Palazzo Vecchio in rivolta, senza esito l'incontro in Prefettura

Presidio durante il Consiglio comunale dopo il nulla di fatto nell'incontro organizzato dalle rappresentanze sindacali in Prefettura

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 novembre 2012 15:20
Palazzo Vecchio in rivolta, senza esito l'incontro in Prefettura

Palazzo Vecchio vive una delle sue giornate più nere. La maestosa gradinata che accompagna alle Sale dei 500 e dei 200 del Comune di Firenze è occupata dai dipendenti pubblici in rivolta. "Contratto" gridano gli operatori del comune fiorentino sostenendo striscioni e cartelli "Adesso Basta" richiamando lo slogan elettorale di Matteo Renzi. L'accusa rivolta al sindaco è quella di non aver accolto la richiesta di rivedere l'assetto contrattuale che al 31 dicembre vede la sua fisiologica scadenza mentre permane incertezza sugli adempimenti.

Spiega Stefano Cecchi della RSU: "Anche l'incontro in Prefettura non ha dato esiti positivi, ci è stato prospettato di attendere altre settimane, una situazione inaccettabile. Daremo vita ad alcune iniziative, una di queste è in programma per il 25 novembre, ma sono in corso idee molto forti di protesta". Porte sprangate, i manifestanti restano fuori dall'aula "Cialtroni, uscite fuori" è l'ultimo grido di protesta. "La RSU del Comune di Firenze, dopo il tentativo di raffreddamento presso la Prefettura, preso atto della mancanza di volontà da parte della Delegazione di parte pubblica di tradurre i contenuti della Delibera di Indirizzo di Giunta del 6/12 in conseguenti atti amministrativi, cioè mettere a disposizione la cifra prevista nel bilancio preventivo, sufficiente a rispettare gli impegni necessari al contratto decentrato, respinta l’ennesima dilazione di tempo (due o tre settimane) voluta dall’Amministrazione, proclama formalmente lo stato di agitazione, invitando i lavoratori ad aderire a tutte le iniziative di lotta che verranno programmate dalla RSU per la difesa della nostra retribuzione e per un nuovo contratto integrativo" questa la nota diramata dal Corrdinamento RSU del Comune di Firenze poche ore prima del presidio organizzato durante il Consiglio comunale del lunedì. "Per questo motivo e su queste tematiche invitiamo i lavoratori della Polizia Municipale a partecipare a una prima iniziativa di sciopero già prevista per domenica 25 novembre 2012, invitiamo inoltre per la stessa giornata tutti i colleghi a partecipare alle iniziative che verranno comunicate nei prossimi giorni" conclude la nota sindacale. La replica ai dipendenti comunali, che però non possono ascoltarla perché non sono stati fatti entrare in aula, viene dall'assessore al personale Elisabetta Meucci “La protesta inscenata oggi dalle rsu dei dipendenti comunali sotto Palazzo Vecchio è inspiegabile e immotivata, dal momento che le rappresentanze sindacali conoscono benissimo l’esito dell’incontri di stamani in Prefettura”.

“In quella sede, l’amministrazione comunale ha infatti annunciato che con gli stipendi di novembre sarà pagato alle Posizioni Organizzative il premio di risultato relativo al 2012 - sottolinea l'assessore - E questo è il segno tangibile che l’amministrazione ha cominciato a dare concreto seguito all’atto di indirizzo votato dalla giunta il 6 novembre scorso. Inoltre, riguardo la costituzione del fondo del salario accessorio 2012, l’amministrazione ha dichiarato che provvederà entro il mese di dicembre”.

"Trentacinque posti vuoti nel pubblico del consiglio comunale, eppure non sono stati fatti entrare i dipendenti del Comune che stavano protestando fuori dal Salone dei Duecento e ne facevano richiesta": è invece il commento del< b>consigliere leghista Mario Razzanelli - Il comportamento del presidente del consiglio Giani e della Polizia Municipale non è assolutamente ammissibile. Non si può chiudere le porte dell’assemblea cittadina adducendo inesistenti motivi di sicurezza, negando un sacrosanto diritto a chi non solo è cittadino di Firenze, ma addirittura lavora per il Comune. Non entro nel merito delle ragioni dei dipendenti per la loro protesta -prosegue Razzanelli- ma certo centinaia di persone non si muovono senza avere dei validi motivi.

È evidente a tutti che questa amministrazione non è stata capace di fornire risposte convincenti e di dialogare con questi lavoratori. Ora si arriva all’assurdo che si nega loro anche la possibilità di presenziare ai lavori del consiglio comunale. L’episodio odierno mi ricorda i tristi momenti vissuti nella passata amministrazione, quando il sindaco Domenici dette ordine all’allora comandante dei vigili Bartolini di allontanare chi protestava in modo civile contro la realizzazione delle linee 2 e 3 della tramvia, e in modo intimidatorio li schedò richiedendo loro i documenti di identità, come se assistere alla seduta del consiglio comunale rappresentasse un reato, o si trattasse di identificare dei delinquenti”.

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