Lucca: lo scambio di casa in uno studio dell'Università

Un elevato livello culturale e tanta voglia di viaggiare e di scoprire nuovi orizzonti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 novembre 2012 23:13
Lucca: lo scambio di casa in uno studio dell'Università

Ilaria Pani, una studentessa appassionata di viaggi, si è occupata della realtà italiana del fenomeno scambio casa nella sua tesi di laurea Specialistica in Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici Mediterranei presso il Campus di Lucca. Arrivata al termine dei suoi studi ha scelto come argomento per la tesi di laurea lo studio del fenomeno dello scambio di casa. In particolare, oggetto dell’analisi e della ricerca è stata la comprensione dei motivi che spingono i turisti a privilegiare questo tipo di esperienza rispetto all’alloggio in strutture ricettive tradizionali.

Per la conduzione della ricerca Ilaria ha elaborato un questionario anonimo a cui hanno risposto più di 100 soci di ScambioCasa.com, referente per l'Italia dell'organizzazione internazionale HomeExchange.com leader della vacanza con lo scambio di casa. Relatore della tesi il Prof. Capocchi, Direttore Scientifico della Fondazione Campus Studi del Mediterraneo e socio di ScambioCasa.com.

I risultati della ricerca Il ruolo di Internet: Sono internet e le forme di trasmissione delle informazioni come il passaparola che, più degli altri mezzi di comunicazione, hanno favorito la diffusione di questa pratica turistica in Italia. E’ la rete che permette l’incontro tra i partner di scambio, persone sconosciute che si ricercano reciprocamente per i loro comuni interessi e che riescono, attraverso questo strumento, a migliorare notevolmente il loro rapporto di conoscenza fino a creare un clima di sintonia e fiducia tale da affidarsi reciprocamente la propria abitazione per un periodo di tempo determinato.

L’elevato livello di affidamento che caratterizza questa pratica, rientra a pieno nel processo di modifica dei consumi in cui la parola d’ordine è condivisione e cooperazione, entrambe in grado di generare fenomeni di intelligenza collettiva che hanno fatto conquistare alla domanda una posizione di predominanza rispetto all’offerta. L’indagine ha rilevato però, che la professione e il livello di istruzione sono due variabili fondamentali per definire il profilo degli “Home Exchanger” in Italia, ma anche per conoscere in maniera più approfondita le motivazioni su cui poggia la scelta di aderire a questa formula di viaggio: la maggioranza di coloro che scambiano casa per vacanza occupa posizioni professionalmente elevate, dati ricollegabili all’elevato titolo di studio posseduto dagli stessi.

La componente economica, nonostante sia da considerare un fattore molto rilevante per gli intervistati, non può essere riconosciuta come quella fondamentale proprio in virtù dell’adesione di questa categoria di soggetti. Inoltre, la nascita e l’affermazione di pratiche di Scambio Casa Deluxe con il circuito HomeExchangeGOLD.com, che coinvolgono esclusivamente individui che possiedono abitazioni di prestigio, non può che confermare ulteriormente le considerazioni fatte finora. Se non è stato l’aspetto economico a decretarne la diffusione, sono altri gli elementi che sono apparsi più rilevanti e che sono rappresentati dalla componente esperienziale e culturale.

In particolare si tratta della possibilità di vivere un’esperienza di vita quotidiana in un contesto culturale nuovo. Gli home exchanger, nonostante non sostengano i costi dell’alloggio durante tutto il periodo del soggiorno, ricercano servizi e attività per il tempo libero, ma in maniera differente rispetto a quanto avviene con pratiche turistiche standardizzate. Tra i partner di scambio, infatti, è usuale suggerirsi vicendevolmente luoghi in cui poter consumare un pasto o acquistare beni di prima necessità o scambiarsi informazioni sui principali luoghi da visitare nel corso della vacanza.

Inoltre vivere in una casa che, per tutto il periodo del soggiorno, diventa la propria fa si che il turista smetta di sentirsi tale e sperimenti una nuova condizione, quella di residente. Altrettanto interessante è stato verificare il livello di fiducia degli Home Exchanger italiani nei confronti dei propri partner di scambio, fiducia necessaria per affidare la propria abitazione e tutto ciò che essa contiene a degli individui che, nella gran parte dei casi, non si conoscono direttamente e con cui si è stabilito un accordo telefonico o tramite mail.

Questo sentimento, oltre al rispetto reciproco, sono i principi essenziali di questa pratica che, anche in Italia, sono rintracciabili nella gran parte degli utenti. Nonostante il profondo attaccamento degli italiani alla propria abitazione, l’indagine ha rivelato la volontà, da parte di questa categoria di viaggiatori, di superare questo ostacolo e vivere l’esperienza apprezzandone a pieno lo spirito. Gli eventuali timori iniziali vissuti da alcuni partecipanti all’inchiesta vengono in parte attutiti dalla possibilità di poter leggere esperienze di coloro che già hanno aderito a questa pratica o dall’opportunità di poter accedere, tramite internet, a informazioni e suggerimenti su come approcciarsi correttamente alla pratica in questione.

Notizie correlate
In evidenza