Tav: proseguono gli scontri in Val di Susa. La solidarietà di Firenze

ll Comitato fiorentino "esprime tutta la propria solidarietà alla popolazione della Val di Susa che è oggetto di una feroce repressione da parte del Governo". Alle 18 presidio al Ponte al Pino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 marzo 2012 13:48
Tav: proseguono gli scontri in Val di Susa. La solidarietà di Firenze

Il Comitato No Tunnel Tav di Firenze "esprime tutta la propria solidarietà alla popolazione della Val di Susa che è oggetto di una feroce repressione da parte di un Governo che appare sempre più espressione degli interessi dei cementificatori e delle banche". Un presidio No Tav di Solidarietà è stato organizzato per oggi, giovedì primo marzo, alle ore 18 presso l'area cantieri di Ponte al Pino La Talpa sta per muovere i primi passi nel capoluogo toscano e dopo il ''gemellaggio'' con Bologna, il Comitato locale guarda con apprensione a quanto accade nel nord Italia: "In questi giorni abbiamo tenuto sempre teso il pensiero verso Luca Abbà, il giovane caduto da un traliccio per l'imperizia e la violenza di un apparato repressivo ottuso; adesso il nostro pensiero va alle centinaia di persone che sono state ferite e arrestate, inseguite, picchiate. In questi momenti è stridente guardare le dimensioni dell'operazione repressiva e il fatto che si voglia criminalizzare un movimento volendone vedere solo aspetti marginali o addirittura falsificandoli; insomma mentre la Val di Susa indica col dito che è in atto un furto colossale ai danni degli Italiani, si cerca solo di capire se il dito ha l'unghia tagliata male. Invece i Valsusini stanno mettendo in scena il vero dramma italiano che è quello di un sistema politico economico che non è più in grado di rispondere alle esigenze delle persone, ma di tutelare solo gli interessi di un ristrettissimo numero di gruppi finanziari interessati alle “grandi opere inutili”. In Val di Susa il re è nudo ed è quello che i Valsusini stanno indicando: dopo anni di analisi, di confronti in cui è stato dimostrata l'inutilità della nuova linea ferroviaria si sono ignorate tutte le ragioni del buon senso e della razionalità; adesso un governo di banchieri, attento solo agli interessi dei padroni delle betoniere, vuol soffocare con manganelli e lacrimogeni ogni sussulto di dissenso. In Val di Susa non stanno difendendo solo la loro terra, ma le ragioni stesse di una esistenza collettiva nazionale.

Quel che è in scena in Val di Susa è il tentativo di uccidere gli ultimi baluardi di vita democratica".

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