Escherichia Coli: in Germania non parlano di germogli di soia!

Sbagliano i giornali ed i tg italiani ad indicarli come la nuova causa dell'epidemia. All'origine dell'equivoco un errore di traduzione...

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 giugno 2011 15:15
Escherichia Coli: in Germania non parlano di germogli di soia!

Stando a tg e giornali italiani - compresi quelli più autorevoli, come la Repubblica o la Stampa tanto per fare qualche esempio - sarebbero i germogli di soia la nuova causa dell'epidemia da Escherichia Coli scatenatasi negli ultimi giorni in Germania. Alcuni addirittura - il Corriere della Sera tra questi - parlano genericamente di "soia", senza nemmeno tirare in ballo i germogli. Non molto diversamente - ad onor del vero - i media spagnoli. In realtà i media tedeschi parlano genericamente di "germogli" (Sprossen), specificando che l'azienda sospettata di essere all'origine del contagio ne produceva ben 18 tipi diversi: di piselli, di lenticchie, di ravanelli, di fagiolo mungo ma non di soia. Il Corriere della Sera titola: 'Batterio killer: «Responsabile la soia»'Anche i media inglesi utilizzano il termine generico "beansprout" e fanno svariati esempi di germogli ma senza mai nominare la soia. E' probabile che i media italiani abbiano attinto a fonti in lingua inglese e che si siano avvalsi, per la traduzione, di dizionari che non riportano il significato più ampio del termine "beansprout" ma che si limitano semplicemente a riportare il nome con cui nel nostro Paese vengono commercializzati i germogli di fagioli mungo (vigna radiata): "germogli di soia" appunto, che però non hanno niente a che vedere con la soia (glycine max). Probabile quindi che dopo i produttori spagnoli di cetrioli se l'abbiano - giustamente - a prendere a male anche i produttori nostrani di soia. Azioni legali in vista insomma... ak Foto presa gentilmente dall'album di paPisc su Flickr

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