Inter 2 Fiorentina 0: l'assenza di Jovetic e Montolivo si sente

Segna ancora una volta Pazzini, a raddoppiare ci pensa Nagatomo su suggerimento involontario di Pasqual. I viola costretti a dover rinunciare a Jovetic non ci sono psicologicamente. Ancora una serata no per Gilardino.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 dicembre 2011 01:18
Inter 2 Fiorentina 0: l'assenza di Jovetic e Montolivo si sente

Pensavo fosse amore invece era un calesse. Dopo la gara casalinga contro i giallorossi un pensiero era nato nella piccola, provinciale, difficile e scontrosa Firenze, andare a Milano per giocarsela. Mancava Cerci, ci può stare. Poi mancava anche Montolivo, e già un po' di preoccupazione in più c'era. Quando ha marcato visita anche Jovetic il terreno ha iniziato a tremare. Delio Rossi, che aveva chiesto ai suoi concentrazione ed aggressività si è trovato a dover schierare Ljajic al posto di Jovetic e talento per talento ha rischiato veramente tanto.

A De Silvestri la fascia destra, mentre a sostituire Montolivo ha schierato Lazzari e Munari. Necessità, ma anche coraggio. Ranieri, visto con perplessità dalla piaza milanese, recupera sia Lucio che Maicon. Thiago Motta e Cambiasso centrali, Faraoni e Coutinho esterni. Coppia di attacco Milito-Pazzini. Una grande partenza da parte dei nerazzurri subito pericolosi con Pazzini su assist di Coutinho. Non solo l'ex di turno è il più stimolato, ma anche quello che sino ad ora non si è perso un'occasione di poter segnare ai gigliati.

Nagatomo e Milito ci sono, leggermente distanziati, ma si fanno notare con azioni a distanza di sicurezza per fortuna di Boruc. Fiorentina che invece non accarezza neppure l'idea di provarci, l'aggressività resta nel cassetto, vicino alla maglietta pulita. I nerazzurri si avvicinano pericolosamente e spetta a Gamberini metterci una pezza e smorzare per l'intervento di Boruc, lì dove tutti gli altri sembrano più lenti. Esempio è Natali che si fa aggirare aprendo il campo a Pazzini che poi anticipa Boruc e deposita in rete l'uno a zero che era nell'aria. Nella ripresa è ancora Inter, nessun sussulto viola dopo il ritiro nello spogliatoio, energia zero.

Pazzini serve Nagatomo, i viola ci sono in area, Pasqual interviene, ma serve involontariamente proprio Nagatomo che ringrazia e raddoppia. Delio Rossi a fine gara dirà che su questa rete si è chiuso il match. Ad inizio ripresa? Sarà un caso, ma l'assenza di una buona interdizione, la scarsezza dei passaggi e degli appoggi, la mancanza di suggerimenti in avanti combacia con l'assenza di Montolivo. Casualità. Ancora spazio per il Tanque Silva,non subentra a Gilardino ma a Ljajic che viene così letteralmente strappato via dal campo come un adesivo inutile. Ranieri offre spazio a Zarate e poi a Muntari, ma a creare panico è Thiago Motta che al 65' sfiora il palo.

Muntari riesce a farsi notare sbagliando una rete sicura su assist invitante. E' Inter anche nel finale con Pazzini che potrebbe colpire ancora. Nel dopo gara Delio Rossi: Assenze pesanti? "C'e' mancata la fase di ripartenza. Siamo stati un po' piatti davanti. Manca equilibrio in fase di transizione. Stiamo lavorando e c'e' ancora tanto da lavorare. Serve raziocinio".

"Il calcio è fatto di episodi - spiega Gamberini - Pasqual ha solo cercato di rinviare la palla ed invece purtroppo ha colpito Nagatomo.

L'Inter è una squadra forte ed ha giocato con maggior determinazione. Abbiamo cercato di dare il massimo. In settimana avevamo preparato bene la partita. I due goal hanno condizionato la gara". De Silvestri: "Abbiamo commesso due errori in momenti particolari della gara. E' mancata qualità in mezzo al campo. La squadra ha comunque lottato". Quando vedremo la mano di Delio Rossi? "Spero il prima possibile. Credo che la pausa invernale ci farà bene per lavorare più approfonditamente". Si può e si deve migliorare, in fin dei conti Rossi una preparazione non l'ha potuta fare, né un vero ritiro, e neppure una fase conoscitiva a modo visto che nel momento dei test aveva mezza squadra sparsa per il mondo.

La confusione tattica c'era ed è rimasta, riaffiora nelle piccole cose, nei passaggi semplici. Il tempo, serve tempo. Quanto ne occorre, e quanto ne ha la Fiorentina da poter perdere? Per non parlare degli infortuni e dei nomi che già sembrano cancellarsi al solo pronunciare la parola "gennaio". Restare concentrati è obiettivamente difficile.

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