Lavoro: i cenoni nelle fabbriche presidiate

Dalla Richard Ginori, la storica fabbrica di porcellane di Sesto Fiorentino (Firenze) alla Beltrame di Arezzo, dove dal 1872 si producono laminati mercantili; dalla Rdb di Montepulciano (Siena) ai Cantieri Navali di Pisa

Redazione Nove da Firenze
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01 gennaio 2012 22:22
Lavoro: i cenoni nelle fabbriche presidiate

Firenze 01.01.2012.- E' stato un vero e proprio tour quello segretario generale della Cgil Toscana Alessio Gramolati. Un giorno e una notte, l'ultima del 2011, passata in giro per la Toscana per stare vicino alle lavoratrici e ai lavoratori che hanno festeggiato l'arrivo del 2012 dentro le loro fabbriche, per difendere non solo il proprio posto di lavoro, il futuro loro e quello delle loro famiglie, ma anche per garantire un futuro industriale all'intera Regione Toscana. "Non c'è squadra del cuore, ideologia o partito che valga tutto questo.

Niente vale più del lavoro. Era giusto fare questa battaglia. E sono onorato di essere qui con voi ad augurarvi un 2012 migliore" aveva detto in mattina agli operai dei Cantieri di Pisa in assemblea permanente dentro lo stabilimento da oltre otto mesi. "In tutti questi mesi - ha aggiunto Gramolati - la Cgil regionale vi è sempre stata vicina e ha seguito da vicino, per mezzo della Camera del lavoro provinciale, l'evolversi della vostra situazione. Ora che si intravede la luce fuori dal tunnel vogliamo stringerci ancora di più' a voi per sostenervi nella vostra lotta".

In serata Gramolati era a Sesto Fiorentino con i lavoratori della Richard Ginori che, nonostante l'azienda avesse assicurato loro il pagamento dello stipendio di dicembre il prossimo 9 gennaio, avevano deciso di mantenere in piedi il loro Capodanno in Piazza, perché resta da costruire il futuro industriale della loro fabbrica che da' lavoro a 401 lavoratrici e lavoratori, senza contare l'indotto. “Sono qui”, ha dichiarato, “per augurare buon anno a questi lavoratori, alle loro famiglie e tramite loro a tutti gli altri lavoratori e famiglie che hanno perso o rischiano di perdere il proprio lavoro e per ''assicurare che la Cgil continuerà la propria azione in difesa dei più deboli''.

“Il 2011”, ha aggiunto, è stato un anno molto difficile e il 2012 non si annuncia migliore, non per questo la Cgil rinuncerà a battersi per il lavoro e per un lavoro dignitoso, solo partendo dal lavoro il paese potrà uscire dalla crisi”

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