Renzi visto da Berlino

Qualche giorno fa un giornale tedesco ha pubblicato un articolo piuttosto interessante su Renzi e la scena politica italiana.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 settembre 2012 16:55
Renzi visto da Berlino

Martedì 18 settembre 2012 il Süddeutsche Zeitung ha pubblicato un articolo piuttosto interessante su Renzi e la scena politica italiana, con la firma di Andrea Bachstein. Questo giornale, letteralmente “Giornale della Germania del Sud”, è pubblicato a Monaco di Baviera, ma ha rilevanza nazionale ed è di orientamento liberale. Ecco l'articolo, liberamente tradotto. La tarda estate dell’incertezza L’Italia voterà al più tardi nell’aprile del 2013. Silvio Berlusconi evita di impegnarsi – e i socialdemocratici litigano sul loro leader. Roma – Uno è andato in giro per il Nord con il camper, l’altro è andato in giro con una nave da crociera nel Sud.

Tanto diverse le escursioni del socialdemocratico Matteo Renzi e quelle dell’ex-presidente del consiglio Silvio Berlusconi e tanto aspra la concorrenza tra i rispettivi partiti, quanto simile è la loro meta: preparare, in questa tarda estate dell’incertezza politica, gli italiani alla prossima competizione elettorale. Ma a soli sei mesi dal momento in cui gli italiani metteranno la loro croce sulle schede elettorali, tante sono ancora le domande cruciali aperte: non è ancora dato sapere che aspetto avrà la legge elettorale e quali nuovi partiti andranno in scena.

Ma anche all’interno del PDL e del PD restano ancora sconosciuti i programmi, i candidati di punta e le decisioni sulla possibile coalizione. Sorprende poco dunque, che quasi la metà degli aventi diritto al voto non abbia deciso per chi votare o addirittura se votare. Al largo del mare della Puglia, nella sicurezza di un circolo di persone fidate, Berlusconi si è candidato durante una crociera organizzata dal suo quotidiano più battagliero, Il Giornale. Una volta sceso dalla nave, risultava però ancora meno chiaro di prima se il settanteseienne avesse veramente intenzione di ricandidarsi ancora una volta come premier: non sarebbe affatto chiaro, in tal caso, in che modo potrebbe salire di nuovo a bordo.

Al momento il suo PDL può aspirare al più ad un 22 per cento. Per i socialdemocratici del PD d’altro canto lo scarto è favorevole come non lo era da tempo e non solo a causa della debolezza del PDL disorientato. Anche i piccoli partiti del centro borghese, che rappresenterebbero una valida alternativa per gli ex votanti del PDL, ondeggiano invece di posizionarsi in modo chiaro... » Continua a leggere su www.voglioandareaberlino.it...

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