Sicurezza, Scaramuccia: “I lavoratori parte attiva nel processo di prevenzione”

La Regione Toscana ha puntato molto sulla figura del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), che ha un ruolo fondamentale e strategico nei luoghi di lavoro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 settembre 2011 13:53
Sicurezza, Scaramuccia: “I lavoratori parte attiva nel processo di prevenzione”

“La prevenzione nei luoghi di lavoro si fa anche passando attraverso i lavoratori, che devono essere parte attiva nel processo per la sicurezza. La Regione Toscana ha puntato molto sulla figura del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), che ha un ruolo fondamentale e strategico nei luoghi di lavoro, per la conoscenza che ha dell’attività lavorativa e delle condizioni di lavoro, essendo un lavoratore tra gli altri, e che può quindi svolgere un’azione di sensibilizzazione dei colleghi, ed essere anello di congiunzione tra i lavoratori e le altre figure della prevenzione aziendale”.

L’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia ha aperto stamani i lavori del convegno “Obiettivo RLS”, che si è tenuto nell’Aula magna del Nuovo ingresso di Careggi. Il convegno, organizzato dalla Regione Toscana con l’obiettivo di valorizzare l’impegno della Rete regionale RLS, presentando progetti e buone pratiche di collaborazione tra RLS e le altre figure della prevenzione, era rivolto a tutti i soggetti coinvolti nella gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro: medici, esperti di sicurezza sul lavoro, sindacalisti, e numerosi Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza di varie Asl e diversi settori.

Hanno partecipato ai lavori anche il Procuratore generale delle Repubblica di Firenze Beniamino Deidda, e il direttore regionale dell’Inail Bruno Adinolfi, due istituzioni che da tempo collaborano strettamente con la Regione sul fronte della sicurezza del lavoro e della prevenzione di infortuni e malattie. “Quella per la sicurezza sul lavoro – ha detto ancora l’assessore Scaramuccia – è una battaglia di civiltà che nessuno di noi può giocare da solo, la posta in gioco – la salute e la sicurezza dei lavoratori – è troppo importante per potercelo permettere.

Per vincere questa battaglia, è fondamentale che tutte le istituzioni collaborino, con una coordinamento interistituzionale degli interventi, per ottimizzarne l’efficacia ed evitare duplicazioni e vuoti di competenza”. La Toscana ha istituito già dal 2008 la Rete regionale degli RLS, in collaborazione con le Asl, le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali; proprio per gli esiti positivi riscontrati, il progetto viene riconfermato anche per il prossimo biennio. E’ stata costituita una banca dati degli RLS; varata una rivista quadrimestrale, “Toscana RLS”; realizzati seminari informativi per diffondere buone prassi ed esperienze positive di riferimento. Tante in Toscana le iniziative a favore degli RLS.

Qualche esempio. In collaborazione con il Comitato paritetico per l’artigianato sono stati formati 3.000 lavoratori, tra i quali RLS, oltre a datori di lavoro di piccole e piccolissime imprese, compresi lavoratori autonomi (che non sono obbligati alla formazione, ma che svolgono in prima persona attività molto spesso pericolose). Attraverso la Asl di Livorno è stato realizzato un corso di formazione per gli RLS dei tre siti portuali toscani (Livorno, Piombino e Carrara). Per la costruzione dei quattro nuovi ospedali è stata prevista l’istituzione di un RLS di sito produttivo. Dal 12 ottobre partirà un ciclo di seminari territoriali RLS, che si terranno a rotazione in ciascuna delle 12 Asl toscane, e si concluderanno a febbraio/marzo 2012, ognuno dedicato a un tema diverso (malattie professionali, agricoltura, alcol e sostanze, appalti, stress e ergonomia, ecc.). La Toscana è da anni all’avanguardia in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, con una produzione normativa che poi ha ispirato anche le disposizioni nazionali.

Il fenomeno infortunistico registra un tendenziale decremento ormai da alcuni anni (“anche se – precisa Scaramuccia – si tratta di numeri assoluti, che non tengono conto della riduzione delle ore lavorate a seguito della crisi economica che ha investito il Paese e l’Europa tutta”), ma gli infortuni sul lavoro, anche con esito mortale, sono sempre troppi, soprattutto in comparti economicamente rilevanti come agricoltura-selvicoltura e edilizia. E di recente si registra un consistente aumento delle denunce di malattie professionali.

“La crisi economica ha acuito i fenomeni di ricerca esasperata del contenimento dei costi – ha detto ancora l’assessore Scaramuccia – che troppo spesso rischiano di riflettersi in tagli indiscriminati a voci di spesa quali la sicurezza e la regolarità del lavoro”. Questi i dati diffusi qualche giorno fa, in occasione della firma del protocollo tra Regione e Procura della Repubblica: il trend degli infortuni sul lavoro in Toscana è costantemente decrescente. Nel periodo 2000-2009 gli infortuni sono calati dagli 82.403 (di cui 93 mortali) del 2000 ai 63.177 (di cui 69 mortali) del 2009.

Nel 2010, il dato è ulteriormente calato: 61.993 incidenti, di cui 57 mortali (sono gli incidenti denunciati all’Inail, avvenuti nel luogo di lavoro, in circolazione stradale e in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro-casa). In crescita, invece, le malattie professionali denunciate all’Inail. Nel 2009 sono state 3.647 (322 nel settore agricoltura, 3.325 nel settore industria e servizi). Nel 2010 sono salite a 4.669 (539 agricoltura, 4.130 industria e servizi).

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