Legge sulla partecipazione: i social network per ascoltare i cittadini

Per la valutazione della normativa aperta una pagina Facebook ad accesso diretto. Il programma dei lavori e l’indagine conoscitiva, che si concluderanno entro settembre, sono stati presentati questo pomeriggio da Daniela Lastri e Stefania Fuscagni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 maggio 2012 22:25
Legge sulla partecipazione: i social network per ascoltare i cittadini

Firenze– Audizioni, un convegno pubblico, una pagina ad accesso diretto su Facebook. Sono alcune delle iniziative promosse dalla commissione Affari istituzionali per valutare l’efficacia della legge regionale sulla partecipazione che, se non verrà confermata o modificata entro il prossimo 31 dicembre, sparirà automaticamente dall’ordinamento. Il programma dei lavori è stato presentato questo pomeriggio nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Panciatichi. “Entro settembre dovremo presentare una relazione al Consiglio regionale, che dovrà prendere la decisione – ha ricordato il presidente della commissione Marco Manneschi – Abbiamo in programma le audizioni dei due garanti: Rodolfo Lewanski, autorità regionale della partecipazione, e Massimo Morisi, garante della comunicazione per il governo del territorio.

Una giornata di studio poi approfondirà i vari aspetti. E’ la prima legge del genere in Italia, importante non solo per la Toscana”. E’ stata attivata una pagina su Facebook. E’ una pagina pubblica, senza obbligo di registrazione, con due brevi questionari, raggiungibile anche dal sito web del Consiglio regionale, con un link apposito nella home page. “Per una riflessione approfondita sull’efficacia della norma – ha aggiunto Gianfranco Venturi della commissione Affari istituzionali - Abbiamo pensato di coinvolgere coloro che si sono serviti delle legge e coloro che intendono servirsene”. La valutazione è prevista dalla stessa legge in scadenza e va ad intrecciarsi ad un’indagine conoscitiva richiesta dal portavoce dell’opposizione Stefania Fuscagni.

“La partecipazione ha bisogno di canali propri e vogliamo vedere se questa legge ha funzionato – ha sottolineato Fuscagni – Il 60% dei processi partecipativi è stato promosso dagli enti locali, come dire sono gli enti locali che interrogano se stessi. Gli argomenti sono spesso generici. Non dobbiamo sprecare uno strumento di grandissima importanza”. “E’ stato importantissimo fare questa legge ed oggi ne abbiamo bisogno ancora di più – ha affermato Daniela Lastri, consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza – Può essere migliorata, ma non possiamo certamente farne a meno”.

Lastri ha ricordato il positivo coinvolgimento delle scuole, con risultati significativi, riconosciuti dai ragazzi, anche in contesti difficili. “La democrazia che ha conosciuto la mia generazione non sarà la democrazia delle future generazioni – ha rilevato l’assessore Riccardo Nencini – La legge è destinata ad essere più utilizzata che nel passato. Possiamo renderla meno farraginosa, liberarla da una serie di orpelli, utilizzare di più il dibattito pubblico sui progetti di maggiore entità, unificare le due autorità di garanzia”. (dp)

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