, e a fronte dell'impegno preso da tutti di chiudere la questione in tempi celeri, di qui a Gennaio”. “Resta tuttavia il merito della questione della contrapposizione tra lavoro e salute, interessi industriali e interessi delle popolazioni locali: la Regione deve cambiare rotta nei rapporti con la Solvay, mettere al centro la tutela della risorsa idrica e perciò la richiesta di un dissalatore non decade, così come devono terminare gli scarichi a mare ed essere realizzate opere serie per le bonifiche ambientali e il ripristino della riserva naturale lago di Santa luce”. Così come permangono le grandi perplessità sui progetti d’invasi, in primis l’invaso artificiale di Puretta, con la conseguente distruzione del “Masso delle Fanciulle” nell'area incontaminata del Parco di Berignone”.

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