Verso lo sciopero generale, servizi comunali a rischio collasso

Dai tempi di Primicerio non si vedevano i dipendenti del Comune di Firenze così infervorati contro il principale che non li incontra ed anzi che li combatte con la 'demagogia'. Dati gli otto giorni, poi scatterà l'iter per lo sciopero

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 luglio 2011 10:02
Verso lo sciopero generale, servizi comunali a rischio collasso

"Quella del fumo se la poteva risparmiare" a dirlo è Stefano Cecchi, ma tutte le rappresentanze sindacali di Palazzo Vecchio sono sul piede di guerra contro Matteo Renzi, reo di non aver ascoltato nessuno e di non aver fatto chiarezza sui conti dell'Amministrazione che si è trovata a superare il 40% del tetto massimo di spesa ed è ora costretta a fare i conti con il blocco delle assunzioni. Al tavolo, perché un tavolo nella sede dell'Rsu c'è ed è bello largo (ma una sedia resta sempre vuota), sono sedute tutte le rappresentanze sindacali che si dichiarano pronte a seguire le procedure che porteranno allo sciopero generale.

"Non lo vogliamo fare - sottolineano - ma ci troviamo costretti dai fatti. Non sono le chiacchiere, gli spot a portare avanti i servizi, né le nostre famiglie, anzi..". Quel 'anzi' è importante, poiché si fa riferimento agli straordinari che certe iniziative del sindaco hanno significato per i dipendenti del Comune. A rincarare la dose sul collasso che colpirà il settore scolastico e dei servizi alla persona è anche il rappresentante degli agenti della Polizia Municipale (quelli cattivi, che fanno le multe, per intendersi).

"A Settembre spariranno 40 unità e dovremo trovarci a fronteggiare l'emergenza delle nuove pedonalizzazioni, con i rientri dalle vacanze e le prime piogge, auguriamo ai fiorentini un in bocca al lupo". Otto giorni, questi i tempi per una risposta da parte di Renzi. Ma il sindaco è in vacanza. "Anche un re quando lascia il castello affida tutto ad un reggente, vedremo se esiste qualcuno in Palazzo Vecchio capace di fare la parte di Renzi" spiegano i sindacati che proprio non ci stanno ad incassare anche il ritardo per le ferie del primo cittadino. "Siamo alle porte con i sassi" dicono in vernacolo fiorentino i dipendenti perché entro agosto andrebbero sciolti tutti i nodi e snocciolati i dati che al momento, fatto salvo per i 5138 dipendenti attuali, restano circa 500 precari ed i soliti che, fisiologicamente, andranno in pensione a breve su un organico che ha un'età media attorno ai 50 anni. Accusate il sindaco di demagogia..

"Certo, ha gettato fumo negli occhi, vuol farci passare come quelli che non lavorano, ma le regole sulle pause esistono da anni, non ha scoperto nulla di nuovo, ha solo fatto una piazzata quando sarebbero bastati dei richiami ad hoc per i dipendenti a suo parere da richiamare. Sta facendo come ha fatto per le altre categorie sociali. Ha abbandonato i dipendenti dell'Ataf, quelli del Maggio li voleva lasciare tra le radiazioni in Giappone, i commessi li ha fatti sfruttare anche il Primo di maggio, adesso minaccia di levare le licenze agli ambulanti" "Avete presente il Referendum - concludono - noi siamo chiamati a revisionare le liste elettorali e predisporre il materiale fin da aprile e terminiamo lo 'straordinario' tre giorni dopo le votazioni..

ecco, non abbiamo idea di quando ci verrà corrisposto il dovuto per il lavoro svolto. Perché poi la gente viene allo sportello, pretende un servizio e non sa tutto quello che c'è alle spalle" di Antonio Lenoci

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