Tre Istituti Musicali Pareggiati in Toscana sono a rischio chiusura

SOS a Stella Targetti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 ottobre 2011 21:48
Tre Istituti Musicali Pareggiati in Toscana sono a rischio chiusura

FIRENZE– Sono 21 in tutta Italia, formano orchestrali, diffondono cultura musicale ma stanno rischiando drastici ridimensionamenti o, in alcuni casi, addirittura la soppressione: sono gli Istituti Superiori di Studi Musicali (ex Istituti Musicali Pareggiati). I rappresentanti dei tre Istituti toscani (il “Mascagni” di Livorno, il “Boccherini” di Lucca, il “Franci” di Siena) sono stati ricevuti questo pomeriggio a Firenze da Stella Targetti, vicepresidente di Regione Toscana con delega all’Istruzione: a nome di tutti i colleghi italiani hanno presentato un documento e chiesto l’interessamento di Targetti, anche nel suo ruolo di presidente della Commissione “Istruzione” in Conferenza delle Regioni, affinché la problematica dei loro Istituti (circa 700 insegnanti e diverse migliaia di studenti da Aosta a Catania) venga tempestivamente affrontata in modo da sollecitare il Governo a risolvere la questione. “Siete un presidio prezioso per la diffusione della cultura musicale e per la preparazione di professionisti di valore – ha detto Stella Targetti – e mi auguro proprio che sia presto possibile aprire, fra Stato un tavolo per trovare la soluzione.

Oltretutto sia Gianni Letta che il ministro Gelmini si sono già dichiarati, in linea di principio, favorevoli: quello che manca è la copertura dei fondi”. In base a una legge del 1999 (la 508) gli “Istituti Musicali Pareggiati” (il cui finanziamento è, fino ad ora, sostenuto dagli enti locali) sono equiparati ai Conservatori e strutturati nel comparto dell’Alta Formazione Artistica e Musicale. Il loro futuro, in base a quella legge, è affidato a una “statizzazione” sia pure graduale del personale insegnante. “Passaggio essenziale – sottolinea Targetti – soprattutto adesso, nel clima di tagli pesantissimi alla finanza locale”.

In tutta Italia il finanziamento di questi Istituti – si legge nella nota consegnata dai responsabili toscani a Stella Targetti – è stato di circa 41 milioni di euro, oltre alla fornitura, sempre da parte degli enti locali, delle sedi. Occorrerebbero dunque, in ambito nazionale, 41 milioni (“una spesa modesta, a fronte del rischio che salti un intero sistema educativo” sottolinea il documento): oltretutto Anci e Upi, le associazioni degli enti locali, si sono dichiarate disponibili a una dilazione in più annualità del processo di statizzazione del personale. Per il “Mascagni” di Livorno (circa 500 studenti) erano presenti il presidente Giulio Cesare Ricci e il direttore Stefano Agostini; per il “Boccherini” di Lucca (circa 500 studenti) il presidente Ugo Giurlani e il rappresentante del direttore Giulio Battelli; per il “Franci” di Siena (circa 300 studenti) il vicepresidente Antonello Palazzolo.

All’incontro con Stella Targetti ha partecipato anche l’assessore alle Culture del Comune di Livorno, Mario Tredici. A Stella Targetti sono state anche consegnate le 4.600 firme raccolte nelle scorse settimane a Livorno per la salvezza del “Mascagni”, istituto nato nel 1953. I “cugini” toscani risalgono, come anno di nascita, addirittura all’Ottocento: nel 1842 per il “Boccherini” e nel 1834 per il “Franci”. Nel documento, i presidenti degli Istituti Musicali Pareggiati si appellano “alla sensibilità del Governo” affinché questo trovi le modalità per salvare “strutture di altissimo valore formativo, indispensabili per la diffusione della cultura musicale”. Un appello anche all’opinione pubblica: non sono escluse forme pubbliche di protesta, partendo proprio da un concerto straordinario in piazza che potrebbe riunione le migliaia di futuri orchestrali e i loro insegnanti. Mauro Banchini

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