In crisi il settore cemento a Firenze: i sindacati chiedono Tav e Tramvia

Tre gli stabilimenti a rischio: Colacem, Sacci e Buzzi Unicem. 170 lavoratori in cassa integrazione, domani davanti alla Regione la protesta

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 novembre 2012 18:43
In crisi il settore cemento a Firenze: i sindacati chiedono Tav e Tramvia

Si è tenuto oggi nella sede della Provincia di Firenze il tavolo dell’unità di crisi relativo all’azienda Colacem ex Italcementi di Pelago. All’incontro, presieduto dall’Assessore provinciale al Lavoro Elisa Simoni, hanno partecipato il Sindaco del Comune di Pelago, Renzo Zucchini, i rappresentanti di Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl e le Rsu. I 50 lavoratori sono attualmente in cassa integrazione guadagni ordinaria a rotazione fino al 26 gennaio. “Il comparto del cemento in provincia di Firenze è completamente fermo con le grandi ricadute che questo comporta in termini occupazionali” ha detto Ernesto D'Anna della UIL.

Quello della Colacem è uno degli storici siti produttivi di cemento della nostra Regione e, come afferma il Sindaco di Pelago, Zucchini: “occorre fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per salvaguardare una realtà importante per Valdarno e Valdisive”. “Questa è un'altra delle conseguenze dell’enorme crisi che ha colpito l’edilizia e tutto il settore delle opere pubbliche. E’ evidente che le politiche restrittive di questi mesi e i vincoli imposti agli enti locali, non aiutano alcun settore, meno che mai un comparto come questo, fortemente legato all'intervento pubblico – afferma Elisa Simoni, Assessore provinciale al Lavoro - Attualmente, con questa azienda che si aggiunge alle due vertenze che stiamo già trattando, Sacci e Buzzi Unicem, per un totale di circa 170 lavoratori in cassa, senza contare i processi di ristrutturazione finora effettuati, tutto il settore di produzione del cemento in provincia di Firenze è in forte crisi.

L'impegno delle istituzioni sarà quello di tutelare per primi i lavoratori di tutte queste aziende, che domani saranno in presidio di fronte alla sede dell’Assessorato al lavoro regionale, dove tra l’altro saremo presenti anche noi per partecipare al tavolo di crisi della Sacci”. E insieme ai lavoratori Colacem domani si mobiliteranno anche gli operai delle altre due società del settore: Sacci e Buzzi Unicem ; è previsto un presidio di protesta dinanzi alla Regione. Domani infatti alle 9,30 è previsto l'incontro nelle sede della Regione Toscana tra le organizzazioni sindacali fillea cgil - filca cisl – feneal uil e rsu gruppo Sacci stabilimento di Testi in Greve in Chianti e l’Unità di Crisi della Regione Toscana presso la sede dell’assessorato alle attività produttive in via Pico della Mirandola 24 a Firenze in merito alla crisi della società Sacci, che metterà in cassa integrazione straordinaria a zero ore 25 unità da lunedì 19 novembre per 12 mesi .

I lavoratori dei 3 stabilimenti saranno presenti alla regione per manifestare lo stato di disagio, di difficoltà, di incertezza e di preoccupazione per il rischio della perdita del posto di lavoro . Le organizzazioni sindacali , rsu e lavoratori chiedono di aprire un tavolo di crisi del settore cemento e chiedono, nella logica della stretta correlazione tra edilizia e cemento, che la Regione metta in campo politiche che accelerino il riavvio delle grandi opere cantieristiche, ovvero tratta autostradale a1, tranvia 2-3, tav) e promuovano politiche atte ad allentare il patto di stabilità. Le OOSS chiedono che intervenga, in tempi utili, un sostentamento economico per le persone coinvolte, laddove la cassa integrazione straordinaria non è anticipata dall’azienda, attraverso gli enti regionali preposti ad anticipare la cigs. È evidente dunque che le imprese in crisi sono molte e che gli ammortizzatori sociali non possono essere l'unica soluzione e, soprattutto, non una risposta a lungo termine.

Il segretario del Prc di Firenze, Andrea Malpezzi, commenta così i dati forniti dalla Cgil: "è indispensabile che le istituzioni prendano finalmente un impegno serio verso la situazione di crisi del settore costruzioni e della quale i lavoratori sono, come sempre, le prime vittime. È necessaria la concertazione e l'impegno di tutte le parti affinché sia predisposto un piano di sviluppo industriale serio, che abbia come obiettivo primario il mantenimento di tutti i posti di lavoro. Il territorio del Chianti fiorentino non è solo turismo: le industrie ci sono e chi ci lavora non può essere dimenticato, soprattutto ora che molte di queste sono in crisi.

È ora di andare oltre alla favola per cui la tutela dell’ambiente non può coesistere con la salvaguardia dei posti di lavoro: si tratta di due questioni, entrambe vitali, che devono e possono essere complementari, se c’è la volontà politica". Malpezzi chiude parlando del presidio di martedì 20 novembre dei lavoratori della Sacci davanti alla Regione Toscana: "Rifondazione ci sarà, per portare il proprio sostegno ai 125 lavoratori della Sacci messi in cassa integrazione. È importante tenere sempre alto il livello di attenzione sui temi della crisi e del lavoro, affinché le istituzioni non dimentichino che hanno il dovere di intervenire nelle situazioni di crisi sul proprio territorio.

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