Riorganizzazione del Consiglio comunale di Firenze. Giani: 'Resta l'autonomia'

Riorganizzazione della dirigenza, il Consiglio comunale mantiene la propria Direzione assicura il presidente Giani. De Zordo e Grassi criticano il "Sistema Renzi" per la riorganizzazione apicale di Palazzo Vecchio.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 ottobre 2011 14:56
Riorganizzazione del Consiglio comunale di Firenze. Giani: 'Resta l'autonomia'

Il Consiglio comunale mantiene la propria Direzione così come è sempre stato con la sua autonomia. Il chiarimento arriva dal presidente del Consiglio comunale che ha voluto sottolienare “il lavoro costruttivo svolto da giunta e consiglio e la conferma che nell’ordinanza del sindaco sugli incarichi dirigenziali viene salvaguardata in toto l’autonomia della Direzione del Consiglio”. Il presidente Giani ha citato a riguardo l’articolo 29 dello statuto in cui si legge che “il Consiglio comunale ha autonomia organizzativa e funzionale che esercita secondo le modalità stabilite dal regolamento del Consiglio comunale e degli altri organi istituzionali”. “L’atto di riorganizzazione – ha aggiunto l’assessore al personale Stefania Saccardi- prevedeva una figura al vertice della struttura a supporto del Consiglio che ritenevamo potesse sere adeguatamente coperta da un servizio.

Tuttavia a seguito della discussione in Consiglio comunale abbiamo ritenuto insieme al presidente Giani di ripristinare l’originaria dicitura di Direzione del Consiglio fermo restando che la dicitura ‘servizi direzionali’ introdotta in un primo momento non avrebbe comunque cambiato nulla in relazione all’autonomia e attività della struttura a servizio del Consiglio” Giani ha infatti chiarito che nell’ordinanza del sindaco la cui stesura è avvenuta dopo la delibera varata dalla giunta in mattinata, è esplicitamente scritto Direzione del Consiglio comunale. Il presidente ha poi concluso riallacciandosi all’articolo 82 del regolamento in cui si legge “L’ufficio del Consiglio comunale è organizzato in una struttura di massima dimensione, denominata "Direzione del Consiglio comunale".

"Tutto questo con l'ordinanza del sindaco è salvaguardato e mantenuto senza nessuna ombra di declassamento" Una rivoluzione interna a Palazzo Vecchio che tocca vari aspetti. Sulla riorganizzazione degli Uffici comunali intervengono De Zordo e Grassi: “Dalle notizie finora pervenute e dai documenti che abbiamo potuto leggere emergono due aspetti che intendiamo sottolineare con forza. – affermano i Consiglieri Comunali Tommaso Grassi di Sinistra e Cittadinanza e Ornella De Zordo di PerUnaltracittà – Il primo assai grave politicamente e su cui nei prossimi giorni intendiamo chiedere delucidazioni riguarda l’affidamento delle cariche di Direttori di due uffici strategici, ovvero delle Direzioni Risorse Finanziarie e della Cultura, a personale che è stato assunto nel 2009 senza concorso e a chiamata diretta del Sindaco.” “Non riteniamo corretto affidare a dipendenti scelti in base a 'intuitu personae' (cioè la più ampia discrezionalità e in base all'affinità politica) la guida di Uffici strategici che dovrebbero essere diretti in base a criteri squisitamente tecnici e con garanzia di terzietà: ci riferiamo a tutte le attività esterne di carattere culturale, alla gestione degli spazi e dei contributi a soggetti terzi in campo culturale e alla gestione tutti i fondi economici in entrata ed in uscita del Comune.” “Aggiungiamo che con il presente atto tutta l’attenzione del Sindaco si è concentrata sulle figure apicali della struttura comunale - mega direttori, direttori e dirigenti - e non una parola è spesa per i semplici dipendenti che proprio in questo periodo stanno richiedendo un confronto sul rinnovo dei contratti fino a minacciare lo sciopero.” “La seconda questione invece riguarda la decisione di eliminare l’Ufficio del Sindaco, che farebbe pensare ad una riduzione del personale a servizio del Sindaco, ma che in realtà non si traduce in alcuna diminuzione del numero delle persone assunte a chiamata.

– concludono Grassi e De Zordo – Ci pare una riorganizzazione che mira più a rendere la struttura del Comune più a immagine e somiglianza del Sindaco e a cambiare la posizione delle carte in tavola, tramite promozioni e penalizzazioni di singoli, che a migliorare il funzionamento della macchina comunale.”

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