Firenze: in piazza i lavoratori Ataf

Interrotto il servizio Ataf per lavoratori disabili di Calenzano. Confservizi Cispel Toscana: "I tagli sono da riconsiderare"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 maggio 2012 14:35
Firenze: in piazza i lavoratori Ataf

Sabato 19 maggio alle ore 15, a Firenze, la manifestazione indetta dal Comitato contro la privatizzazione di Ataf e per la difesa del voto referendario del giugno 2011 sui beni comuni. "In questo contesto di rischio di incremento della disoccupazione, aumento della della precarietà e continuo attacco ai diritti dei lavoratori -dichiarano, in una nota congiunta, Roberto Rizzo, Responsabile del Dipartimento Lavoro-Welfare Idv Toscana, e Alessandro Cresci, Coordinatore provinciale Idv Firenze- che ogni giorno si trovano a difendere i loro diritti calpestati anche da questo Governo, pensiamo alla riforma delle pensioni e all'attacco ideologico all'Articolo 18, ma soprattutto di negazione di prospettive future che ledono la dignità delle persone, nonostante la decisione dell'Amministrazione di Firenze di avviare il percorso di privatizzazione dell'azienda di trasposto pubblico fiorentina, diventa a nostro avviso fondamentale sostenere le richieste di tutte le granzie dei livelli occupazionali e l'inserimento della clausola sociale nella vertenza Ataf". Da lunedì 14 maggio a Calenzano non arriva più la linea 99 di Ataf, che garantiva il trasporto di diversi lavoratori disabili sui luoghi di impiego, a fronte di un abbonamento mensile a tariffa agevolata.

La cessazione di questo servizio è una diretta conseguenza dei tagli al Trasporto Pubblico Locale, e purtroppo è proprio l'utenza più debole a subirne le prime conseguenze. "La decisione di Ataf era stata comunicata con un preavviso minimo – ha detto l’Assessore alle politiche abitative e sociosanitarie Enrico Panzi - e solo l'impegno della Provincia e dei Comuni coinvolti ha permesso di gestire la scadenza prorogandola fino alla messa in atto di soluzioni alternative. Permettere a persone disabili di potersi recare nei luoghi di lavoro è una misura elementare di civiltà.

Capiamo l'esigenza di abbattere la spesa da parte dell'Azienda fiorentina, ma come Amministrazione Comunale non siamo stati d'accordo che la linea 99 rimanesse sotto la scure dei tagli". Messi di fronte al fatto compiuto, l'unica soluzione è stata che i Comuni si facessero carico direttamente degli utenti residenti sul proprio territorio, garantendo così la continuità del servizio spostando gli utenti ex-99 sui trasporti sociali comunali, gestiti dall'associazionismo in convenzione. "Siamo soddisfatti di aver evitato problemi a un'utenza particolarmente fragile – ha concluso l’Assessore Panzi - Però non è un'operazione a costo zero, come si può immaginare, poiché la differenza fra il costo vivo del trasporto e il contributo dell'utente grava sul Comune.

Pur in questa fase così delicata, il Comune di Calenzano mantiene il livello dei servizi sociali propri e in più si fa carico di servizi lasciati improvvisamente vacanti: questa capacità di risposta immediata è la vera ricchezza degli Enti Locali, lasciati soli troppo spesso dalla politica nazionale". “Il trasporto pubblico va aumentato in Italia non ridotto, per diminuire l’uso dei veicoli privati e fornire un servizio moderno ed efficiente”: lo ha detto il presidente di Confservizi Cispel Toscana, Alfredo De Girolamo, intervenendo oggi a un seminario sui problemi e le prospettive del Tpl in Toscana organizzato dalla Provincia di Firenze.

Per questo - ha aggiunto – “Continuiamo a chiedere che sui tagli ci sia un ripensamento e si definisca una politica di crescita del servizio nei prossimi anni, per migliorare la mobilità e ridurre l’inquinamento”. Nel sottolineare come il principale problema del settore sia ancora “la definizione delle regole economiche di fondo di funzionamento che devono essere ispirate in modo rigoroso al rispetto del principio di equilibrio economico finanziario”, De Girolamo ha preso in esame la situazione alla luce della gara unica regionale che è entrata nella fase operativa.

“ La Toscana – ha detto - ha da tempo applicato la normativa nazionale sul TPL su gomma ispirata al criterio della liberalizzazione e delle gare. Si è trattato di una scelta chiara e condivisa, colta dal nostro sistema di impresa come opportunità per superare la municipalizzazione e collocarsi sul mercato”. La stessa cosa non è stata fatta né da altre Regioni, in cui continuano a permanere gli affidamenti diretti, né nel trasporto su ferro. Tuttavia restano ancora pesanti incertezze: “Il quadro finanziario della gara regionale è ancora incerto –ha proseguito il presidente di Confservizi Cispel Toscana - non sono definite le risorse nazionali, gli enti locali fanno fatica a garantire per 9 anni le risorse previste dall’accordo regionale e ancora non si è fatto chiarezza sul sistema tariffario”.

La Regione Toscana ha scelto di definire una propria quota di finanziamento pari a 160 milioni l’anno per 9 anni per il servizio e 30 milioni l’anno per gli investimenti. Si tratta di un importo inferiore a quello del 2010, e riferito ad un numero inferiore di chilometri. Questa seconda sessione di gare in Toscana deve dunque “rappresentare l’occasione per un salto di qualità della regolazione in questo settore a partire dalla qualità delle stesse procedure di gara”, ha detto ancora De Girolamo: “Solo così è possibile attendersi dal mercato un’offerta capace di rispondere agli enormi problemi di mobilità della nostra regione e del nostro Paese e ai collegati enormi problemi di qualità ambientale, come i dati sull’inquinamento dell’aria nelle città italiane di questi mesi documentano drammaticamente”.

Per quanto riguarda le politiche industriali, infine, “la gara regionale deve rappresentare l’occasione per un salto di qualità dell’industria toscana del trasporto”. Le aziende pubbliche e private toscane hanno sottoscritto un accordo nel febbraio 2011 per la partecipazione congiunta alla gara. Si stanno definendo gli ulteriori accordi, mentre il quadro risente di elementi di novità importanti come la gara per la vendita di ATAF e i processi di riorganizzazione interna del CTT: “Ma l’obiettivo rimane immutato – ha concluso De Girolamo - quello di costruire un polo regionale toscano misto pubblico privato, capace di fornire un buon servizio alla Toscana e competere sui mercati nazionali”.

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